Le piaghe da decubito: complicazioni e trattamento

Le possibili complicazioni delle piaghe da decubito dipendono dalla gravità delle stesse. Queste lesioni colpiscono la pelle a causa delle pressione o della frizione dovuta al contatto con una superficie dura.
Le piaghe da decubito: complicazioni e trattamento
Leonardo Biolatto

Revisionato e approvato da il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 12 dicembre, 2022

In base alla gravità del problema, le piaghe da decubito vengono classificate in un dato livello di criticità. Prima di analizzare a fondo la natura di ogni grado, scopriamo cosa sono esattamente le piaghe da decubito.

Le piaghe da decubito (o lesioni da pressione) non sono altro che ulcere ai danni della pelle o del tessuto sottostante a seguito della pressione o della frizione prolungata dovuta al contatto con una superficie dura. Il più delle volte si presentano in pazienti costretti a letto da diverso tempo.

Oltre a ciò, le piaghe da decubito si manifestano in modo più grave di pari passo all’aumentare dell’età, fascia di età in cui questo tipo di ulcere provocano serie complicazioni.

Si tratta, inoltre, di un problema particolarmente doloroso, responsabile di un numero importante di infezioni localizzate ed estese che colpiscono soprattutto le protuberanze del corpo, delle ossa, il trocantere (tubercolo osseo sito sull’estremità superiore o epifisi del femore), oltre alle scapole e alla zona occipitale.

In base alla gravità, i sintomi variano dall’arrossamento alla caduta della pelle, fino ad arrivare alla completa esposizione dell’osso.

Livelli di criticità delle piaghe da decubito

Paziente ricoverato in ospedale.
Le piaghe da decubito possono peggiorare notevolmente la qualità della vita.

I professionisti sanitari utilizzano un sistema di classificazione ben specifico per descrivere i diversi livelli di criticità delle piaghe da decubito. Ecco, dunque, che si distinguono 4 gradi:

  • 1: una piaga al primo stadio è una lesione superficiale, caratterizzata dalla depigmentazione e dall’arrossamento dalla zona cutanea interessata, nel caso di pazienti dalla pelle bianca; la colorazione della zona tende invece al violaceo o al blu nel caso dei pazienti dalla pelle più scura. Nel caso della piaga di grado 1, la pelle è intatta, ma possono sorgere dolore, prurito e la pelle può riscaldarsi e risultare friabile, oppure dura al tatto.
  • 2: nel caso delle ulcere da lesione di secondo grado, la superficie esterna della pelle, ovvero l’epidermide, o lo strado più interno della pelle o del derma tendono a danneggiarsi. Tutto questo è causa di caduta del tessuto cutaneo e implica una ferita esposta o la formazione di una vescica.
  • 3: a questo stadio la caduta della pelle coinvolge tutta la superficie. Il tessuto sottostante, inoltre, è danneggiato. Eppure, né i muscoli né le ossa presentano danni. Le piaghe da decubito sono ferite profonde.
  • 4: tra tutti, questo è il grado più grave. In questo caso la pelle appare profondamente danneggiata e il tessuto circostante soffre di necrosi, vale a dire muore. A ciò si aggiunge che il muscolo sottostante o l’osso possono risultare danneggiati. I pazienti affetti da questo tipo di lesione da pressione sono particolarmente inclini al rischio di gravi infezioni.

Trattamento delle piaghe da decubito

Vista la natura complessa di questo quadro clinico e dato il numero di fattori coesistenti, l’assistenza al paziente deve prevedere una squadra di diversi specialisti. Vediamo nelle righe che seguono alcune tecniche e i trattamenti indicati in caso di piaghe da decubito:

Cambiare posizione

Il movimento del corpo e lo spostamento del paziente a intervalli regolari è uno dei modi migliori per prevenire la formazione di queste ulcere. Nel caso delle piaghe di grado 1 e 2, questa tecnica aiuta ad allentare la pressione esercitata sulla superficie dura.

Materassi e cuscini

Materassi e cuscini.
Tutte queste misure precauzionali possono rivelarsi particolarmente utili.

