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Per molte persone mangiare troppo può avere ripercussioni fisiche e psicologiche. Per fortuna, esistono diverse strategie che aiutano a evitarlo. Ne parliamo in questo spazio.
Forse in più di un’occasione avete mangiato di più: forse perché veniva servito il vostro piatto preferito, perché avevate molta fame o per qualsiasi altro motivo. Anche se di tanto in tanto non è un problema, mangiare troppo per un periodo di tempo prolungato può causare diverse complicazioni per la salute.
Quando il senso di colpa per gli eccessi diventa una costante, potrebbero insorgere diverse conseguenze, tra cui non solo un possibile aumento di peso, ma anche fattori legati allo stato d’animo. Come evitare questa situazione? Oggi vi daremo alcuni consigli al riguardo.
Di solito mangiare troppo rappresenta una circostanza occasionale, dunque non fa male. Tuttavia, se il desiderio di abbuffarsi diventa una costante ed è incontrollabile, potrebbe avere diverse conseguenze sul fisico e sulla mente.
L’individuo dall’appetito smisurato non solo ingrasserà, ma inizierà anche ad adottare un atteggiamento negativo che gli impedirà di affrontare la vita di tutti i giorni.
Sono diversi i fattori associati al bisogno di mangiare in modo smisurato. Come dicevamo, non succede solo quando un piatto ci piace molto; potrebbe verificarsi anche perché siamo nervosi, sempre stressati e dopo aver seguito una dieta troppo restrittiva.
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Mangiare troppo può scatenare alcune conseguenze fisiche, quali sovrappeso e obesità, ma non sempre è così. In molti casi potrebbero avere ripercussioni di tipo psicologico, sia in chi è in sovrappeso sia nella popolazione normopeso.
Secondo l’articolo pubblicato sul The Primary Care Companion for CNS Disorders, tra le conseguenze di questa abitudine possono esserci:
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Possiamo mettere in pratica tutti i giorni diverse strategie per evitare di consumare pasti troppo abbondanti. Eppure, bisogna considerare che si tratta solo di un piccolo contributo e che non sostituiscono l’intervento di un professionista. Se la voglia di cibo è eccessiva, la cosa migliore da fare è consultare un medico o un nutrizionista.
Individuare le emozioni che si succedono è utile a fare ordine nel caos. Potreste mettere per iscritto le sensazioni che provate. Oltre a distrarvi cercando di organizzare i pasti, vi aiuterebbe a scoprire qualcosa di interessante su voi stessi.
Quando ci si accorge di aver esagerato con il cibo, non ha senso punirsi. Se escluderete dalla dieta i cibi che vi piacciano di più, non resisterete a lungo e desidererete mangiarli.
Questa situazione può essere accompagnata dalla frustrazione perché incapaci di raggiungere l’obiettivo. Si entra così in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire. È sempre meglio mangiare in modo sano, senza cadere nella trappola delle diete estreme.
Diversi studi sostengono che alcune persone fanno sport come meccanismo di compensazione a seguito di un’abbuffata. Vale a dire che l’allenamento diventa una punizione per aver mangiato di più e ha solo lo scopo di evitare l’aumento di peso.
Ricordate che fare attività fisica fa bene, ma lo scopo deve andare ben oltre il dimagrimento. L’ideale sarebbe allenarsi per il proprio benessere, senza eccedere. Se non siete abituati, iniziate gradualmente, da 20 a 30 minuti al giorno.
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Non tutte le persone si rivolgono a un professionista della salute quando il loro rapporto con il cibo non è dei migliori. In alcune situazioni dovrebbe rappresentare la prima mossa, soprattutto quando l’abitudine di mangiare troppo è associata a fattori emotivi.
Come spiegato in dettaglio da uno studio pubblicato sulla rivista medica Current Psychiatry Reports, la psicoterapia è utile per riconoscere e correggere comportamenti che inducono a un consumo eccessivo di cibo. Inoltre, migliora il benessere generale dell’individuo.
Mangiare troppo per un periodo di tempo prolungato si traduce in un aumento di peso, ma non solo. È dunque consigliabile risalire alla causa del problema e ai fattori a esso associati. Così facendo diventerà più facile scegliere il trattamento adatto ed evitare che tale abitudine comprometta la qualità della vita.