Perdita affettiva: come bisogna reagire?

È importante capire che chi non è più al nostro fianco non ci valorizzava, quindi chi se ne va accetta di perdercia cambiare il vostro modo di vedere le cose e a rendervi conto che chi non è più al vostro fianco non vi valorizzava, quindi è quella persona ad avervi perso
Perdita affettiva: come bisogna reagire?
Valeria Sabater

Scritto e verificato psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2023

Siamo sicuri che, almeno una volta nella vita, avete perso qualcuno che per voi era importante: un amore, un amico, il legame con un familiare… Parliamo di una perdita affettiva, non fisica; quelle rotture che si verificano quasi senza sapere perché e che ci lasciano delle ferite, oltre a molte domande.
L’aspetto più complesso della fine di una relazione, di qualsiasi tipo essa sia, è che non è affatto facile affrontarla in modo positivo, ovvero fare in modo che favorisca la nostra crescita personale.

In seguito a una rottura, si verifica spesso un profondo calo di autostima. Sono molte le persone che si danno la colpa della fine di una relazione, dando vita a un circolo di pensieri e sensi di colpa autodistruttivi che hanno come filo conduttore il “avrei dovuto agire diversamente”, “non merito di essere amato”, “non ero abbastanza per lui/lei”.

Superare il dolore di una perdita affettiva implica controllare i pensieri che si creano nella nostra mente. Il  nostro peggior nemico siamo noi stessi, e in seguito a una perdita emotiva, agiamo spesso come autentici carnefici. Per evitare questo atteggiamento nocivo, vi invitiamo a mettere in pratica le seguenti strategie di gestione emotiva.

Perdita affettiva e cosa ci aiuta ad andare avanti

Noi umani siamo più fragili di quanto crediamo. Giorno dopo giorno riusciamo a mantenere un’apparente capacità di controllo che ci aiuta a pensare che possiamo farcela sempre, che niente può farci soffrire.

Lo crediamo in determinati momenti della nostra vita, perché disponiamo di forti legami con le persone che amiamo. I veri amici, i forti legami familiari e una relazione di coppia soddisfacente e felice ci fanno sognare, ci infondono forza e ottimismo.

Ebbene, a volte è sufficiente che un solo anello della catena si sganci per farci perdere l’equilibrio e cadere. All’improvviso ci ritroviamo schiacciati dalle emozioni negative, che ci bloccano, e non sappiamo cosa fare, cosa pensare e come reagire.

I nostri punti vitali sembrano essere crollati e la nostra mente non fa altro che ricordarci la perdita affettiva, quella persona che ci ha lasciati senza capire perché.

Non elemosinate amore, non chiedete ciò che ormai non possono darvi

Donna con faccia abbassata

Prima di tutto, bisogna capire che ogni emozione negativa, vale a dire la rabbia, la disperazione, la tristezza e la paura, ha un fine concreto: quello di farci vedere la realtà per emettere una risposta in funzione a un “pericolo”.

  • Le emozioni negative sono istintive e ci avvisano di qualcosa: dobbiamo reagire.
  • Se sappiamo che il partner non ci ama più, implorare una nuova opportunità è altamente distruttivo.
  • La fine di una relazione fa male, è necessario avvertire la tristezza, piangere e passare del tempo a tu per tu con i propri pensieri.
  • In seguito, accetteremo con dignità quanto successo e ci riprenderemo.

Concentrarsi sul passato e su quelle frasi condizionali del tipo “se mi comportassi così, forse”, “se gli dicessi questo, è probabile che…” cronicizzano la disperazione.

Per superare una perdita affettiva, ricordate: chi ci lascia ci ha persi

“Non ho perso nessuno, sono gli altri ad avermi perso”. Vedere le cose in quest’ottica non è un atto di egoismo, ma di forza emotiva.

Se una persona non era in sintonia con i nostri sogni, se non ha compreso la grandezza dei nostri valori, se non era in armonia con il nostro amore saggio, il nostro affetto e il nostro modo di fare, chi ci ha persi è lei, non noi.

Non dobbiamo incolparci per la perdita. Non dobbiamo umiliarci né maltrattarci emotivamente; non pensiamo di dover cambiare per andare a genio a un’altra persona.

Non bisogna mai perdere la propria identità e il proprio valore. Se non piacciamo agi altri, è un loro problema; se una persona non ha compreso queste nostre caratteristiche, smettiamola di torturarci.

Alimentiamo il nostro amor proprio, prendiamoci cura della nostra autostima e non diamo fuoco a quei pregi che tanto ci è costato raggiungere, solo perché qualcuno non li vede, solo perché quella persona ci ha lasciati.

Non perdete voi stessi solo perché avete perso qualcuno

Donna con fiori sulla schiena

In seguito a una perdita affettiva, non vale la pena perdere anche se stessi. Non è sano smettere di amarsi solo perché qualcuno ha preferito prendere le distanze, mentre noi cercavamo vicinanza.

Se scegliamo di trascurarci, se optiamo per allontanarci dal nostro cuore, saremo tristi prigionieri di chi un giorno ci ha rifiutati, di chi un tempo ha chiuso le porte di casa per seminare tristezza nella nostra mente.

Dobbiamo chiudere questa fase, porre fine a questo circolo di sofferenza e ritrovare se stessi. Non cercate un altro amore come analgesico per sopportare il dolore e riuscire a dimenticare.

La cosa migliore da fare in questi casi è passare del tempo con se stessi e ricordare, nuovamente, quali sono le nostre allergie, i nostri sogni e i nostri valori.

Ciò che abbiamo perso non esiste più, lo abbiamo lasciato alle spalle, ma quello che ancora deve arrivare può portarci speranze e felicità. Ma solo se lo vogliamo.

Immagini per gentile concessione di Stasia Burrington


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