La diagnosi genetica preimpianto: cos'è?

La diagnosi genetica preimpianto studia gli ovuli e gli embrioni, ma a quale scopo? Nell'articolo di oggi risponderemo a questa domanda.
La diagnosi genetica preimpianto: cos'è?

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

La diagnosi genetica preimpianto (DGP) è una procedura che viene applicata quando la coppia intraprende il percorso della riproduzione assistita, nota anche come fecondazione artificiale. Ovvero nelle situazioni in cui la donna non è in grado di rimanere incinta naturalmente.

In questo articolo cercheremo di fornire un quadro più ampio sulla diagnosi genetica preimpianto. Inoltre, vedremo quali sono i vantaggi per la gravidanza e le procedure da seguire al fine di garantire il successo della tecnica.

Cos’è la diagnosi genetica preimpianto?

Studio di ovuli ed embrioni nella riproduzione assistita
La DGP valuta lo stato di salute delle cellule germinali per prevenire lo sviluppo di malattie congenite.

La diagnosi genetica preimpianto, come ben riportato nell’articolo a cui rimanda questo link, consiste nell’analisi degli ovuli e degli embrioni. Il ricorso a questa tecnica permette di evitare l’impianto di embrioni che possano causare un aborto o la nascita di un bambino con gravi alterazioni cromosomiche.

Questo è uno dei vantaggi della riproduzione assistita. La donna che rimane incinta con il metodo naturale, infatti, non ha, ovviamente, la possibilità di scegliere tra un embrione sano e uno non sano. La DGP rende possibile evitare che il bambino nasca, ad esempio, con la sindrome di Down o la sindrome di Turner.

Il metodo

La diagnosi genetica preimpianto viene eseguita dai medici prima dell’innesto dell’ovulo nell’utero della donna. A tal proposito, viene effettuata la fecondazione in vitro in cui si trasferiscono gli ovuli fecondati in un contenitore. Poi, si attendono dai 3 ai 5 giorni per analizzarne lo sviluppo.

Passato questo tempo, viene eseguita una biopsia su ciascuno degli embrioni per rilevare eventuali problemi genetici. Successivamente, vengono scelti e impiantati nell’utero fino a 3 embrioni sani.

Cosa succede se la donna non riesce a rimanere incinta? Si deve ripetere l’intera procedura? La risposta è no perché, sebbene vengano scelti solo 3 embrioni per l’impianto, possono comunque essercene degli altri sani. A tal proposito, vengono congelati in modo che possano essere effettuati ulteriori tentativi.

Una tecnica estremamente utile

Fecondazione ovulo
Questa tecnica è particolarmente utile per le coppie con gravi malattie genetiche.

Questa tecnica è estremamente utile nei casi in cui esista il rischio di una malattia ereditaria in famiglia, e non solamente per i casi di infertilità che impediscono la gravidanza naturale.

In questo modo, è possibile scegliere l’embrione sano, esente da una qualsiasi alterazione genetica ereditaria che possa condizionare la vita del nascituro. Indubbiamente, in queste situazioni è una tecnica raccomandabile. Tuttavia, continua ad alimentare un certo dibattito etico.

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Etica e diagnosi genetica preimpianto

Come indicato nell’articolo Considerazioni etiche sulla procreazione medicalmente assistita, ci sono ancora alcune preoccupazioni etiche riguardo all’eliminazione degli embrioni, poiché considerati esseri umani nella loro prima fase di sviluppo.

Nel dibattito pubblico generale, soprattutto in ambito religioso si rivendica la dignità personale dell’embrione umano e il rispetto nel mantenimento dell’ordine naturale delle cose. Taluni ritengono che la diagnosi genetica preimpianto vada contro tutto questo, perché consente di scegliere gli embrioni sani e privi da qualsiasi alterazione genetica.

Senza dubbio, questa visione è perfettamente rispettabile. Tuttavia, se esiste la possibilità di avere figli sani, perché non farlo? Oggi, questi metodi impediscono che nascano bambini affetti da malattie che possano limitarne la qualità di vita, anche se bisogna sempre tener conto della gravità della patologia.

La scelta è disponibile per tutti, soprattutto, per le donne che hanno difficoltà a rimanere incinta o per coloro che hanno paura di procreare per via delle alte probabilità di ereditare una malattia genetica. È, quindi, un’alternativa valida a cui si può ricorrere o meno in base ai propri valori.

Se la vostra famiglia fosse portatrice di una malattia degenerativa ereditaria, sottoporreste i vostri ovuli alla diagnosi genetica preimpianto? Cosa ne pensate di questa procedura? Speriamo che questo articolo vi abbia permesso di conoscere un po’ di più di questa tecnica volta a far nascere bimbi sani e privi di alterazioni genetiche gravi.


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