Qualche anno fa è stato pubblicato un articolo che collegava il consumo di carne rossa con un aumento delle possibilità di morte prematura. Tuttavia, i risultati di questo studio sono stati travisati dalla stampa e i giornalisti sono giunti a conclusioni sbagliate per cui si è diffusa l’idea che la carne rossa fa male alla salute.
L’articolo in questione metteva in relazione il consumo di carne rossa lavorata con un maggiore rischio cardiovascolare e di cancro. Tuttavia, queste patologie non erano legate alla carne rossa in sé, ma alla sua lavorazione industriale.
Durante la lavorazione della carne si aggiungono additivi che possono mettere a rischio la salute a medio o lungo termine. Tuttavia, la stampa estese questo rischio al consumo di carne rossa in generale.
Da quel momento, la carne rossa è stata demonizzata, favorendo diete restrittive e vegane. Inoltre, veniva addirittura raccomandato il consumo di alimenti di derivazione animale molto occasionalmente, non più di una volta ogni due settimane.
La carne rossa è necessaria
In quanto onnivoro, l’essere umano ha bisogno di una dieta varia. La carne rossa dovrebbe far parte della dieta, anche se in quantità moderate, come dicono gli esperti. Fornisce proteine ad alto valore biologico, con tutti gli amminoacidi essenziali e un’adeguata digeribilità. Inoltre, è un alimento ricco di ferro altamente biodisponibile ed è una fonte di vitamine del gruppo B.
Previa adeguata cottura (griglia, forno), la carne rossa deve essere presente almeno una volta alla settimana nella dieta. Tuttavia, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Food and Chemical Toxicology, vanno evitate le carni lavorate.
I salumi, soprattutto quelli grassi, contengono abbondanti quantità di additivi, nitriti e altre sostanze necessarie alla conservazione, che possono essere dannose per la salute se consumati regolarmente.
Il consumo di questi alimenti lavorati dovrebbe avvenire sporadicamente, non più di una volta ogni 2 o 3 settimane. Una dieta equilibrata e sana dovrebbe dare la priorità al consumo di prodotti freschi.
Mangiare carne previene l’anemia
Uno dei problemi delle diete vegane è l’aumento delle possibilità di soffrire di anemia. Il ferro presente nelle verdure ha una scarsa biodisponibilità. A questo si aggiunge la probabile carenza di vitamina B12, se non integrata in altre forme. Il risultato di questo cocktail è una possibile anemia a medio termine.
L’anemia è una malattia che si sviluppa lentamente, quindi, in molti casi, i sintomi rimangono latenti per un lungo periodo di tempo.
Tuttavia, il consumo di carne impedisce in modo molto efficiente lo sviluppo di questa patologia. La carne rossa, infatti, è quella con la più alta quantità di ferro, altamente biodisponibile. Pertanto, il consumo di questo alimento almeno una volta alla settimana sarebbe sufficiente per correggere le carenze di tali micronutrienti.
Attenzione ai metodi di cottura
Un altro problema con il consumo di carne rossa è il metodo di cottura a cui lo si sottopone. In molte occasioni si frigge in olio, aumentando la produzione di acrilammide e, con essa, il rischio per la salute. Altre volte la serviamo affumicata o alla brace, due metodi di cottura rischiosi per lo sviluppo di malattie a medio termine.
Tuttavia, il consumo alla griglia (purché non si bruci), al forno o stufata, non pone alcun pericolo per la salute. Spesso la carne rossa viene servita al sangue piuttosto che ben cotta, soprattutto nel caso di preparazioni alla griglia. In queste situazioni, è fondamentale garantire la qualità della carne e la sua salubrità, per prevenire possibili intossicazioni alimentari.
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Mangiare carne rossa, ma con moderazione
Il consumo di carne rossa non è dannoso per la salute; al contrario, è necessario. Sì, il consumo di carne lavorata industrialmente può essere pericoloso, così come una scorretta preparazione della stessa con metodi di cottura inappropriati. Per questo motivo, possiamo includere questo tipo di alimento nella dieta.
Bisogna però cercare di renderlo il più vario possibile e ben equilibrato dal punto di vista energetico. In questo modo, contribuiremo a migliorare la nostra salute e prevenire le malattie a medio e lungo termine.
Bibliografia
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