Iponatriemia: diagnosi e trattamento

Quando la concentrazione di sodio nel sangue è troppo bassa, si sviluppa un disturbo noto come iponatriemia. In cosa consiste? Come si può trattare? Ve lo spieghiamo di seguito.
Iponatriemia: diagnosi e trattamento
Diego Pereira

Revisionato e approvato da il dottore Diego Pereira.

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

L’iponatriemia è un disturbo elettrolitico che si verifica quando la concentrazione di sodio nel sangue è ben al di sotto dei valori normali. Il sodio è un elettrolita la cui funzione principale è contribuire alla regolazione della quantità di acqua all’interno e intorno alle cellule.

In situazioni gravi, questo disturbo può provocare danni significativi. Quando ciò accade, i livelli di acqua del corpo aumentano e le cellule si gonfiano. A causa di ciò, compaiono diversi problemi di salute. Sapete come si diagnostica e come si tratta questa condizione?

Sintomi di iponatriemia

Donna con nausea.
I sintomi dell’iponatriemia possono variare a seconda della gravità della malattia.

Come spiegato su Endocrine Connections, i sintomi dell’iponatriemia possono variare da paziente a paziente a seconda della fase del disturbo. Anche quando i sintomi sembrano lievi, è meglio consultare un medico non appena si sospetta la malattia. Le manifestazioni cliniche includono:

  • Nausea e vomito.
  • Mal di testa.
  • Disorientamento.
  • Agitazione e irritabilità.
  • Convulsioni.
  • Perdita di energia e stanchezza.
  • Coma.

I pazienti con iponatriemia cronica possono presentare sintomi quali nausea, vomito, crampi, disturbi della vista, mal di testa, convulsioni e coma. Non è molto chiaro il motivo, ma l’iponatriemia è più comune nelle giovani donne e negli adolescenti di entrambi i sessi.

Cause e fattori di rischio

Il sodio è necessario per regolare la pressione sanguigna e garantire il corretto funzionamento di muscoli e nervi, regolando l’equilibrio dei liquidi nel corpo. L’iponatriemia si verifica quando i livelli di sodio sono inferiori ai 135 milliequivalenti per litro.

I livelli normali sono compresi tra i 135 e i 145 milliequivalenti per litro. Alcuni stili di vita e molte malattie possono causare iponatriemia, tra cui:

  • Farmaci: alcuni diuretici, antidepressivi e analgesici possono interferire con l’attività di reni e ormoni che mantengono la quantità di sodio a livelli sani.
  • Malattie di cuore, reni e fegato: l’insufficienza cardiaca congestizia e le malattie che colpiscono i reni o il fegato possono provocare un accumulo di liquidi nel corpo. Il sodio risulta pertanto diluito e i livelli totali si abbassano.
  • Sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico: questa condizione fa sì che il corpo trattenga più acqua, invece di espellerla normalmente attraverso le urine.
  • Vomito o diarrea cronici, e altre cause di disidratazione.
  • Bere acqua in eccesso: può sopraffare la capacità dei reni di espellere l’acqua.
  • Disturbi ormonali: l’insufficienza surrenalica influisce sulla capacità delle ghiandole surrenali di produrre ormoni che aiutano a mantenere l’equilibrio di sodio, potassio e acqua.
  • Età: gli anziani possono presentare più fattori di rischio che contribuiscono alla comparsa di iponatriemia.
  • Attività fisica intensa: le persone che bevono troppa acqua mentre sono impegnate in attività molto faticose sono a maggior rischio di iponatriemia.

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Diagnosi

Analisi del sangue.
Per formulare la diagnosi di iponatriemia è necessario eseguire esami di laboratorio.

La diagnosi dell’iponatriemia è complessa e richiede diversi esami di laboratorio, come spiegato in una pubblicazione sull’Indian Journal of Endocrinology and Metabolism. Per confermare la presenza di iponatriemia, sarà necessario eseguire:

  • Una corretta anamnesi.
  • Esame obiettivo del paziente valutando segni di edema e disidratazione.
  • Determinazione degli ioni nel sangue e nelle urine.
  • Osmolarità nel sangue e nelle urine.

A seconda del volume extracellulare, si distinguono tre gruppi:

  • Ipovolemia: si osserva disidratazione.
  • Normovolemia: i livelli di sodio sono di poco superiori alla norma.
  • Ipervolemia: si osserva edema.

Nell’iponatriemia cronica, i livelli di sodio diminuiscono gradualmente nell’arco di 48 ore o più. Tuttavia, i sintomi e le complicanze sono generalmente più moderati. Al contrario, nell’iponatriemia acuta i livelli di sodio diminuiscono rapidamente, con conseguenti effetti più gravi.

Trattamento della iponatriemia

Quando possibile, il trattamento per l’iponatriemia è diretto alla sua causa scatenante. Se si tratta di iponatriemia moderata e cronica dovuta a dieta, diuretici o consumo eccessivo di acqua, bisognerà ridurre il consumo di liquidi.

In altri casi il regime diuretico deve essere riadattato per aumentare i livelli di sodio nel sangue. Se l’iponatriemia è grave e acuta, il trattamento verrà effettuato nei centri ospedalieri. Alcune opzioni sono:

  • Liquidi per via endovenosa: viene somministrata una soluzione di sodio intravenosa per aumentare lentamente i livelli di sodio nel sangue. La somministrazione deve essere monitorata in modo che sia lenta, perché in caso contrario potrebbe risultare pericolosa.
  • Trattamento farmacologico: i farmaci vengono prescritti per tenere sotto controllo i disturbi e i sintomi di iponatriemia come mal di testa, nausea e convulsioni.

Conclusioni

L’iponatriemia è un disturbo che comporta notevoli rischi. In presenza di possibili campanelli di allarme, è essenziale rivolgersi al medico per ricevere una diagnosi e un trattamento tempestivi.


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