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La diffusione delle allergie è sensibilmente aumentata a livello globale, soprattutto tra i giovani. Questo dato ci porta a porci un interrogativo: come si sono sviluppate, a livello evolutivo, le allergie nell'essere umano? Scopritelo!
Molti di noi hanno sicuramente la sfortuna di soffrire di reazioni allergiche. Queste reazioni sono in costante aumento e si stima che il 30-40% della popolazione mondiale ne abbia sofferto in un dato momento della propria vita. A questo punto la domanda è: perché si sviluppano le allergie?
Non sono tutte cattive notizie, dato che per quanto fastidiose possano essere, le allergie potrebbero nascondere un significato evolutivo determinante per l’essere umano. Si tratta di una reazione immunitaria dell’organismo di fronte a una sostanza in genere innocua per l’ospite, che manifesta segni e sintomi caratteristici quando ne è esposto.
Gli anticorpi del sistema immunitario del soggetto sensibile a tale patologia riconoscono gli agenti innocui presenti nell’ambiente come potenzialmente pericolosi tentando di espellerli. Ciò provoca un’infiammazione, a diversi gradi, dei seni paranasali, della pelle e dell’apparato digerente, tra gli altri.
Ed è proprio questo che ci porta a chiederci: perché si sviluppano le allergie? Perché il sistema immunitario diventa un ostacolo in situazioni apparentemente innocue? Per saperne di più, nelle prossime righe vi forniremo maggiori dettagli sul ruolo delle allergie nell’evoluzione e nello sviluppo della specie umana.
Il reale scopo delle reazioni allergiche continua a essere un argomento di studio e di dibattito. L’ipotesi dell’igiene suggerisce che le allergie si siano diffuse a livello globale per via della sempre minore esposizione degli uomini agli agenti patogeni.
Lo studio pubblicato su Plos Computational Biology sostiene che le proteine presenti in alcuni elementi con i quali entriamo in contatto quotidianamente sono simili a quelle dei parassiti corporei.
La mancata risposta del sistema immunitario di fronte al contatto con questi organismi nocivi potrebbe indurlo a rilevare qualsiasi altro segnale simile come un potenziale pericolo, provocando una reazione allergica. Lo studio citato fornisce alcune prove a sostegno di questa ipotesi:
Tali risultati, per quanto semplici, forniscono una grande quantità di informazioni. È probabile che la mancanza di reali segnali d’allarme induca il sistema immunitario a produrli da sé.
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Potremmo anche accontentarci di questa spiegazione, dato che appare alquanto convincente e scientificamente provata. Esistono tuttavia altre correnti che sostengono idee del tutto diverse.
Alcuni studi, raccolti in questo articolo della rivista Scientific American, affermano che queste reazioni non sono affatto casuali. Sostengono che l’allergia potrebbe in realtà proteggerci dalle tossine presenti nell’ambiente:
Interpretando i risultati, non sarebbe inverosimile pensare che attraverso il vomito, la mancanza di fiato e altri sintomi, il corpo ci prepari a situazioni di reale pericolo.
Il sistema immunitario, pertanto, si predisporrebbe per fronteggiare reazioni future più gravi e, allo stesso tempo, comunicarci di evitare tali sostanze.
Tale teoria suggerisce che l’allergia possa svilupparsi come meccanismo evolutivo nell’essere umano. L’esperienza dell’esposizione ad agenti innocui ci insegnerebbe a evitare situazioni di rischio più elevato per la nostra specie. Inoltre, i piccoli episodi allergici addestrerebbero il sistema immunitario ad affrontare pericoli più seri.
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Esistono diverse teorie riguardo l’insorgenza della allergie. Non esistono né verità né falsità, ma solo diversi modi di inquadrare una patologia di portata globale. Ciononostante, la vera natura e lo sviluppo delle allergie rimangono tuttora sconosciute.