Perdite vaginali trasparenti: a che cosa sono dovute?
Le perdite vaginali trasparenti sono un fenomeno normale in tutte le donne in età fertile. Incolori e con una consistenza simile a quella dell’albume, si accentuano nei giorni più fertili del mese.
La funzione principale di questo tipo di secrezione è facilitare la fecondazione dell’ovulo. La sua presenza aiuta gli spermatozoi a scorrere meglio, in modo da raggiungere l’ovulo.
È anche comune che le perdite siano accompagnate da un leggero dolore al basso ventre. Questo perché corrisponde al momento del rilascio dell’ovulo che si muoverà verso le tube di Falloppio.
Funzioni delle perdite vaginali trasparenti
La presenza di perdite vaginali trasparenti sta ad indicare che la donna si trova nei giorni più fertili del mese. All’inizio hanno una consistenza più liquida, che diventa densa ed elastica nei giorni successivi. Quest’ultimo è il segno dell’ovulazione,
Oltre a favorire la fecondazione, il muco svolge altre funzioni:
- Agisce come meccanismo di pulizia: la sua presenza aiuta a rimuovere ed eliminare le cellule morte, nonché i residui che si trovano nel canale vaginale.
- È un fattore regolatore grazie al quale si mantiene un corretto equilibrio nell’idratazione e nella lubrificazione delle pareti vaginali.
- Regola il pH e favorisce la crescita di microrganismi protettivi.
Va detto che le perdite vaginali trasparenti possono verificarsi in qualsiasi momento del mese. Ad esempio, non è raro che vengano prodotte dopo un’intensa routine di esercizi. Questo non dovrebbe essere motivo di allarme.
Quali sono le cause?
Le perdite sono associate ai cambiamenti ormonali. Gli ormoni sessuali femminili stimolano o inibiscono i diversi processi che danno origine al ciclo mestruale.
Tra questi ormoni, gli estrogeni sono quelli che più influenzano la produzione di muco vaginale e che aumentano poco prima che si verifichi l’ovulazione. Ciò porta anche ad una produzione di muco più abbondante.
Dopo l’ovulazione, i livelli di estrogeni diminuiscono e la secrezione diventa più densa e meno abbondante. D’altra parte, questo tipo di produzione può comparire anche nel primo o nel terzo trimestre di gravidanza. Nel secondo trimestre non è comune.
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Quando le perdite sono il segno di qualcosa che non va
Finché il muco è limpido, acquoso, di colore traslucido, vischioso e inodore non c’è da preoccuparsi. Va però prestata attenzione ai possibili cambiamenti.
Secondo le statistiche, fino al 95% delle infezioni vaginali causa alterazioni del muco. Le modifiche da considerare sono le seguenti.
Perdite con cattivo odore
Una secrezione vaginale maleodorante è solitamente un segno di micosi o di infezione batterica. È importante recarsi dal medico poiché potrebbe annunciare una malattia a trasmissione sessuale, come la gonorrea, la clamidia e il trichomonas.
È comune che un’eccessiva igiene intima causi uno squilibrio nella flora vaginale. In queste condizioni è più facile che si manifesti un’infezione da candida.
In tutti questi casi, le perdite vaginali hanno un cattivo odore.
Cambiamenti nel colore
Anche i cambiamenti nel colore del muco sono spesso indicatori di infezione:
- Nella vaginosi batterica, il colore del muco diventa bianco-grigiastro, con cattivo odore.
- La candidosi provoca un colore bianco denso, grumoso.
- Nella tricomoniasi le perdite sono di colore giallo-verdastro.
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Perdite con sangue
A volte le perdite vaginali appaiono striate di sangue oppure rosa.
Questo potrebbe essere uno dei primi segni che l’ovulo è stato fecondato e si è incinta. Tuttavia, deve essere confermato con un test di laboratorio.
Buone pratiche di igiene intima
Se restano limpide e inodori, le perdite sono da considerare normali. Una variazione nella quantità o nella densità non è in genere sintomo di un’infezione.
Di fronte a qualsiasi trasformazione nel colore, odore o consistenza è invece meglio consultare il ginecologo.
Si consiglia, in generale, di mantenere una buona igiene intima ma senza abusare dei saponi, in quanto ciò è controproducente. Preferite biancheria intima di cotone ed evitate i salvaslip per ridurre il rischio di alterazioni della flora vaginale.
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