Manovre di rianimazione del neonato

I neonati sono molto vulnerabili a incidenti che rischiano di mettere in serio pericolo la loro vita. Conoscere le manovre di rianimazione cardiopolmonare si rivela di vitale importanza in una situazione in cui sono a rischio la respirazione e il cuore
Manovre di rianimazione del neonato
Maricela Jiménez López

Revisionato e approvato da la dottoressa Maricela Jiménez López.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Le manovre di rianimazione del neonato fanno riferimento a situazioni che nessuno vorrebbe dover affrontare, tanto meno quando si tratta del proprio figlio. Tuttavia, conoscerle può fare la differenza tra la vita e la morte.

La rianimazione cardiopolmonare, o RCP, è una procedura salvavita che si mette in pratica in caso di insufficienza respiratoria o cardiaca. Le manovre di rianimazione del neonato di cui vi parliamo in questo articolo non sostituiscono il corso di RCP.

Se avete figli o vi occupate di bambini, non vi farà male seguire un corso di rianimazione. Inoltre, tenete conto che la rianimazione cardiopolmonare di un neonato è diversa da quella che si applica al bambino quando diventa più grande.

Quando bisogna ricorrere alla RCP?

I bambini sono esploratori nati. In questo loro interesse per il mondo circostante, possono rimanere vittime di incidenti che mettono in pericolo la loro vita. Per questo motivo è importante che i genitori o i tutori facciano attenzione ai loro movimenti e riducano qualsiasi fattore di rischio.

Quando si verifica un incidente, il fattore tempo è fondamentale. Se un neonato è incosciente e non respira, bastano 4 minuti senza ossigeno perché si verifichino danni cerebrali permanenti; dopo 4 o 6 minuti può sopraggiungere la morte.

Neonato

Se un neonato inizia a produrre strani rumori o non emette alcun suono e il colorito della pelle cambia, può trattarsi di asfissia. Bisogna agire in fretta e mantenere la calma per portare a termine in maniera efficace la procedura salvavita.

Cosa causa asfissia e/o arresto cardiaco?

  • Soffocamento con oggetti di piccole dimensioni, come bottoni, monete, giochini o alimenti.
  • Una malattia polmonare che peggiora.
  • Un’intossicazione da alimenti, farmaci o sostanze tossiche.
  • Affogamento in piscina o nella vasca da bagno.
  • Uno scossone.
  • Sanguinamento eccessivo di una ferita.
  • Trauma cerebrale o un’altra grave lesione a seguito di una caduta.

Come eseguire le manovre di rianimazione del neonato?

1. Valutare in fretta la situazione

Se il bambino tossisce e fa fatica a respirare e la sua pelle cambia colore, bisogna aiutarlo a espellere ciò che ostacola il passaggio dell’aria. La tosse è il meccanismo naturale per eliminare l’ostruzione.

Quando il bambino è incosciente, bisogna realizzare le manovre di rianimazione per ristabilire il battito cardiaco e la respirazione. Chiedete a qualcuno di chiamare l’ambulanza mentre soccorrete il piccolo.

Se siete soli, non lasciate solo il bambino per telefonare. Fate prima la respirazione cardiopolmonare per due minuti e poi chiamate i soccorsi, senza mai perdere di vista il neonato. La procedura va fatta con somma cura e delicatezza.

