Parlare da soli: segno di buona salute mentale

Parlare da soli può aiutarci a migliorare l'attenzione, la concentrazione e garantire il successo di un'attività. Ma può anche aiutarci in altri processi cognitivi e psicologici.
Parlare da soli: segno di buona salute mentale
Alicia Escaño Hidalgo

Scritto e verificato la psicologa Alicia Escaño Hidalgo.

Ultimo aggiornamento: 16 settembre, 2022

Parlare da soli non è follia, piuttosto il contrario. Il dialogo interiore ad alta voce può essere estremamente utile quando stiamo svolgendo un compito o vogliamo ricordare qualcosa di importante.

Le persone che parlano da sole tendono a nascondere questa abitudine, in quanto può rendere bersaglio di sguardi indesiderati. Ma gli studi ci dicono che può essere molto utile per la salute mentale.

Parlare da soli ci aiuta a concentrarci, a memorizzare, a prendere decisioni e ad allontanarci dai nostri contenuti mentali

Questo discorso privato si vede di solito nei bambini più piccoli. Quando siamo piccoli, non smettiamo mai di imparare cose nuove. Questo apprendimento a volte ci costringe a darci auto-istruzioni per consolidare meglio le informazioni.

Anche quando dobbiamo svolgere un compito che abbiamo appena appreso, di cui non siamo esperti, è comune lasciarsi guidare dal un discorso rivolto a se stessi.

Allenamento alle autoistruzioni

Parlare da solo per dare istruzioni.
Lo scopo dell’allenamento alle autoistruzioni è quello di modificare il proprio dialogo interiore per affrontare meglio una situazione specifica.

Nel 1969 lo psicologo Meichembaum ideò una tecnica cognitiva chiamata Self-instructional training. Il suo obiettivo era modificare il dialogo interiore della persona per affrontare meglio un determinato compito, situazione o evento.

In generale, vi si ricorre quando ciò che l’individuo dice a sé stesso interferisce o è inappropriato per l’esecuzione di un compito specifico o per affrontare una situazione nel modo giusto.

Può essere utilizzato da ogni persona, dai bambini agli adulti. Basta parlare da soli, ad alta voce o di nascosto, per affrontare in modo ottimale un compito. Prevede diverse fasi e in ognuna la persona deve verbalizzare un’autoistruzione che la porti a gestire meglio quel particolare passaggio.

  • Definizione del problema: “Cosa devo fare? Devo sapere esattamente cosa devo fare”.
  • Approccio al problema: “Quanti elementi ho a disposizione per svolgere questo compito? Devo tenerli tutti in considerazione quando inizio a lavorare”.
  • Concentrazione: “Devo prestare attenzione solo a quello che sto facendo in questo momento e cercare di non farmi distrarre da nient’altro”.
  • Auto-rinforzo: “Devo congratularmi con me stesso per le cose che sto facendo bene”.
  • Verbalizzazioni per affrontare gli errori: “Se commetto un errore, posso provare a correggerlo, e se non ci riesco, la prossima volta che proverò, cercherò di migliorare”.
  • Autovalutazione: “Devo verificare come sto facendo le cose”.
  • Auto-rinforzo: “Devo congratularmi con me stesso quando ho svolto bene il lavoro”

L’allenamento alla autoistruzione si è rivelato efficace per molti disturbi psicologici come l’ADHD, in cui è difficile per chi ne soffre concentrarsi e mantenere l’attenzione su un obiettivo. Ma anche la popolazione generale può trarne vantaggio, poiché aumenta la concentrazione e quindi l’efficienza.

Parlare da soli: ulteriori benefici

Come abbiamo visto, parlare da soli può aiutarci a migliorare l’attenzione, la concentrazione e svolgere al meglio un’attività. Ma può anche aiutarci in altri processi cognitivi e psicologici, ad esempio:

Memoria

Disfunzioni della memoria.
Anche la memoria migliora notevolmente quando si parla da soli. Ascoltare noi stessi ci aiuterà a trattenere le informazioni.

Si è scoperto che studiare una lezione ad alta voce aiuta a memorizzarla meglio. Ciò si verifica perché ascoltare noi stessi ad alta voce fa sì che quel contenuto venga registrato in modo udibile.

Quando dobbiamo recuperare quell’informazione, è probabile che sentiremo la nostra stessa voce interna verbalizzarla, come se fosse una traccia audio. Pertanto, parlare da soli ad alta voce di un qualche argomento potrebbe essere utile per gli studenti o per le persone che stanno preparando una presentazione o un discorso davanti a un pubblico.

Parlare da soli per prendere decisioni

Parlare da soli può aiutarci a prendere decisioni su un problema complesso. L’atto di tradurre i nostri pensieri in parole, ad alta voce, ci permette di vederli in prospettiva.

Nel verbalizzare tutte le opzioni riguardo ad una determinata circostanza, riusciremo ad organizzare meglio le informazioni, scartare i pensieri che interferiscono con il processo decisionale e arrivare più chiaramente ad una soluzione.

Auto-rinforzo

Elaborare frasi positive per se stessi e verbalizzarle può essere utile anche per la nostra salute psicologica. È molto importante che quando riusciamo a fare qualcosa che avevamo pianificato, ci congratuliamo con noi stessi.

Questo migliorerà la nostra autostima e ci incoraggerà a continuare a porci delle sfide. Ad esempio, se da tempo ci stiamo preparando per un concorso, e finalmente riusciamo a passare e ottenere un posto, è molto gratificante permettersi, ad esempio, di dire: Hai fatto molto bene, te lo meriti!

Migliorare le abilità sociali

Socializzare tra amici.
Parlare da soli aumenta la fiducia in sé stessi che, a sua volta, rafforza le abilità sociali.

Parlare da soli ci aiuta ad allenare le nostre abilità sociali. Queste abilità sono importanti perché ci permettono di interagire in modo sano con il nostro ambiente.

Pertanto, parlare da soli davanti ad uno specchio esercitando il tono di voce, elaborando il discorso, scegliendo bene le frasi, ecc., è un buon esercizio di assertività che ci permette di vincere le nostre paure prima ancora di esporci ad una vera situazione interpersonale.

Parlare da soli in caso di disturbo ossessivo compulsivo puro

Si è visto che parlare da soli offre diversi benefici in caso di disturbo ossessivo compulsivo puro, ovvero quello che non ha compulsioni di carattere mentale o motorio.

Il fatto di verbalizzare le proprie ossessioni più volte al giorno, fa abituare il paziente al proprio pensiero diminuendo quindi l’ansia. In questo senso, parlare da soli con sé stessi non solo non è “pazzia”, ma diventa anche un prezioso strumento terapeutico.

Avete già dei buoni motivi per permettervi di parlare da soli una volta ogni tanto, senza giudicarvi e senza paura del giudizio altrui. Il dialogo interiore privato è benefico a livello psicologico e praticarlo può aiutare tanto nei processi cognitivi quotidiani, quanto nel caso di qualche tipo di disturbo psicologico.


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