Menopausa e ipertensione: quale legame?

I sintomi della menopausa possono essere confusi con quelli delle malattie cardiovascolari. Per esempio, il mal di testa o i disturbi del sonno. In questo articolo spieghiamo perché si verifica questo fenomeno e quale rapporto esiste tra le due condizioni.
Menopausa e ipertensione: quale legame?
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Durante la menopausa la donna subisce una serie di squilibri ormonali che esercitano un effetto sull’organismo. Menopausa e ipertensione presentano alcuni aspetti in comune, di cui parleremo.

La menopausa viene definita come il momento in cui la donna smette di avere cicli mestruali, mentre l’ipertensione arteriosa è la condizione che comporta un aumento dei valori della tensione delle arterie. Generalmente, la menopausa si manifesta intorno ai 50 anni di età, che, come vedremo nelle righe che seguono, porta a un incremento del rischio cardiovascolare.

Al tempo stesso, in molti casi nelle donne climateriche la diagnosi di ipertensione viene formulata in ritardo. Il motivo di ciò risiede nel fatto che alcuni sintomi specifici della menopausa possono dissimulare la presenza dell’altra patologia.

Che cosa accade durante la menopausa?

La menopausa viene diagnosticata quando una donna trascorre 12 mesi senza cicli mestruali regolari. Può comparire tra i 40 e i 50 anni di età. Ciononostante, è più frequente intorno ai 51 anni, secondo le spiegazioni fornite dagli specialisti della Mayo Clinic.

Questa fase è caratterizzata da una diminuzione della concentrazione degli ormoni riproduttivi. A mano a mano che si invecchia, le ovaie producono quantità inferiori di estrogeni e progesterone. La donna diventa dunque infertile.

Questi ormoni intervengono anche in altri processi, oltre alla regolazione della fertilità. Per esempio, nel metabolismo, perché contribuiscono a regolare il peso, i lipidi e l’insulino-resistenza.

La menopausa ha inizio progressivamente; si tratta di una fase di transizione. È accompagnata da molti sintomi, come le vampate di calore, l’aumento di peso e i problemi del sonno. Tutti questi segnali possono dissimulare la presenza di altre patologie.

Nella maggior parte delle donne, le malattie cardiovascolari iniziano a presentarsi in ritardo rispetto agli uomini. La ragione consiste nel fatto che gli estrogeni svolgono una funzione protettiva.

Menopausa e ipertensione: donna con vampate di calore.
I sintomi della menopausa sono diversi e sono dovuti all’abbassamento dei livelli di estrogeni. La vampate di calore ne sono un esempio.

Rapporto tra menopausa e ipertensione

Menopausa e ipertensione sono legate tra loro. Accade spesso che i valori della tensione delle arterie, misurati in millimetri di mercurio (mm Hg), aumentino dopo la fine dei cicli mestruali. Diversi fattori sono stati associati a questa incidenza.

In primo luogo, la diminuzione degli estrogeni può presentare un rapporto diretto con il fenomeno, così come l’aumento di massa corporea che si verifica durante la menopausa.

Molte donne di mezza età non sanno di soffrire di ipertensione. Il motivo deriva dal fatto che diversi sintomi di questa condizione tendono a venire confusi con il quadro della menopausa.

Per esempio, la stanchezza, il mal di testa, i disturbi del sonno o perfino le palpitazioni. Ciò porta a pensare erroneamente che la menopausa rappresenti la causa del quadro, in realtà non è così.

Tutto ciò comporta un notevole rischio. L’ipertensione arteriosa può passare inosservata e, dal momento che non viene diagnosticata, non si procede a somministrare un trattamento adeguato. Ne consegue che le donne anziane vanno incontro a un notevole aumento del rischio cardiovascolare.

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Cambiamenti della menopausa che favoriscono l’ipertensione arteriosa

Durante la menopausa si manifestano importanti squilibri ormonali. La diminuzione degli estrogeni viene associata a un aumento di peso. Il sovrappeso, a sua volta, è legato a un incremento dei valori della pressione arteriosa.

