Paura della morte: come possiamo affrontarla?

La paura della morte è da sempre presente in numerose culture. È normale provarla? Può condizionare la qualità della vita?

Donna con la mano sul viso.

La paura della morte è un sentimento da sempre presente nella storia dell’uomo. Fin dall’antichità molte culture hanno attribuito un significato profondo alla morte. La definizione da dizionario della parola è cessazione della vita o delle funzioni vitali. Questa definizione pone enfasi sulla fine irreversibile delle funzioni cardiorespiratorie o encefaliche. Sono tuttavia numerose le definizione possibili a seconda che si voglia considerarla dal punto di vista filosofico, psicologico, sociologico o antropologico.

La paura della morte nelle diverse culture

Paura della morte e uomo anziano con espressione preoccupata.

La paura e l’angoscia hanno da sempre accompagnato l’idea di cessazione delle funzioni vitali, e da sempre l’essere umano lotta per combattere questo sentimento. Nell’età antica, il funerale non aveva il solo scopo di seppellire o cremare il corpo del defunto; era un rituale che serviva ad agevolare il passaggio dell’anima all’oltretomba.

Questo significato non è andato del tutto perduto. I rituali, con il tempo e il contesto culturale, hanno semplicemente assunto forme diverse. Un esempio è il Libro dei Morti, l’antico testo funerario egizio. I suoi quasi duecento capitoli contengono riti e preghiere da recitare affinché il defunto possa raggiungere l’aldilà.

Nel medioevo la paura della morte continuò a esistere, così come i riti di passaggio. L’idea della separazione dell’anima dal corpo e del viaggio verso il mondo celeste suscitava timore e questo timore ha lasciato tracce storiche. La paura aumentava in concomitanza di eventi tragici come le carestie, le guerre e le epidemie.

Ma di cosa abbiamo paura?

  • Morire lontano da casa.
  • Non raggiungere la pace eterna.
  • L’ignoto.
  • Essere dimenticati.
  • Non sapere cosa capiterà ai nostri cari.
  • Morire senza essersi confessati, morire nel peccato.

Potremmo dire che tutte queste paure fecero nascere i rituali che permettevano al defunto di spostarsi verso l’aldilà serenamente: dall’usanza di sistemare oggetti in casa per evitare apparizioni alle preghiere per la pace del defunto.

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Paura della morte: è veramente naturale?

Se diamo uno sguardo alla storia verrebbe da dire, sì, la paura della morte è naturale. Ma quando il timore diventa un fatto ossessivo, si può parlare di paura irrazionale, di tanatofobia.

In questo caso, la scelta migliore è cercare un aiuto specialistico. Naturalmente alcuni avvenimenti possono esacerbare questa sensazione: l’invalidità, la malattia – nostra o di una persona che conosciamo, la perdita del partner, ecc. Sarà quindi importante capire se la paura è conseguenza di un evento drammatico o se si tratta di un disturbo fobico in grado di generare ansia.

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Ragazza preoccupata con le mani sul viso.

Come affrontare la paura della morte?

Che tutti dovremo affrontare questo passaggio è un fatto indiscutibile. Per quanto la medicina abbia allungato la vita, l’essere umano continuerà a morire e di questo ne è consapevole. Ma quando la paura della morte ci impedisce di vivere pienamente la vita, possiamo ricorrere ad alcune strategie.

  • Applicare le tecniche di rilassamento che aiutano a tenere a bada la paura.
  • Mettere in pratica gli esercizi di respirazione per riacquistare la calma.
  • Se si prova confusione, evitare di prendere decisioni affrettate.
  • Riposare, prendersi cura della propria salute per prevenire tensioni muscolari, mal di testa, irritabilità o esaurimento.
  • Ritagliare piccoli spazi da dedicare alle attività preferite.

Quando la paura di morire diventa ossessiva, è importante chiedere aiuto allo psicologo o allo psichiatra.

Guardiamo sempre alla vita, ricordiamoci che è un dono di cui possiamo godere ogni giorno. Qualunque cosa facciamo, mettiamo passione e entusiasmo: ci aiuterà a sentire ogni giorno pienezza e soddisfazione.

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