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La mortalità da Coronavirus non è uniforme tra le diverse fasce della popolazione. I fattori di rischio più rilevanti finora accertati sono l'età avanzata e un sistema immunitario indebolito.
Il SARS-CoV-2 è il virus che ha causato l’attuale pandemia che sta scuotendo il mondo. Si tratta di un virus nuovo, pertanto le sue caratteristiche sono ancora oggetto di studio. Così come lo sono i fattori di rischio legati alla mortalità da Coronavirus.
I Coronavirus, in realtà, sono una famiglia di virus e quello all’origine della situazione attuale è apparso per la prima volta nel dicembre 2019 nella città di Wuhan in Cina. Attualmente, la mortalità da Coronavirus si aggira intorno al 18,4% sopra gli 80 anni di età.
Tale cifra viene calcolata in funzione della progressione dei casi e dell’evoluzione della pandemia stessa. Ma, fino a quando la situazione non sarà data per conclusa, non sarà possibile affermare con certezza alcun dato sul comportamento del virus.
Grazie agli studi in corso, è tuttavia possibile decifrare alcuni dati. Ed è in base a essi che in questo articolo spiegheremo quali sono, secondo gli scienziati, i fattori di rischio legati alla mortalità da Coronavirus.
Come già accennato, i dati sulla mortalità da Coronavirus, così come il numero di infetti e altri parametri sono attualmente basati su statistiche e dati raccolti di giorno in giorno.
Secondo recenti studi, è possibile classificare la mortalità per fasce di età. Questo perché l’età si rivela il fattore di rischio più determinante. A livello mondiale, di fatto, si stima che il 95 % dei decessi interessi persone al di sopra dei 65 anni.
È interessante notare come la mortalità da Coronavirus nei bambini sia quasi nulla. Sotto i 60 anni d’età la cifra raggiunge a malapena l’1 % tra i soggetti infetti. Altre statistiche riguardanti l’Italia indicano che:
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Secondo uno studio pubblicato su The Lancet, l’età è un fattore determinante nell’infezione da Coronavirus. Nello specifico, l’età avanzata. Come accennato, le persone più a rischio sono quelle che hanno più di 80 anni.
D’altro canto, il numero dei morti pare essere più alto tra gli uomini che tra le donne. Inoltre, un ulteriore fattore che incide sulla mortalità da Coronavirus è lo stato del sistema immunitario. Ovvero, i soggetti con un sistema immunitario indebolito hanno più probabilità di incorrere in complicanze in caso di infezione.
All’interno di questo gruppo si trovano le persone che soffrono di patologie quali l’HIV o il cancro. Tuttavia, va tenuto conto del fatto che anche le malattie più comuni, come il diabete o l’ipertensione, comportano un certo tasso di rischio.
Secondo gli scienziati, anche ottenere un punteggio elevato nella scala SOFA è un fattore determinante. Tale scala viene utilizzata nelle unità di terapia intensiva (ICU) per la valutazione del paziente.
Esistono anche altri parametri medici considerati fattori di rischio. Per esempio, un basso numero di linfociti, valori anomali nelle prove di coagulazione o l’aumento di determinate molecole coinvolte nei processi infiammatori.
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Sebbene i fattori di rischio legati alla mortalità da Coronavirus vengano gradualmente identificati, non è ancora possibile trarre conclusioni certe. Gli studi sono stati condotti su campioni limitati di persone, pertanto i risultati possono non essere del tutto validi.
Tuttavia, è chiaro che la maggior parte dei decessi avviene tra i soggetti anziani, motivo per cui si dovrà prestare particolare attenzione a questa fascia di popolazione; così come ai soggetti che soffrono di malattie pregresse, in particolare quelle croniche.
Le misure di isolamento servono a proteggere i gruppi più vulnerabili dall’infezione e a ridurre l’impatto della mortalità da Coronavirus. Il rispetto di tali misure rappresenta un beneficio per tutti, ma soprattutto per i nostri anziani.