Prendersi cura di sé: consigli per i genitori

La cura di sé è il tempo che i genitori dedicano a se stessi per rigenerarsi e raccogliere le energie da dedicare alla protezione dei propri figli. Prendersi cura di sé equivale a prendersi cura degli altri. In questo articolo diamo qualche consiglio utile.
Prendersi cura di sé: consigli per i genitori

Scritto Ana Núñez

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

Per i genitori, prendersi cura di sé è essenziale anche per accudire i figli. Un saggio aforisma recita quanto segue: “possiamo dare agli altri soltanto ciò che possediamo già”. Analogamente, prendersi cura di sé equivale a prendersi cura degli altri.

E come per tante altre cose, la cura e la protezione hanno in comune il tempo. Una realtà dinamica e invisibile che investe tutto e, che per quanto percepita in astratto, esprime se stessa nella quotidianità. Il tempo è plasmabile e prende forma in funzione delle nostre azioni e del nostro umore. La lancetta dell’orologio continuerà inesorabilmente a segnare le ore, ma il tempo legato alla vita si misura più in esperienza che in durata.

Consigliamo ai genitori di dedicare il tempo alla propria famiglia, dando esso forma e contenuto. Non lasciate che le ore sfuggano, gestitele piuttosto con consapevolezza e una sana programmazione.

Aspetti da non trascurare

La salute è strettamente legata alla cura di sé. Il tempo per l’attività fisica, per il riposo e un’alimentazione equilibrata sono tutti fattori che contribuiscono a mantenere uno stato di salute ottimale.

Analogamente, la cura dei figli è di per sé subordinata all’adozione di abitudini sane. Le esigenze sono tante, soprattutto nei primi mesi e anni di vita, quando l’inesperienza e la novità richiedono maggiori attenzioni e causano maggiori ansie.

Prendersi cura di sé: consigli ai genitori per uno stile di vita più sano

Fare un passo indietro, in alcune situazioni, permette ai genitori di avere una migliore visione d’insieme. In tal senso, distaccarsi per osservare meglio e riflettere, fare attenzione ai dettagli, prendere le giuste decisioni e agire porta a una maggiore consapevolezza e responsabilità. Dedicare del tempo alla cura di sé, consente di conoscersi meglio, darsi il giusto valore e prepararsi al ruolo genitoriale. Di seguito, diamo alcuni consigli.

1. Prendersi il proprio tempo

Il tempo non è un concetto esclusivamente astratto. È possibile plasmarlo, piegarlo e adattarlo alle esigenze personali, familiari e sociali. Tendiamo ad andare in crisi quando ci vengono imposti tempi opprimenti, soffocanti e che non lasciano altra scelta se non assolvere o infrangere gli obblighi più tediosi.

Seppur sia vero che la libertà d’azione è sempre parziale, la maturità di una persona si misura dalle scelte ponderate. Affermare con sicurezza e fermezza “mi trovo dove voglio essere”. Non è facile, ma bisogna provarci per riuscirci. Essere dove si è scelto di stare equivale, in un certo senso, a esercitare un potere relativo sull’uso del tempo.

Il tempo soffocante.
Il tempo diventa un problema quando non lo si sa organizzare, per questo è importante assumersi la responsabilità di plasmarlo.

2. Prendersi cura di sé: organizzare e pianificare

Conseguenza della gestione del tempo è la capacità di organizzare e pianificare. Si sviluppano l’autonomia e l’abilità di disporre degli elementi che formano la nostra realtà. Ci sarà sempre qualcosa di imprevedibile, dei margini di errore, degli imprevisti, ma essi avranno la forza di distoglierci dal percorso solo se lasciamo tutto al caso.

Dovremmo, invece, stabilire una direzione e un campo d’azione. Con una mentalità da strateghi, con gioia e ottimismo possiamo sistemare i pezzi sulla scacchiera. Cosa aspiriamo a fare, quante risorse a disposizione abbiamo e per quanto tempo? Inoltre, su chi possiamo contare e come possiamo affrontare gli imprevisti? Diamoci la possibilità di essere liberi. Una vera e propria sfida.

3. Sottoporsi periodicamente a un check-up

Verificare regolarmente il nostro stato di salute è una precauzione che ci consente di prenderci cura al meglio del resto della famiglia. Questo perché, inevitabilmente, la salute individuale si riflette su quella di tutta la famiglia. Così come la malattia di un familiare coinvolge emotivamente l’intero gruppo.

Effettuiamo controlli regolari e, possibilmente, manteniamo i contatti con il medico curante, meglio se pediatra. Una voce saggia e informata che ci possa consigliare sulla gestione dei disturbi più lievi, è sempre una grande aiuto.

4. Stabilire le priorità

Stabilire ciò che va fatto prima e ciò può essere fatto dopo, con questo stesso ordine, è di estrema importanza. Ma bisogna sempre tenere conto del fatto che ciò che per alcuni risulta importante, potrebbe non esserlo per altri. La lista può anche coincidere, ma non è necessario.