Esiste una vasta scelta di materassi e cuscini appositamente studiati per ridurre la pressione sulle parti del corpo più sensibili. I pazienti con le piaghe da decubito a uno stadio più avanzato hanno bisogno di un materasso specifico o persino di un meccanismo per il letto.

Per fare un esempio, alcuni materassi sono dotati di un sistema ad aria autoregolabile che consente di allentare la pressione quando necessario.

Bendaggi

Tra i diversi bendaggi esistono quelli che presentiamo a seguire:

  • Idrocoloidi: bendaggi che contengono un particolare gel in grado di stimolare la rigenerazione delle cellule cutanee.
  • Alginati: bendaggi preparati con alghe marine e ricchi di sodio e calcio, che si sono dimostrati efficaci nel processo di guarigione.

Potrebbe interessarvi anche leggere: Ustioni superficiali: cure e primo soccorso

Preparati per uso topico

Unguenti e pomate possono essere applicati allo scopo di accelerare la guarigione, oltre al fatto che prevengono gravi danni cutanei.

Alcuni prodotti sono in grado di depurare il corpo dai radicali liberi e possono essere utilizzati per prevenire il danno cellulare a livello genetico.

Antibiotici per le piaghe da decubito

Possiamo utilizzarli per prevenire l’infezione batterica e anche a scopo precauzionale per contrastare lo sviluppo di un’infezione secondaria.

L’unguento antisettico può anche essere direttamente applicato sulle piaghe da decubito per pulirle e liberarle da qualunque possibile batterio. 

Intervento chirurgico

In alcuni casi è impossibile curare queste lesioni, motivo per cui risulta necessario ricorrere alla chirurgia per scongiurare il decorso delle piaghe e prevenire ulteriori danni ai tessuti.

In questi casi, la tecnica più spesso utilizzata è la sostituzione con innesto: si tratta di un innesto di pelle e di muscolo ottenuti da un’altra area del corpo e utilizzati per bloccare l’ulcera.

Un disturbo complesso

Come avete avuto modo di scoprire leggendo questo articolo, le piaghe da decubito sono un problema molto comune, in cui è facile imbattersi e che, oltretutto, richiede un trattamento complesso.

In pazienti a rischio elevato (cioè perlopiù in chi è costretto a stare a letto a causa di patologie croniche) va tenuto conto di diverse misure anti-piaghe per auspicare una prognosi migliore.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Anaslema, Fernando Moncayo. “ULCERA POR PRESIÓN: IDENTIFICACIÓN DEL GRADO Y TIPOS.: Unidad de cura avanzada del Hospital Abel Gilbert Pontón.” REVISTA FACULTAD DE CIENCIAS MÉDICAS 2.1 (2021): 1-8.
  • Bhattacharya, S., & Mishra, R. K. (2015). Pressure ulcers: current understanding and newer modalities of treatment. Indian Journal of plastic surgery48(01), 004-016.
  • BoykoTatiana, V., T. LongakerMichael, and P. YangGeorge. “Review of the current management of pressure ulcers.” Advances in wound care (2018).
  • Cortés, Olga Lucía, et al. “Uso de apósitos hidrocoloides en la prevención de úlceras por presión en pacientes de alto riesgo: una cohorte retrospectiva.” Investigación y Educación en Enfermería 36.1 (2018).
  • Pedro, M. (2000). Escaras o Ulceras por presión. Manual geriatría y gerontología.
  • Rimareix, F., Delpit, X., Bauer, T., & Lortat-Jacob, A. (2009). Tratamiento quirúrgico de las escaras. EMC – Técnicas Quirúrgicas – Ortopedia y Traumatología. https://doi.org/10.1016/S2211-033X(09)71608-1
  • Zaidi, S. R. H., & Sharma, S. (2021). Pressure Ulcer. StatPearls. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK553107/#:~:text=Pressure%20ulcers%20are%20skin%20or,these%20injuries%20can%20be%20fatal.
  • Zuñiga Carrasco, R. I., Mijangos Pacheco, M., & Puga Cahuich, C. (2015). El manejo de las úlceras por presión: intervenciones encaminadas a un oportuno manejo hospitalario. Artículo de revisión.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.