La puntura a secco: cos'è e quando si consiglia

Visto l'incremento di problemi muscolari della popolazione moderna, diversi studi concordano sull'importanza dell'elaborazione di nuovi metodi per migliorare la nostra salute in questo particolare campo; uno di questi è l'applicazione della puntura a secco.
La puntura a secco: cos'è e quando si consiglia
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Nel campo della fisioterapia ci sono una moltitudine di terapie per il trattamento dei dolori fisici. Nel corso del tempo hanno fatto la loro comparsa tecniche nuove e all’avanguardia, come la puntura a secco.

La puntura a secco, nota anche come “dry needling” è una tecnica che si basa su prove scientifiche allo scopo di migliorare il dolore muscolare. In questo spazio ne scoprirete di più su questa nuova terapia, oltre a conoscere in cosa è utile per il trattamento di un’infinità di problemi muscolari.

Per capire in cosa consiste la puntura secca e come funziona, prima di continuare dobbiamo chiarire due concetti: trigger point e dolore miofasciale.

Cos’è un trigger point?

Sono punti facilmente irritabili in una banda tesa di un determinato muscolo. Questa banda tesa è un gruppo di fibre muscolari che manifestano una tensione anomala, formando una fascia ad alta consistenza. Stiamo parlando di quella che è nota come contrattura.

Questa banda tesa è dolorosa e il suo trigger point è un nodulo che provoca un dolore molto acuto al tatto, tanto da portare la persona a sottrarsi. Inoltre, questo dolore si diffonde ad altri punti che non coinvolgono il trigger point; questo è il cosiddetto dolore riferito o diffuso. Può essere accompagnato da diffusione motoria e da fenomeni come nausea a vertigini.

I trigger point di un muscolo di solito si diffondono in determinate zone che danno ai fisioterapisti una pista per conoscere l’origine sul problema. Ad esempio, il mal di testa possono essere dovuti a un trigger point situato in muscolo come il trapezio superiore, l’elevatore della scapola o sternocleidomastoideo.

Vediamo dunque che il dolore può non avere nulla a che fare con il punto da cui ha origine. I punti trigger possono essere attivi o latenti. Un trigger point può essere attivo o latente. Un punto trigger attivo è quello che diffonde il dolore ad altre zone, mentre quello latente non è un dolore che si irradia.

I punti trigger possono attivarsi a seguito di un sovraccarico acuto o cronico del muscolo, di traumi diretti e a freddo. Il fattore più comune di attivazione è il sovraccarico cronico da problemi di postura.

Donna con dolore lombare.

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Cos’è il dolore miofasciale?

Il dolore miofasciale o SMF è un processo muscolare locale di natura acuta o cronica. È invalidante e molto comune tra la popolazione, ma può essere sconosciuto. Non è seguito da anomalie nella diagnosi per immagine o nelle analisi, per cui spesso la diagnosi non è corretta e così il trattamento.

L’SMF viene definito da una serie di sintomi causati da un trigger point:

  • Sintomi sensitivi: si manifesta un’alterazione del senso del tatto. Ad esempio, se ci colpisce qualcosa che solitamente non fa male, in presenza di SMF proveremo più dolore. Inoltre farà la sua comparsa il dolore riferito, di cui abbiamo parlato poc’anzi.
  • Sintomi motori: riduzione della forza, difficoltà di movimento del muscolo interessato, ecc.
  • Sintomi autonomici: rinite, lacrimazione, salivazione, sbalzi di temperatura, sudorazione, piloerezione (viene la cosiddetta “pelle d’oca”), nausea, malessere e arrossamento della pelle.

Potremmo affermare che il dolore miofasciale ha tre componenti:

  • Una banda tesa palpabile nel muscolo striato colpito o contrattura.
  • Un trigger point.
  • Uno schema tipico del dolore riferito: quel trigger point diffonde il dolore in una zona specifica.

Cos’è la puntura a secco e a cosa serve?

La puntura a secco è una tecnica della fisioterapia che viene utilizzata principalmente in presenza del cosiddetto Dolore Miofasciale o SME. Una volta individuato il punto trigger responsabile del dolore miofasciale, bisogna disattivarlo con l’aiuto di un ago. Questo ago è simile a quello impiegato nell’agopuntura ma è più largo, perché deve penetrare il muscolo.