Inoltre, le donne in menopausa tendono a sviluppare anche una resistenza all’insulina. Ciò significa che le cellule del loro corpo non possono utilizzare questo ormone per introdurre il glucosio proveniente dal sangue. Ecco perché esiste un rischio maggiore di contrarre il diabete.

D’altra parte, in questa fase aumentano anche i livelli di lipidi presenti nel sangue. Così, come spiega un articolo pubblicato dalla Pontificia università cattolica del Cile, l’incidenza della sindrome metabolica si aggrava in misura notevole. Questa sindrome comporta un aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, diabete di tipo 2 e ipertensione arteriosa e un aumento del rischio cardiovascolare concomitante.

La menopausa e l’aterosclerosi

Le donne che manifestano i sintomi tipici della menopausa, come le vampate di calore e le sudorazioni notturne, presentano probabilità più alte di soffrire di aterosclerosi subclinica. Si stima, infatti, che il rischio aumenti nella misura del 50%.

L’aterosclerosi subclinica consiste in un lieve restringimento e indurimento delle arterie. Questo restringimento, per quanto non comporti segnali evidenti, provoca anche un aumento del rischio di subire eventi cardiovascolari.

Il dolore al petto, la difficoltà a respirare o le palpitazioni non sono, di per sé, sintomi della menopausa. Quando compaiono, è di fondamentale importanza consultare un medico specialista.

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Terapia ormonale sostitutiva e rischio di ipertensione

La terapia ormonale che viene impiegata per la menopausa è stata associata anche all’ipertensione arteriosa. Consiste nel somministrare ormoni alle donne che manifestano sintomi della menopausa gravi e severi.

Esistono diversi modi per realizzare la terapia. Ognuna di esse presenta un’efficacia e un livello di sicurezza differente. Per esempio, i farmaci che vengono impiegati in forma topica per trattare la secchezza vaginale sono più sicuri, perché non esercitano alcun effetto a livello sistemico.

Tuttavia, la terapia ormonale sistemica comporta dei rischi, per le donne di età inferiore a 60 anni. Può portare a un incremento del rischio di soffrire di tromboembolismi venosi, patologia che consiste nella formazione di coaguli che si staccano e viaggiano attraverso le vene.

Per questo motivo, anche se la somministrazione di ormoni riduce il rischio cardiovascolare, deve essere utilizzata con cautela. È importante sottoporsi ai dovuti controlli medici prima di iniziare il trattamento.

Donna a colloquio con un medico.
La terapia ormonale sostitutiva durante la menopausa non è una soluzione magica. Non è indicata per tutte le donne ed è necessario valutare i rischi che potrebbe comportare in futuro.

Consigli per affrontare la relazione tra menopausa e ipertensione

Diverse misure aiutano a tenere sotto controllo la pressione arteriosa durante la menopausa. Si basano tutte sul condurre uno stile di vita salutare e la prima consiste nel cercare di mantenere un peso adeguato. Si tratta di una fase nella quale si tende ad aumentare di qualche chilogrammo.

Per questo motivo si consiglia di praticare esercizio regolarmente, l’ideale è dedicarsi a programmi di allenamento moderati con una frequenza compresa tra le 3 e le 5 volte alla settimana.

La dieta è un altro aspetto fondamentale da prendere in considerazione. Bisogna consumare cibi sani, come frutta e verdura, evitando quelli ricchi di grassi saturi e ultraprocessati. Inoltre, è indicato anche ridurre la quantità di sale presente nella dieta. Allo stesso modo, è importante cercare di tenere sotto controllo lo stress. A questo scopo, è possibile provare attività come lo yoga o il pilates. Anche la meditazione può essere di aiuto.

La menopausa è una fase della vita della donna che comporta numerosi cambiamenti. Ecco perché è importante evitare di confondere i sintomi della menopausa con quelli che possono invece essere causati da malattie cardiovascolari.


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