Palbociclib nel trattamento del cancro al seno

La commercializzazione del palbociclib rappresenta un passo in avanti nel trattamento del carcinoma mammario metastatico. Risultati simili, negli studi clinici, provengono anche da altri farmaci inibitori CDK 4/6.
Palbociclib nel trattamento del cancro al seno

Ultimo aggiornamento: 30 marzo, 2021

Palbociclib, commercializzato con il nome di Ibrance dall’azienda farmaceutica Pfizer, è una nuova “terapia mirata” contro il tumore al seno. È il primo farmaco inibitore selettivo di una classe di enzimi chiamati chinasi ciclina-dipendenti 4 e 6 (CDK 4/6).

Al momento viene somministrato in combinazione con una terapia ormonale (come il letrozolo). È destinato alle donne in menopausa affette da carcinoma mammario metastatico positivo al recettore degli estrogeni HR e HER-2 negativo.

Indicato attualmente per questo gruppo di pazienti, si sta valutando la sua efficacia e sicurezza – sempre in combinazione con la terapia ormonale – su tumori in altre fasi di sviluppo (ad. es. la fase iniziale) o come terapia adiuvante.

Approvazione del palbociclib

L’approvazione di questo farmaco ha seguito un percorso diverso dal solito. È stata infatti accelerata, alla luce di dati emersi da uno studio in fase 2 denominato PALOMA-1.

Somministrato su donne con tumore al seno metastatico e che non avevano ricevuto alcun trattamento sistemico, ha mostrato risultati promettenti. È stato quindi approvato senza attendere i risultati delle fase 3. Palbociclib ha raddoppiato la sopravvivenza libera da progressione, rispetto alla somministrazione del solo letrozolo.

L’approvazione rapida del farmaco è stata inoltre supportata dai risultati positivi di un altro studio denominato PALOMA-2 in fase 3. Questo studio ha coinvolto 666 donne affette da cancro al seno metastatico RH-positvo e HER-2 negativo.

Le donne randomizzate sono state divise in due gruppi: terapia con palbociclib + letrozolo  e placebo con letrozolo. Rispetto al placebo, palbociclib ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione mediana di quasi 10 mesi. 15 mesi del gruppo placebo contro quasi 25 mesi del gruppo palbociclib.

Inoltre, più della metà delle pazienti che hanno ricevuto questo farmaco ha avuto una significativa riduzione delle dimensioni del tumore dopo il trattamento.

Tuttavia, il fattore tempo non è sufficiente a determinare se questa terapia migliori la sopravvivenza globale in questo tipo di pazienti. Lo studio, pertanto, non è ancora terminato e continua il monitoraggio delle pazienti.

Come agisce il palbociclib?

Come abbiamo accennato, il palbociclib è un farmaco inibitore degli enzimi chinasi ciclina-dipendenti 4 e 6 (CDK 4 e CDK 6). Questo tipo di cicline occupano un ruolo importante nelle vie di segnalazione che portano alla proliferazione cellulare.

Le CDK 4/6 inattivano, attraverso la fosforilazione, la proteina del retinoblastoma. Una volta inattivata la proteina, le cellule possono proliferare.

Al contrario, se le cicline vengono inibite e il retinoblastoma è attivo, vale a dire defosforilato, vengono inibiti i fattori di trascrizione con il risultato che le cellule non si moltiplicano.

Reazioni indesiderate del palbociclib

Tumore al seno.

Il farmaco si assume per via orale con una dose iniziale di 125 mg. Tuttavia, a seconda delle reazioni avverse sviluppate dalla paziente, la dose può essere ridotta a 100 mg o anche 75 mg se necessario.

La sospensione definitiva del trattamento a seguito di una reazione avversa si è resa necessaria nell’8% della pazienti trattate con palbociclib e letrozolo.

Gli effetti collaterali più frequenti sono: 

  • Neutropenia: diminuzione dei neutrofili, un tipo di globulo bianco. Normalmente, se è di grado 3 scompare di solito riducendo la dose del farmaco.
  • Affaticamento.
  • Anemia.
  • Leucopenia: calo dei leucociti.
  • Infezioni.
  • Diarrea.
  • Perdita dell’appetito.

Conclusione

La messa in commercio del palbociclib ha rappresentato un importante passo in avanti nel trattamento del carcinoma mammario metastatico. Allo stesso tempo, altri inibitori delle CDK 4/6, come il ribociclib stanno offrendo risultati simili negli studi clinici.

Al momento sono allo studio nuove indicazioni per questo farmaco. Ad esempio nel cancro in fase iniziale o nel trattamento della prima recidiva locoregionale isolata del cancro al seno.

Non bisogna dimenticare che la prevenzione è uno dei fattori più importanti nella lotta contro il cancro al seno, così come gli esami periodici di controllo.


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