Pediluvi disintossicanti: funzionano davvero?

I pediluvi disintossicanti vengono presentati come una soluzione innovativa in grado di liberare il corpo dalle tossine. Sono davvero efficaci? Continuate a leggere per saperne di più.
Pediluvi disintossicanti: funzionano davvero?

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

I pediluvi disintossicanti, o ionici, sono uno dei tanti trattamenti che si propongono come la soluzione per diversi problemi. In questo caso, ci riferiamo a una terapia nella quale un meccanismo elettrico emette frequenze ad alta concentrazione di ioni con carica negativa, che servirebbero per disintossicare e purificare l’organismo.

Il dispositivo funziona in base ai principi scoperti dall’inventore Royal Raymond Rife, che affermava che i virus potessero essere distrutti se esposti a determinate frequenze. È stata la dottoressa Mary Staggs, però, a presentare i pediluvi disintossicanti.

Durante la procedura di pulizia, l’acqua nella quale vengono immersi i piedi cambia colore, fatto che indicherebbe la presunta disintossicazione. In questo articolo descriviamo questa tecnica per capire se è davvero efficace.

In cosa consistono i pediluvi disintossicanti?

È bene chiarire che il termine “disintossicante” viene impiegato con accezione generica per indicare diversi trattamenti o dispositivi utilizzati per ridurre il numero di tossine presenti nel corpo. Nel caso dei pediluvi, si fa uso di un apparecchio che ionizza l’acqua con del sale e un po’ di tintura.

Mediante elettrolisi, si procede alla separazione degli elementi che formano l’acqua, che, entrando in contatto con i piedi, caricherebbero il corpo di ioni negativi, stimolando ed eliminando i radicali liberi.

Lo scopo principale dei pediluvi disintossicanti sarebbe quello di aumentare i livelli di alcalinità all’interno del corpo. Si ritiene che questa operazione offra diversi benefici alla salute, perché i batteri e altri organismi patogeni hanno bisogno di un pH acido per svilupparsi.

Tale procedura consiste nell’introdurre i piedi in acqua salata e accendere l’apparecchio. Ha subito inizio una reazione elettrolitica che stimolerebbe il corpo a disintossicarsi.

Pediluvi disintossicanti.
L’idea di usare i piedi sarebbe giustificato dal principio secondo cui gli ioni farebbero il proprio ingresso nel corpo attraverso questa via comoda e accessibile per la terapia.

Perché l’acqua cambia colore?

Durante il procedimento, l’acqua assume una colorazione marrone, rossiccia o giallastra, a seconda dei casi. I difensori della tecnica assicurano che questo fenomeno è dovuto al processo di pulizia e che il colore manifesterebbe la presenza di elementi tossici.

Inoltre, affermano che i colori possono indicare l’espulsione di tossine provenienti da organi differenti. Se l’acqua è nera, a ripulirsi sarebbe il fegato; se è arancione, le articolazioni; la schiuma bianca corrisponderebbe al sistema linfatico; e, se è color caffè, la colorazione è dovuta alla presenza di residui di alcol e tabacco.

La realtà, però, è che l’acqua cambia colore a causa della precipitazione dell’ossido, principalmente a causa della corrosione degli elettrodi. Possono comunque intervenire altri elementi, come il sale, il sudore e la sporcizia.

È stato osservato, infatti, che questi cambiamenti si verificano anche quando l’apparecchio viene acceso senza che i piedi siano stati immersi né abbiano un qualunque contatto con l’acqua.

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Quali sono i possibili benefici dei pediluvi disintossicanti?

I pediluvi disintossicanti sono consigliati in caso di malattie reumatiche, dolori articolari, edemi, varici, stress, diversi problemi associati alla sedentarietà e perfino disturbi del sonno.

Allo stesso modo, vengono impiegati come terapia complementare per la dislipidemia, l’artrite, l’acne e l’insufficienza renale.

I benefici che vengono attribuiti ai pediluvi disintossicanti sono innumerevoli. Dal sollievo dal dolore alla stimolazione del metabolismo, passando per la regolazione del flusso di ossigeno.

