Iporessia: cos'è e quali sono le cause

L'iporessia può essere dovuta a fattori fisiologici, sociali o legati all'umore.
Iporessia: cos'è e quali sono le cause
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Iporessia è il termine medico utilizzato per indicare la perdita dell’appetito. Sebbene possa manifestarsi a qualunque età, tale condizione è prevalentemente associata all’invecchiamento.

L’anoressia e l’iporessia sono simili ed è piuttosto difficile distinguerle. La principale differenza consiste nel fatto che nella prima l’inappetenza è totale. Purtroppo, entrambe le condizioni nuocciono alla salute a causa della malnutrizione o alla carenza di sostanze nutritive come le vitamine a cui si va incontro.

Si stima che l’iporessia colpisca circa il 60% delle persone di età superiore ai 65 anni. Superati gli 80 anni, di fatto, tende a soffrirne quasi il 90% della popolazione. Nelle prossime righe vi spiegheremo tutto quello che c’è da sapere al riguardo.

Quali sono le cause dell’iporessia?

Come già indicato, l’iporessia altro non è che inappetenza, dunque la perdita dell’appetito. Tale condizione produce una restrizione alimentare, in genere accompagnata da dimagrimento e spossatezza.

Se protratta nel tempo, l’iporessia causa un deficit nutrizionale problematico. Nei soggetti interessati è piuttosto frequente riscontrare basse concentrazioni di vitamine e soffrire di anemia.

Sebbene sia vero che con il passare degli anni diminuisca anche il fabbisogno energetico, ciò non ne è l’unica causa. La perdita dell’appetito è spesso legata a disturbi della sfera psicologica come lo stress o la depressione.

Uomo anziano da solo

Analogamente, diversi esperti ritengono che l’iporessia sia legata alla perdita delle abilità sensoriali in età avanzata. In altre parole, la riduzione del senso dell’olfatto e del gusto influenzano anche l’appetito.

Oltre a ciò, diverse malattie acute e croniche sono ulteriori cause che possono portare all’iporessia. Nelle persone anziane è frequente riscontrare casi di neoplasie o malattie digestive che sono la causa diretta di questo disturbo.

Altre cause frequenti di iporessia

L’appetito è indubbiamente influenzato da molteplici fattori. Nel caso delle persone anziane, l’iporessia è anche correlata a situazioni quali la permanenza in una RSA, la mancanza di cure o la solitudine.

Al tempo stesso, va segnalato che alla base possono esservi anche certi farmaci. Per esempio la codeina o la morfina e persino le terapie chemioterapiche.

Non bisogna inoltre dimenticare i problemi legati alle protesi dentarie. Qualsiasi patologia dentale o anche la secchezza delle fauci, che tende ad aumentare con il tempo, può influire sull’alimentazione. Non poter mangiare cibi solidi può risultare poco appetibile.

Uomo preoccupato

Quali sono le conseguenze di questo disturbo?

La perdita dell’appetito e, quindi, consumare sempre meno alimenti può portare a una condizione di malnutrizione. Nel caso delle persone anziane, la malnutrizione si manifesta lentamente e progressivamente, rendendone difficile la rilevazione.

Lo stato di malnutrizione comporta una riduzione della massa muscolare; si è meno forti, mentre aumenta la sensazione di fatica. Oltre a ciò, l’alimentazione è anche strettamente legata alla salute e al sistema immunitario.

In tal senso, l’iporessia favorisce il peggioramento di patologie pregresse, ragion per cui è estremamente importante stabilire un trattamento il prima possibile. L’ideale è modificare sin da subito le abitudini alimentari.

Si consiglia di consumare più pasti al giorno, in porzioni piccole, ma con molte calorie. Si dovrebbero altresì prediligere cibi appetitosi e allungare i tempi dedicati ai pasti, senza distrazioni. Nel caso in cui queste misure non fossero sufficienti, è possibile farsi prescrivere dal medico curante dei farmaci che aumentino l’appetito.

La cosa più importante è consultare sempre il proprio medico in caso di dubbi. Questi sarà in grado di valutare la situazione e raccomandare le misure più adatte al caso, in funzione dell’origine del disturbo.


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