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Per aumentare le possibilità di successo del reimpianto di un dente da latte, è molto importante conservarlo in modo corretto. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
Il reimpianto dei denti da latte è un trattamento che permette di reinserire nell’alveolo gengivale un dente che si è staccato, ad esempio a seguito di una caduta. Lo scopo è fare in modo che il dente ricrei i legamenti parodontali e si rinsaldi.
Come regola generale, nei denti decidui o da latte, il reimpianto è da considerare un trattamento per le avulsioni. Un’avulsione dentale è il completo distacco del dente dal suo alveolo, normalmente di tipo traumatico. I denti interessati sono di solito gli incisivi superiori centrali.
Nei bambini è molto utile ricollocare il dente al suo posto in modo che si riformi il tessuto. In cosa consiste questa procedura e quali sono le conseguenze?
Quando il dente si separa dalla gengiva, si verifica la rottura delle fibre che lo trattengono. Avviene inoltre la rottura del fascio neurovascolare che consente al sangue e agli impulsi nervosi di raggiungere il dente.
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Meno tempo il dente resta fuori dalla bocca, maggiori sono le possibilità di successo del trattamento. Il reimpianto di un dente da latte deve, pertanto, essere considerato un’emergenza medica.
È molto importante non toccare il dente ed evitare di pulirlo con un fazzoletto o simili, poiché rimuovendo lo strato presente alla radice, si eliminano eventuali fibre residue.
Esistono diverse soluzioni fisiologiche in cui possiamo immergere il dente in attesa di raggiungere lo studio dentistico. La soluzione ideale è la cosiddetta soluzione di Hank.
Prima di tutto, il dentista esegue un controllo dell’intera area interessata al fine di escludere fratture ossee, lacerazioni che richiedono punti di sutura o altre lesioni. Dopo di ciò, pulirà l’alveolo con una soluzione salina fisiologica.
Se il dente viene immerso in una delle soluzioni sopra menzionate, non sarà necessaria alcuna preparazione. Tuttavia, è consigliabile immergere il dente nella soluzione di Hank per alcuni minuti prima dell’intervento.
Il dente va manipolato dalla corona, senza toccare la radice. Inoltre, deve restare in ambiente umido. Più a lungo resta fuori dalla bocca e in ambiente asciutto, peggiore è la prognosi per il reimpianto.
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Il dente viene inserito lentamente nell’alveolo dentale, fino a raggiungere il suo sito. Una volta posizionato, occorre stabilizzarlo, ovvero fissarlo ai denti vicini che forniranno un supporto. Lo splintaggio viene eseguito sistemando un filo semirigido all’interno del dente, molto simile a quello utilizzato alla fine di una terapia ortodontica.
Occorre sempre eseguire una radiografia per verificare che il dente sia correttamente inserito e che non insorga nessun problema all’interno dell’osso. Infine si dovrà controllare l’occlusione per evitare che il dente subisca troppa pressione durante la masticazione.
Di solito il dentista prescrive i farmaci necessari a controllare possibili infezioni o infiammazioni. Può anche suggerire l’assunzione di analgesici per alleviare il dolore dell’intervento.
Il controllo del reimpianto avviene in genere dopo una settimana; in seguito a distanza di tre settimane, due mesi, sei mesi e dodici mesi. Ciò al fine di verificare che tutto proceda bene e che il dente non presenti segni di infezione.
Occorre sempre tenere in considerazione l’età del bambino e il grado di sviluppo del dente definitivo; ciò per evitare che con il reimpianto del dente da latte si finisca per danneggiare il germe dentario. In caso di dubbio, si deve sempre dare priorità al dente definitivo. Se il dente avulso è permanente, il reimpianto è il trattamento di scelta.