2. Se il bambino è cosciente, bisogna aiutarlo a espellere ciò che lo sta soffocando

  • Sorreggetelo sull’avambraccio a pancia in su e con la stessa mano sostenete collo e testa. Mettete l’altra mano e l’avambraccio sopra il bambino, in modo che si trovi in mezzo alle vostre braccia.
  • Con l’altra mano, usate pollice e indice per sostenere la mandibola del bambino. Giratelo a pancia in giù, appoggiandolo sul vostro avambraccio. Appoggiatevi con l’avambraccio sulla coscia, la testa del bambino dev’essere rivolta in basso verso il suo petto.
  • Con la mano libera, dategli cinque colpi fermi tra le scapole per aiutarlo a espellere l’oggetto che lo soffoca. Sostenetegli la mandibola in modo da sorreggere anche la testa e la nuca.
  • Se non espelle l’oggetto, usate la mano libera (con cui avete dato i colpi) per appoggiarla sulla nuca del bambino allungando il braccio sulla sua colonna vertebrale. Giratelo sempre sostenendogli il petto con la mano e l’avambraccio.
Rianimazione simulata
  • Con la mano che sostiene la testa, usate il pollice e l’indice per sostenere la mandibola del bambino. Appoggiate il braccio che sostiene la schiena del bambino sulla coscia, assicurandovi che la testa sia rivolta verso il corpo.
  • Appoggiate le punte di due o tre dita sul petto del bambino, all’altezza dei capezzoli. Fate pressione in modo che il petto si comprima di circa 3, 4 centimetri. Lasciate che torni alla posizione normale, senza staccare le dita dallo sterno
  • Fate 5 compressioni pettorali, leggere, mai brusche. Ripetete il procedimento: girate il bambino e dategli cinque colpetti tra le scapole, poi ripetete le compressioni pettorali finché non avrà espulso l’oggetto o inizierà a tossire o a respirare da solo.

3. Se il bambino è incosciente, realizzare le manovre di rianimazione

  • Verificate se il bambino è incosciente. Chiamatelo, osservate il petto muoversi e cercate di ascoltare la respirazione.
  • Stendete il bambino a pancia in su sopra una superficie dura. Con una mano sostenetegli la fronte, portando la testa all’indietro. Con l’altra mano, esercitate una pressione sul petto del piccolo, che deve abbassarsi di 3, 4 centimetri, e poi lasciate che si risollevi.
  • Realizzate 30 compressioni. Contatele velocemente e senza pause fino ad arrivare a 30.
  • Aprite le vie respiratorie. Sollevategli il mento con una mano mentre spingete la testa all’indietro con l’altra mano sulla fronte.
  • Verificate se respira: avvicinate l’orecchio al naso e alla bocca del bambino. Osservate se il petto si alza e si abbassa ed ascoltate la respirazione.
  • Se il bambino non respira, copritegli con la vostra bocca la sua e il naso oppure solo il naso tenendogli la bocca chiusa. Emettete due volte aria per un secondo fino a vedere il petto del bambino sollevarsi.
  • Se il bambino non respira ancora, cercate di vedere cosa gli sta ostruendo le vie respiratorie. Se riuscite a vedere l’oggetto, usate il mignolo per estrarlo. Ripetete le compressioni e le due respirazioni finché il piccolo non si rianima o non arrivino i soccorsi.
Tecniche di primo soccorso

Quali altre precauzioni adottare prima delle manovre di rianimazione?

Se esiste la possibilità di una lesione della colonna vertebrale, evitate di piegare la testa e il collo. L’ideale sarebbe muovere il piccolo con l’aiuto di un’altra persona. Inoltre, se il bambino sanguina, controllate prima l’emorragia.

Il bambino non va mai lasciato solo in caso di incidente. Chiamare il prima possibile l’ambulanza e i soccorsi è molto importante, ma se siete soli, mettete in pratica i due primi minuti della RCP e poi fate la telefonata, senza mai perdere di vista il neonato.

Qualora aveste a portata di mano un defibrillatore esterno automatico, potete evitare la RCP. Questi apparecchi sono muniti di cuscinetti o piastre da mettere sul petto e che rilevano automaticamente il ritmo cardiaco.

Prima di andare, leggete anche: Emergenza cardiaca al lavoro: cosa fare

Daranno subito una scossa se rilevano che il cuore ne ha bisogno per recuperare il suo ritmo, ma assicuratevi prima che l’apparecchio possa essere usato con i neonati. Bisogna seguire le istruzioni d’uso alla lettera per rianimare un neonato.


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