È essenziale, in quanto ci aiuta a scoprire cosa è più importante per ogni familiare in base ai suoi interessi personali. Prendersi cura di sé, in quanto genitori, passa spesso in secondo piano. Ma è solo con il riconoscimento di sé, che è possibile trasmettere e donare qualcosa agli altri. Nessuno è in grado di dare ciò che non possiede.

5. Non trascurare gli amici

La compagnia degli amici ci fa sentire più vicini a noi stessi. Non è sufficiente pensare alle serate passate trascorse insieme, rievocando ricordi nostalgici. È necessario mostrare nei fatti la presenza e l’affetto.

In caso contrario, la distanza si trasforma in distanziamento e in seguito in lontananza. Il calore della comunicazione alimenta il fuoco della vita. Non lasciamolo spegnere.

6. Tenere un diario o scrivere lettere agli amici

I social network offrono numerosi strumenti per mantenere vivi i contatti: non solo messaggi scritti e vocali, ma anche immagini e video. Ma c’è un aspetto di questi mezzi, che spesso trascuriamo; ovvero il fatto di produrre immagini create per essere viste.

Che ne pesate di tenere un diario? Di fatto, la scrittura si presta a essere una perfetta terapia testimoniale, molto più intima rispetto ai contenuti che mostriamo nei video. La scrittura contribuisce a far emergere un Io che l’altro vede con occhi nuovi. E in quell’alterità ci riconosciamo uguali, ma diversi.

Il diario aiuta a registrare ciò che siamo, evitando di farci perdere nel caos quotidiano. Scrivere delle lettere agli amici, invece, contribuisce ad aumentare il livello di intimità e fiducia agli occhi dell’altro.

7. Condividere interessi e affinità

Che sia in forma scritta o tramite materiale audiovisivo, la cosa importante è condividere i propri interessi e affinità. Costruire vasi comunicanti che favoriscano il fluire della nostra esistenza. Di fatto, le persone tendono ad aiutarci quando noi stessi doniamo e riceviamo in modo disinteressato. Guardare un film, assistere a un concerto, condividere la lettura di un libro, sono modi per far nascere scambi di opinioni e punti di vista. Il contrasto e le differenze sono terreno fertile per le idee.

8. Ascoltare musica

Se scrivere è terapeutico, ascoltare musica può essere persino curativo. La musica è una forma del tempo, perciò si adatta a ogni situazione, aiutandoci a dargli forma e significato. È fatta di memoria e sensibilità. Ci consente di sentire e di riprodurre i sentimenti. Riempire gli spazi della casa con la musica è un modo per comunicare gioia al cuore.

Ascoltare musica.
La musica ci aiuta sintonizzarci con noi stessi ed è un mezzo per prendersi cura di sé, attraverso il contatto con le parti più intime di noi.

9. Prendersi cura di sé: passeggiare, distrarsi, fare una camminata

Passeggiare o semplicemente camminare, ascoltare i suoni dell’ambiente, la musica o un podcast sono modi per coltivare il piacere, la salute e la crescita personale. Ritagliamoci dei momenti in cui dare vitalità al resto della giornata; momenti di contemplazione per esplorare i meravigliosi segreti della vita.

10. Mettere in ordine casa: un’immagine di ordine interiore

L’ordine esterno è lo specchio dell’ordine interno. Una grammatica degli oggetti, in costante dialogo con la nostra essenza più intima. Non essere a proprio agio con l’ambiente circostante può crearci fastidi o farci sentire fuori posto.

Il compito di mettere in ordine deve riguardare tutta la famiglia, in quanto ciascuno possiede, adotta e adatta il proprio spazio, ben al di là di quello personale. Lasciamo sempre un’impronta nei luoghi che amiamo. Scopriamo qual è la nostra e coltiviamola come parte del nostro modo d’essere.

Prendersi cura di sé: vale tanto per la madre quanto per il padre

Diversi studi e ricerche dimostrano che i padri tendono a trascorrere meno tempo con i figli rispetto alle madri. Nell’ottica del tema di questo articolo, ciò non significa che dedichino più tempo alla cura di sé e di riflesso alla famiglia. Niente affatto.

I ruoli familiari tradizionali collocano il padre fuori di casa e la madre all’interno. E, nonostante i cambianti in atto, c’è ancora molto da fare. Tra quelli più urgenti, vi è sicuramente la necessità che i genitori si prendano cura di sé, così da prendersi cura al meglio del resto della famiglia.

La cura personale di se stessi contribuisce a creare una famiglia più armoniosa. Per fare ciò, i genitori devono riservarsi del tempo di qualità; prima per se stessi e poi per gli altri. L’effetto, sarà quello di estendere tale potere di cura a tutti.


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