
Ogni anno decine di postazioni mobili e fisse ci invitano a donare il sangue. La domanda aumenta in estate quando il numero di infortuni è in genere più alto. La donazione di sangue è un’attività sanitaria ancora necessaria. È possibile…
I neonati sono molto vulnerabili a incidenti che rischiano di mettere in serio pericolo la loro vita. Conoscere le manovre di rianimazione cardiopolmonare si rivela di vitale importanza in una situazione in cui sono a rischio la respirazione e il cuore
Le manovre di rianimazione del neonato fanno riferimento a situazioni che nessuno vorrebbe dover affrontare, tanto meno quando si tratta del proprio figlio. Tuttavia, conoscerle può fare la differenza tra la vita e la morte.
La rianimazione cardiopolmonare, o RCP, è una procedura salvavita che si mette in pratica in caso di insufficienza respiratoria o cardiaca. Le manovre di rianimazione del neonato di cui vi parliamo in questo articolo non sostituiscono il corso di RCP.
Se avete figli o vi occupate di bambini, non vi farà male seguire un corso di rianimazione. Inoltre, tenete conto che la rianimazione cardiopolmonare di un neonato è diversa da quella che si applica al bambino quando diventa più grande.
I bambini sono esploratori nati. In questo loro interesse per il mondo circostante, possono rimanere vittime di incidenti che mettono in pericolo la loro vita. Per questo motivo è importante che i genitori o i tutori facciano attenzione ai loro movimenti e riducano qualsiasi fattore di rischio.
Quando si verifica un incidente, il fattore tempo è fondamentale. Se un neonato è incosciente e non respira, bastano 4 minuti senza ossigeno perché si verifichino danni cerebrali permanenti; dopo 4 o 6 minuti può sopraggiungere la morte.
Se un neonato inizia a produrre strani rumori o non emette alcun suono e il colorito della pelle cambia, può trattarsi di asfissia. Bisogna agire in fretta e mantenere la calma per portare a termine in maniera efficace la procedura salvavita.
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Se il bambino tossisce e fa fatica a respirare e la sua pelle cambia colore, bisogna aiutarlo a espellere ciò che ostacola il passaggio dell’aria. La tosse è il meccanismo naturale per eliminare l’ostruzione.
Quando il bambino è incosciente, bisogna realizzare le manovre di rianimazione per ristabilire il battito cardiaco e la respirazione. Chiedete a qualcuno di chiamare l’ambulanza mentre soccorrete il piccolo.
Se siete soli, non lasciate solo il bambino per telefonare. Fate prima la respirazione cardiopolmonare per due minuti e poi chiamate i soccorsi, senza mai perdere di vista il neonato. La procedura va fatta con somma cura e delicatezza.
Se esiste la possibilità di una lesione della colonna vertebrale, evitate di piegare la testa e il collo. L’ideale sarebbe muovere il piccolo con l’aiuto di un’altra persona. Inoltre, se il bambino sanguina, controllate prima l’emorragia.
Il bambino non va mai lasciato solo in caso di incidente. Chiamare il prima possibile l’ambulanza e i soccorsi è molto importante, ma se siete soli, mettete in pratica i due primi minuti della RCP e poi fate la telefonata, senza mai perdere di vista il neonato.
Qualora aveste a portata di mano un defibrillatore esterno automatico, potete evitare la RCP. Questi apparecchi sono muniti di cuscinetti o piastre da mettere sul petto e che rilevano automaticamente il ritmo cardiaco.
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Daranno subito una scossa se rilevano che il cuore ne ha bisogno per recuperare il suo ritmo, ma assicuratevi prima che l’apparecchio possa essere usato con i neonati. Bisogna seguire le istruzioni d’uso alla lettera per rianimare un neonato.