L’intero processo richiede pulizia della zona e l’utilizzo di guanti da parte del fisioterapista, otre che di disinfettante e garze, visto che il punto a secco è una tecnica semi-invasiva, in quanto attraversa la pelle del paziente. Inoltre, gli aghi sono confezionati singolarmente e sono monouso.

L’ago viene inserito nel trigger point senza anestesia e viene spinto dentro e fuori, fino a quando non provocherà uno spasmo locale, ovvero una contrazione involontaria del muscolo. Questa procedura va eseguita senza estrarre del tutto l’ago dalla pelle.

La puntura del muscolo stimola il recettore muscolare, determinando rilassamento dopo lo spasmo e un aumento dell’elasticità, con riduzione del dolore della zona.

Puntura a secco e agopuntura sono la stessa cosa?

La puntura a secco è una tecnica scientifica che consiste nel pungere il muscolo al fine di controllare il dolore miofasciale. Dura tra i 2 e i 5 minuti, può essere dolorosa e può essere eseguita solo da fisioterapisti specializzati.

L’agopuntura, invece, si basa sulla medicina tradizionale cinese e consiste nel pungere i punti energetici a livello superficiale, senza alcun contatto con il muscolo. La durata è di circa 20 minuti, non è doloroso, è un trattamento adatto a una moltitudine di disturbi e può essere eseguito da qualsiasi terapista.

Tecnica della puntura a secco. Donna con aghi sulla schiena.

Rischi della puntura a secco

Anche se i rischi della puntura a secco sono minimi, possono esserci. Tuttavia, nella maggior parte dei casi possono essere evitati se vengono prese le dovute precauzioni e se si agisce con un trattamento fisioterapico testato:

  • L’ago penetra la pelle fino a raggiungere il muscolo; può incontrare piccoli vasi sanguigni. Il rischio più comune della puntura a secco è pungere un vaso, provocando un piccolo ematoma che dura all’incirca un giorno. Questo rischio è più comune nei pazienti anticoagulati, che hanno il sangue più liquido.
  • Un’altra cosa che potrebbe essere punta nel percorso verso il muscolo è un ramo nervoso. Questo può provocare un formicolio che passerà in pochi istanti.
  • Un altro rischio meno comune è che possono manifestarsi vertigini durante il procedimento, e questo fenomeno prende il nome di sincope vasovagale.
  • Per quanto è noto, si tratta di pochi casi, ma se il fisioterapista non ha molta esperienza nelle punture a secco eseguite sul muscolo del torace, può provocare uno pneumotorace. 
  • Gonfiore del muscolo o miedema.
  • Dermatite post-puntura: reazione della pelle nella zona di penetrazione dell’ago.
  • Rischio di infezione, qualora non siano state prese le misure idonee per la pulizia della zona, o se il fisioterapista non ha usato guanti né aghi sterili.

D’altro canto, a seguito della puntura a secco potremmo avere una sensazione simile a quanto ci sottoponiamo a un massaggio molto intenso e con leggeri pizzicotti. Queste sensazioni svaniscono nel giro di 1 o 2 giorni.

Controindicazioni della puntura a secco

La maggior parte delle controindicazioni sono soggettive. Tra queste possiamo citare:

  • Paura insormontabile degli aghi.
  • Problemi di coagulazione e trattamento con anticoagulante: rischio di emorragia.
  • Persone con il sistema immunitario debilitato: rischio di infezioni.
  • Persone con linfoadenectomia: rischio di lifedema. Questo significa che il punto in cui viene eseguita la puntura a secco potrebbe riempirsi di liquido impossibile da filtrare perché sono stati rimossi i gangli linfatici della zona.
  • Ipotiroidismo: rischio di miedema o infiammazione del muscolo.

La puntura a secco è efficace?

Secondo diversi studi, la puntura a secco è efficace nei seguenti casi:

  • Per ridurre il dolore soggettivo e oggettivo, sia locale che relativo alla zona interessata dal dolore riferito e dal dolore a seguito di pressione dei punti trigger.
  • Inoltre, è dimostrato che aiuta a migliorare la mobilità delle articolazioni del muscolo colpito dal punto trigger.
  • Non ci sono prove a sufficienza, però alcuni indizi fanno pensare che la puntura a secco possa migliorare lo stato di depressione nei pazienti con SMF.

Infine, si è osservato che l’efficacia della puntura a secco potrebbe dipendere da altri fattori propri dei pazienti, come un dolore che dura da tempo, la mancanza di sonno o lo sforzo ripetuto cui è sottoposto il muscolo.


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