Avvertire la presenza di uno o più noduli al collo suscita subito una certa preoccupazione. Esistono, in realtà, molte cause e non sempre gravi. Si potrebbe trattare, ad esempio, di un’infiammazione circoscritta, una cisti o un tumore benigno.
La principale causa di questi ingrossamenti è l’infiammazione dei linfonodi; questi ultimi sono organi tondeggianti che fanno parte del sistema immunitario e sono distribuiti in tutto il corpo. I linfonodi aiutano a riconoscere e a combattere le infezioni e tendono a infiammarsi. Si tratta di una situazione piuttosto comune, ma passeggera. In questo articolo vi presentiamo tutto quello che c’è da sapere sui noduli al collo.
Qual è la causa dei noduli al collo?
Come abbiamo anticipato, la causa più frequente è l’infiammazione dei linfonodi. Ciò, a sua volta, si può verificare per diversi motivi:
Un’infezione in un’area vicina, ad esempio un raffreddore o un’infiammazione della gola. Sono situazioni comuni, soprattutto nei bambini. Altre cause sono la mononucleosi, un ascesso dentale, la tonsillite, etc.
Infiammazione di un linfonodo, o linfoadenite.
Malattie sistemiche come la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) o la tubercolosi.
Alcune malattie autoimmuni tra i vari sintomi sono accompagnate dalla comparsa di noduli al collo. Anch’esse provocano l’infiammazione dei linfonodi come le altre infezioni. Tra queste, un posto importante è occupato dall’artrite reumatoide. Si tratta di una malattia per cui il sistema immunitario attacca, per errore, i tessuti sani. Colpisce soprattutto le articolazioni.
Anche alcuni farmaci possono provocare un ingrossamento dei linfonodi.
Si può trattare di una cisti, una sacca piena di liquido. Spesso le cisti sono presenti già alla nascita.
Un’altra possibile causa può essere un disturbo delle ghiandole salivari.
Occorre citare, infine, la possibilità di una forma tumorale a livello del linfonodo oppure a un organo vicino. Questa situazione è più frequente nelle persone anziane o adulte. Potrebbe essere, in alcuni casi, sintomo di una metastasi derivata da un tumore più lontano.
Quando si avverte qualcosa di anomalo nel collo, la reazione più ovvia è andare dal medico. Sarà necessario sottoporsi a qualche esame prima di ottenere una diagnosi. Oltre ai test necessari, tuttavia, esistono diversi sintomi che possono aiutare a capire meglio la natura di questi rigonfiamenti.
Un nodulo morbido e doloroso è di solito indicativo di un’infezione. Tende a scomparire dopo qualche tempo. Un nodulo molto sensibile al tatto, invece, potrebbe essere segno di una linfoadenite.
Se è duro, immobile e indolore, potrebbe trattarsi di un tumore. I tumori possono inoltre causare altri sintomi come afonia o difficoltà a deglutire.
A quali esami bisogna sottoporsi per ricevere una diagnosi?
Esistono numerosi esami utili per una diagnosi. Se il paziente è giovane, in genere i noduli al collo non sono dovuti a un tumore. Se inoltre vi sono chiari segni di un’infezione vicina, non è sempre necessario procedere con altri esami. Allo stesso modo, occorre valutare la consistenza al tatto e se produce dolore.
Il primo esame da realizzare è l’emocromo. Si può anche optare per una radiografia del torace. In presenza di altri campanelli d’allarme o fattori di rischio di cancro, è utile ricorrere a esami più accurati. Tra questi, la biopsia, in cui viene prelevata una porzione di nodulo per sottoporla ad analisi.
D’altra parte, è possibile eseguire esami di diagnostica per immagini. I più utilizzati sono la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica. L’ecografia può essere utile in alcune circostanze.
In conclusione
I cosiddetti noduli al collo sono generalmente linfonodi ingrossati. La causa più comune è un’infezione vicina che, in genere, si risolve senza complicazioni. Se l’ingrossamento non è dolente e non si muove occorre andare dal medico e scartare la possibilità di un tumore.
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