Proprietà curative della piantaggine: cosa dice la scienza?
La piantaggine possiede varie proprietà curative: aiuta a riprendersi dal raffreddore, è un cicatrizzante, protettivo gastrico, ipoglicemizzante e contribuisce alla salute dei reni, tra molti altri benefici.
È considerata ricca di flavonoidi e altri composti. Sia le sue foglie verdi che i suoi semi sono usati nella medicina naturale. Può essere assunta come infuso e applicata localmente.
Questa pianta viene consumata anche come alimento, in diverse preparazioni: zuppe, stufati, puree, ecc. Tuttavia, dovrebbe essere usata con cautela durante la gravidanza. Conoscete tutte le proprietà curative della piantaggine? Continuate a leggere e scoprite di più al riguardo.
13 proprietà curative della piantaggine
La piantaggine o Plantago major è una specie erbacea che appartiene alla famiglia delle Plantaginaceae e si trova nei paesi europei e americani, soprattutto negli ambienti umidi. È piccola, non più di venti centimetri; ha foglie lanceolate, leggermente dentate.
Gli studi identificano un’ampia varietà di componenti che sono la ragione delle sue proprietà curative, tra cui: flavonoidi, alcaloidi, terpenoidi, derivati dell’acido fenolico, glicosidi iridoidi, acidi grassi, polisaccaridi, vitamine A, C, K e citrato di potassio.
Attualmente esistono ricerche che supportano molte delle proprietà curative della piantaggine. Occorre però precisare che non è da considerarsi una specie miracolosa; né dovrebbe sostituire i trattamenti medici.
In alcuni casi potrebbe essere un buon trattamento coadiuvante o complementare. Certo, è conveniente consultare il medico prima di assumerla, poiché non è esente dal causare effetti collaterali o interagire con altri farmaci. Tenetelo a mente!
1. Cicatrizzante
Secondo un lavoro pubblicato su Biomedicine & Pharmacotherapy, la piantaggine ha effetti positivi come coadiuvante in caso di ferite, aiutando a guarire e agendo anche come antiulcera.
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In combinazione con altri agenti, come l’aloe vera, è noto che accelera il processo di guarigione migliorando la proliferazione dei fibroblasti, la sintesi dei fasci di collagene e la rivascolarizzazione delle lesioni. Grazie ai suoi composti analgesici e antimicrobici, è stata utilizzata anche per trattare le ferite da ustione.
2. Raffreddore e influenza
La piantaggine è spesso usata per combattere le comuni infezioni virali, come raffreddori e influenza. Secondo una ricerca pubblicata su Antiviral Research , ciò è dovuto principalmente al suo contenuto di composti fenolici, che hanno attività antivirale.
I principi attivi della piantaggine, come l’acido clorogenico e l’acido caffeico, modulano il pH in modo tale da inibire la crescita dei composti virali. Questo è almeno il percorso attraverso il quale si ritiene che operi, poiché sono necessari ulteriori studi al riguardo.
3. Altre condizioni respiratorie e orali
Il tè alle foglie di piantaggine può essere utilizzato per aiutare a diluire ed espellere il catarro bronchiale. Allo stesso modo, facendo i gargarismi con questa infusione, vengono alleviatele condizioni della bocca e della gola, tra cui tonsillite e mughetto.
Il suo estratto è stato utilizzato per inibire la crescita del virus respiratorio sinciziale e gli esperimenti sugli animali suggeriscono che potrebbe essere utile negli asmatici. Come abbiamo già avvertito, il suo utilizzo non sostituisce la terapia indicata da uno specialista.
4. Protezione contro i batteri
Gli esperti sottolineano che la Plantago major contiene polisaccaridi peptidici, che hanno un’elevata attività antibatterica, fornendo così effetti protettivi contro Streptococcus pneumoniae, tra gli altri batteri. Inoltre, e come abbiamo visto, ha agenti che contribuiscono a ridurre il pH a un intervallo che inibisce la crescita batterica.
5. Salute del fegato
Tra le proprietà curative della piantaggine sono stati riscontrati anche effetti positivi contro l’epatotossicità. Uno studio pubblicato sull’Indian Journal of Pharmacology ha rilevato che la pianta è antinfiammatoria e, inoltre, epatoprotettiva.
Si suggerisce che quest’ultima proprietà sia ottenuta grazie all’attivazione enzimatica del radicale libero triclorometile. Tra l’altro, questo porta alla formazione di grassi nel fegato. Infatti, i suoi semi sono stati usati per migliorare gli enzimi epatici nella steatosi epatica non alcolica.