E ancora l’equilibrio dei campi energetici, il rafforzamento del sistema immunitario, il controllo della cellulite, la riduzione dell’acne e il miglioramento della flessibilità. Sembrano utili anche ai seguenti scopi:

  • Accelerare il tempo di recupero in caso di malattia, lesione o intervento chirurgico.
  • Eliminare gli eccessi di acido urico e lattico.
  • Coadiuvare nell’eliminazione di metalli pesanti.
  • Contribuire al trattamento dei disturbi del sonno.
  • Migliorare la salute del cuore e perfino lo stato d’animo.

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Possibili rischi dei pediluvi disintossicanti

Si tratta di un trattamento alternativo orami molto diffuso. Si ritiene poco probabile che questi bagni possano risultare dannosi; tuttavia, ci sono persone che devono evitarli oppure che, prima di utilizzarli, devono consultare il proprio medico.

Tra queste persone troviamo i bambini, le donne incinte, i portatori di pacemaker, i diabetici e chi presenta piaghe o ferite aperte su piedi.

Il problema specifico dei diabetici consiste nel fatto che questi ultimi possono subire delle ustioni provocate dall’acqua calda senza rendersene conto.

I pediluvi disintossicanti funzionano?

Le evidenze presentate dai sostenitori dei pediluvi disintossicanti provengono, nella maggior parte dei casi, da questionari sottoposti a compratori soddisfatti. Inoltre, gli studi di questo tipo sono condotti e garantiti dai fabbricanti stessi o dalle ditte che commercializzano i dispositivi.

Altre ricerche hanno cercato di dimostrare l’efficacia del dispositivo IonCleanse ® su bambini affetti da disturbo dello spettro autistico (ASD). A questo scopo, è stato realizzato un sondaggio: secondo i risultati, la riduzione media dei sintomi è stata del 55%.

In questo studio, però, non compare il nome di nessun medico in qualità di responsabile della ricerca. Tutt’al più, viene citato un collettivo che si autodefinisce La rivoluzione delle mamme pensanti.

In linea generale, i pediluvi disintossicanti non sono stati spesso oggetto di ricerca scientifica. Tra i pochi casi, è bene ricordare uno studio clinico del 2012, condotto da Deborah Kennedy e collaboratori, del Canadian College of Naturopathic Medicine e dell’Università di Toronto.

Altri studi

Lo studio è stato realizzato su diversi pazienti che hanno utilizzato IonCleanse ® per i bagni detox per i piedi. I ricercatori hanno acquisito campioni di urina e di capelli dei soggetti coinvolti, così come l’acqua del dispositivo, prima e dopo le sedute.

Dopo aver analizzato ogni campione, hanno concluso che il livello di tossine non era stato ridotto, che queste ultime non venivano eliminate dai piedi e che il sistema non stimola la disintossicazione del fegato o dei reni.

D’altra parte, uno studio del 2008 del Center for Reasearch Strategies ha dimostrato che nei partecipanti si era manifestata una riduzione dei livelli di alluminio e arsenico, nella misura, rispettivamente, del 46% e del 24%. Ciononostante, questi risultati sono stati rigettati, dal momento che Kennedy e collaboratori denunciano l’esistenza di legami tra gli autori dello studio e il produttore di  IonCleanse ®.

Pediluvio ionico in funzione.
I cambiamenti di colore dell’acqua vengono attribuiti all’azione degli elettrodi e alla presenza di sostanze che possono reagire all’interno del liquido, come il sudore.

Una procedura di natura estetica, ma non sanitaria

Anche se non esiste alcuna ricerca che confermi in maniera convincente tutti i benefici dei pediluvi disintossicanti, non ci sono nemmeno evidenze che ne indichino la pericolosità. Gli stessi agenti che li commercializzano, di fatto, li consigliano come un semplice complemento estetico.

Di conseguenza, se si desidera fare l’esperienza di questi bagni con lo scopo di rilassarsi, rinfrescarsi, rivitalizzarsi e godere di un momento di tranquillità, non c’è nulla di male.

Esistono comunque alternative più economiche per ammorbidire i piedi applicando oli essenziali oppure diversi sali.


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