Vi siete mai accorti di autoingannarvi? Mentiamo a noi stessi più di quanto pensiamo. Per questo motivo, oggi vi mostreremo alcuni modi in cui lo facciamo, al fine di prenderne coscienza.
Una maggiore consapevolezza al riguardo apporta numerosi benefici in quanto autosabotarsi vuole dire porsi dei limiti.
È arrivato il momento di abbattere le barriere e di smetterla di mentire a noi stessi.
Scopriamo insieme in che modo lo facciamo.
Come mentiamo a noi stessi?
1. Mentiamo a noi stessi quando confondiamo il bisogno di essere amati con l’amore
Questo è il primo modo in cui mentiamo a noi stessi e consiste nel confondere il bisogno di essere amati con l’amore stesso.
Questo atteggiamento è frutto delle errate convinzioni su questo sentimento, per cui ci sono situazioni in cui crediamo di provare amore, ma in realtà si tratta di altro.
Cosa può essere se non amore? Paura di rimanere da soli, dipendenza emotiva, timore di non trovare mai più qualcuno con cui condividere la nostra vita e così via.
In questo modo, l’amore viene contaminato dalla gelosia, dal possesso, dalla paura, dall’angoscia e dal controllo. In realtà non proviamo amore, stiamo solo mentendo a noi stessi. Sentiamo il bisogno di avere qualcuno al nostro fianco, ma senza amarlo.
Leggete anche: Giudicare una persona non la definisce, definisce voi stessi
2. Dare la colpa agli altri e giudicarli
Vi siete resi conto che incolpate gli altri e che li giudicate spesso? O che ci sono cose che non proprio non tollerate negli altri? Se vi innervosite facilmente, dovete imparare a guardarvi allo specchio.
- Se vi ritrovate a giudicare severamente la condotta “libertina” di qualcuno, forse siete voi stessi a reprimere la vostra sessualità e non vi permettere di godere a pieno della sessualità, vivendo sottomessi a ciò che la società impone come “giusto”. Tuttavia, il vostro inconscio vi urla di voler vivere la vita liberamente.
- Se date la colpa al vostro partner perché fuma in casa, ma voi avete provato a smettere innumerevoli volte, state mentendo a voi stessi dando la colpa all’altra persona.
La responsabilità è del tutto vostra per non aver dato libero sfogo al vostro pensiero sin dal principio.
3. Non potere o non voler farlo?
Ci sono situazioni in cui potreste ritrovarvi a dire “Se potessi farlo, darei una mano”, “Se non avessi così tante spese, farei un po’ di beneficenza”. Tentate di giustificare quello che potete fare, ma che in realtà non volete fare.
Mentiamo a noi stessi quando per strada vediamo qualcuno chiedere l’elemosina e ci lamentiamo dicendo che se avessimo soldi, lo aiuteremmo. Proprio così.
Abbiamo un tetto sotto cui vivere, un’automobile e un lavoro non ben retribuito ma che ci aiuta a pagare le nostre spese.
Riflettiamo per un istante: “davvero non abbiamo soldi a sufficienza o stiamo mentendo a noi stessi per non fare qualcosa che non vogliamo fare?”
Essere sinceri a volte può farci passare per cattive persone, ma non c’è motivo di mentire a noi stessi.
4. Mentiamo a noi stessi, quando le parole acquisiscono il significato che ci conviene
Giocare con il significato delle parole è il modo in cui mentiamo a noi stessi per supportare credenze che non hanno alcun fondamento.
Per esempio, può capitarvi di dire che una coppia omosessuale va contro natura perché non potete avere figli.
Tuttavia, qualcuno potrebbe contraddirvi affermando che allora questo “andare contro natura” può essere applicato anche alle coppie eterosessuali che decidono di non avere figli.
Dinnanzi a questo confronto, ma fortemente convinti del vostro autoinganno e fermi nelle vostre convinzioni, giustificherete la vostra affermazione dicendo che le coppie eterosessuali possono decidere, mentre quelle omosessuali no.
Di conseguenza, quest’ultimo tipo di relazione è innaturale in quanto non risponde al principio di riproduzione della specie.
Può interessarvi anche: Bugie pericolose che ci raccontiamo ogni giorno
5. Non parlo di quello che non mi interessa
Un altro modo in cui mentiamo a noi stessi è quando non vogliamo affrontare una conversazione e cerchiamo di evitarla con frasi come “va bene, cambiamo argomento”, “meglio pensare ad altro”, “hai ragione, ma sapevi che…?”.
In questo modo, evitiamo un argomento verso il quale ci sentiamo indifesi e che ci farebbe aprire gli occhi.
Per esempio, se qualcuno ci dice: “ascolta, il modo in cui hai appena parlato a tua madre non va bene”, potremmo voler rispondere con “hai ragione, sapevi che…?”, quindi cambiando argomento.
Tutti tendiamo a raccontare a noi stessi delle menzogne, ad autoingannarci in molte occasioni, e nella maggior parte dei casi non ce ne accorgiamo. Per questo motivo, è importante imparare a essere autocritici, solo in questo modo potremo imparare e progredire.
Vivere nell’autoingranno non ci aiuta a essere persone migliori.
Bibliografia
Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Butler, J. (2013). Dar cuenta de sí mismo: Violencia ética y responsabilidad. Journal of Chemical Information and Modeling. https://doi.org/10.1017/CBO9781107415324.004
- Godet, M. (2000). La caja de herramientas de la prospectiva estratégica. Cuadernos de LIP, Número 5. https://doi.org/10.1109/CSSE.2008.1307
- Barrett, L. F. (2006). Personality and Social Psychology Review. Personality and Social Psychology Review. https://doi.org/10.1207/s15327957pspr1003
- Eco, U. (1990). Semiótica y filosofía del lenguaje. Palabra en el tiempo.
- Foucault, M. (2010). Lo que digo y lo que dicen que digo. Disparen Sobre Foucault.