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6. Ulcere gastriche
Esperimenti su animali hanno scoperto che le foglie e i semi hanno una funzione gastroprotettiva, riducendo l’acidità dei succhi gastrici e fornendo sollievo dal bruciore di stomaco. Si ritiene che i meccanismi antisecretori e citoprotettivi siano responsabili di questa proprietà. Può anche inibire l’attività dell’Helicobacter Pylori.
7. Ipoglicemica
Si ritiene che la piantaggine possa aiutare a controllare i livelli di zucchero nel sangue, collaborando ai processi che avvengono nelle cellule pancreatiche. I modelli animali indicano che può stimolare la secrezione di insulina, così come il suo assorbimento.
8. Diuretica
Nella misura in cui ha un effetto diuretico, il tè di piantaggine può aiutare a ridurre la ritenzione idrica, contribuendo al trattamento delle infezioni del tratto urinario. Gli esperti approvano questa proprietà, anche se avvertono che è più potente quando vengono utilizzati i suoi semi.
9. Contribuisce alla salute dei reni
Nello stesso ordine di idee, per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, la piantaggine sembra anche aiutare nella cura dei calcoli renali. Nello specifico, si pensa che possa impedirne la crescita.
Secondo uno studio pubblicato su Malaysian Journal of Medical Sciences, gli estratti di questa pianta erano superiori all’allopurinolo e al citrato di potassio nell’inibire la dimensione di un cristallo di ossalato di calcio in vitro.
11. Invecchiamento precoce
Essendo ricca di antiossidanti, la piantaggine può prevenire e riparare i danni causati dai radicali liberi, prevenendo l‘invecchiamento precoce o attenuando i segni ad esso associati. Il suo effetto è lieve, ma aggiunto ad alcune abitudini di base, come la riduzione dell’esposizione al sole e il mantenimento di una buona dieta, è un’opzione da considerare a lungo termine.
12. Proprietà immunostimolanti
Un lavoro pubblicato su Phytotherapy Research ha rilevato che l’estratto della pianta può apportare benefici a livello immunitario. Gli effetti sono indipendenti dalla dose e, sebbene lievi, possono essere utili se combinati con abitudini sane come esercizio fisico, dieta e riduzione dello stress.
13. Può rallentare la crescita delle cellule tumorali
Sebbene siano necessari ulteriori studi al riguardo, un lavoro pubblicato su Pharmacognosy Magazine ha rilevato che la piantaggine può inibire la produzione di cellule tumorali, il che si traduce in un ritardo nella loro crescita. Certo, non si può dire che il suo estratto sia anticancro; ma è una proprietà che gli scienziati potranno utilizzare in futuro per lo sviluppo di nuovi agenti.
Come prendere la piantaggine?
Il tè alla piantaggine è molto facile da preparare:
- Bollire l’acqua e versarla in una tazza.
- Aggiungere un cucchiaio di foglie verdi o secche.
- Coprire e lasciare riposare per dieci minuti.
- Filtrare e bere una o due volte al giorno.
Con le foglie fresche potete preparare il succo:
- Mettere nel frullatore una tazza di acqua fredda e due cucchiai di foglie tritate.
- Frullare molto bene.
- Filtrare e prenderlo a stomaco vuoto.
Usi e applicazioni
- Può essere usata come topico o come impiastro. Le foglie di piantaggine vengono riscaldate un po’ e poi poste sulle parti interessate, siano esse ferite, infiammazioni, ulcere o punture di insetti.
- I suoi semi sono usati in infusione come rimedio complementare contro i parassiti.
- L’infuso, in generale, aiuta a ridurre i disturbi digestivi come la diarrea.
- Allo stesso modo, i gusci sono considerati un rimedio contro la stitichezza.
- Aggiunta ai pasti aiuta a godere di tutte le sue proprietà.
Effetti collaterali della piantaggine
In generale, non ci sono registrazioni di effetti collaterali da piantaggine somministrata per via orale in quantità moderata. Nonostante ciò, il suo consumo è sconsigliato in caso di gravidanza o durante l’allattamento.
Inoltre, non dovrebbe essere somministrata ai bambini piccoli. Allo stesso modo, in caso di malattie o se si sta seguendo altre terapie è meglio consultare il medico, per ridurre le possibilità di interazione. Tenetelo a mente!
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