La personalità cambia con il tempo?

La personalità è stabile nel tempo. Tuttavia, molti tratti si evolvono nel corso degli anni. In questo articolo spieghiamo i motivi.
La personalità cambia con il tempo?
Montse Armero

Scritto e verificato la psicologa Montse Armero.

Ultimo aggiornamento: 26 maggio, 2022

La personalità è un costrutto psicologico che ha attirato l’attenzione di numerosi ricercatori nel corso della storia della psicologia. Ha generato molteplici teorie e ancora oggi non c’è un consenso unanime in merito.

Esistono tante definizioni di personalità quanti gli autori che l’hanno studiata. In sostanza, potremmo descriverla come l’insieme dei tratti psichici che costituiscono il nostro modo di pensare e di agire.

Personalità, temperamento e carattere

I tratti della personalità sono determinati dall’interazione tra temperamento e carattere. Il temperamento è la parte innata della personalità ed è condizionato dalla genetica. Si manifesta prima ed è relativamente stabile nel tempo.

D’altra parte, il carattere è influenzato da più aspetti ambientali che possono essere trasformati più facilmente. È facile intendere, dunque, la personalità come un’entità stabile nel tempo, ma suscettibile a modifiche a seguito delle circostanze o perché si decide consapevolmente di cambiarne alcuni aspetti.

Come cambiamo negli anni?

Ci evolviamo tutti nel corso della vita. Uno studio dell’Università di Edimburgo ha esaminato il cambiamento nelle persone tra i quattordici anni e i sessantatré anni. Come previsto, i risultati hanno mostrato una significativa trasformazione del loro modo di essere.

La personalità non è fissa, ma è modulabile e, sebbene presentiamo un trend stabile, possiamo evolvere e modificare molti aspetti.

Tuttavia, non tutte le persone cambiano allo stesso modo. Le esperienze persona a volte sono simili, ma possono anche essere estremamente diverse da quelle della maggioranza, e questo determinerà la nostra personalità in modo molto marcato.

D’altra parte, ci sono persone che sono più inclini a cambiare per indole o per le esperienze vissute o, ancora, perché intendono trasformare alcuni tratti della loro personalità.

Le cinque grandi dimensioni della personalità

Al di là di grandi riferimenti come Cattell o Eysenck, McCrae e Costa hanno proposto il modello dei Big Five, uno dei più utilizzati per classificare i diversi tratti della personalità. In esso troviamo cinque tratti che si trovano su un continuum tra due estremi:

  • Estroversione: ad uno dei poli ci sono le persone più ottimiste, vitali, disinibite e socievoli, a cui piace stare in contatto con gli altri. Nell’altro sono i più introversi, calmi e riservati.
  • Apertura mentale: da un estremo ci sono persone con una grande immaginazione, curiose e originali, e dall’altro,  quelle più pragmatiche, convenzionali e tradizionali.
  • Coscenziosità: questo tratto è tipico delle persone competenti, organizzate e conformi da quelle informali e scarsamente disciplinate.
  • Amicalità: tratto proprio delle persone oneste, altruiste e premurose a differenze di quelle senza scrupoli, egoiste e ostili.
  • Nevroticismo: sul polo negativo sono coloro che hanno la tendenza a provare ansia, depressione e una bassa tolleranza allo stress. Sul lato positivo, ci sono persone che sono emotivamente più stabili e che hanno un maggior grado di calma e autocontrollo.

Se analizziamo questi tratti in noi stessi, possiamo vedere che alcuni sono rimasti stabili nel tempo. Tuttavia, è probabile che altri siano cambiati.

Per esempio, potremmo essere diventate persone più responsabili o emotivamente stabili rispetto a quando eravamo giovani. O al contrario, a causa delle circostanze, il nostro livello di nevroticismo potrebbe essere aumentato.

Psicologo parla paziente donna.

Come posso cambiare la mia personalità?

Abbiamo tutti tratti della nostra personalità che vorremmo migliorare o addirittura cambiare radicalmente. Di fronte a questa situazione ci sarà chi si giustifica con l’eterno “le persone non cambiano” e chi vorrà mettersi al lavoro, ma non sa come fare. Per il secondo gruppo, bisogna tenere presente che:

  • La cosa più importante è voler cambiare e, per questo, essere disposti a realizzare un lavoro psicologico profondo.
  • Bisogna essere realistici e proporre obiettivi raggiungibili, altrimenti si genera grande frustrazione.
  • È più facile cambiare quando gli obiettivi sono chiari e concreti. Un buon modo sarà quello di individuare dove ci troviamo nel continuum e quale punto desideriamo raggiungere.
  • I cambiamenti di personalità sono progressivi, quindi una dose extra di pazienza non farà male.
  • Un buon piano passerà attraverso la progettazione di una strategia a breve, medio e lungo termine che identifichi quali risorse dobbiamo sviluppare in ogni fase.
  • Se abbiamo un perché, sarà più facile, soprattutto quando farà capolino la resistenza al cambiamento.
  • Una buona strategia sarà visualizzare in dettaglio come vogliamo essere e agire come se avessimo già ottenuto il cambiamento.
  • Se siamo determinati e tenaci, raggiungeremo più facilmente il nostro obiettivo.
  • Agire sarà il modo migliore per acquisire sicurezza e fiducia.
  • Sostituire un modello comportamentale richiede uno sforzo considerevole. Anche se non va come ci aspettavamo, è importante non mollare, visto che con il tempo si può migliorare.

Nel caso in cui ci siano tratti della personalità che ci danneggiano e non sappiamo come modificarli, consultare uno psicologo sarà sempre l’opzione più consigliata.


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