Pedofilo: come riconoscerlo?

Quello della violenza sui bambini è un tema controverso e che gli adulti devono attenzionare, visto che può succedere in qualunque ambiente frequentato dal bambino, dal parco alla scuola, dalla casa dell'amico fino alla sua stessa casa.
Pedofilo: come riconoscerlo?
Bernardo Peña

Scritto e verificato lo psicologo Bernardo Peña.

Ultimo aggiornamento: 10 marzo, 2023

Essere in grado di identificare un pedofilo è fondamentale. Tuttavia, riconoscerlo può rivelarsi un compito difficile, poiché ci sono persone che sanno guadagnarsi la fiducia dei bambini dei quali abusano.     

La prima cosa da fare è riconoscere il profilo del possibile pedofilo. Questi non presenta caratteristiche fisiche distintive, poiché può trattarsi di una persona di qualsiasi nazionalità, religione o sesso.

Inoltre, l’abuso può avvenire in qualunque situazione. Vengono registrati casi in cui succede tra le mura domestiche e questo provoca disturbi futuri al bambino, come depressione, dipendenza dall’alcol e da droghe, i tentativi di suicidio, gli attacchi di panico e lo stress post-traumatico.

Nel seguente articolo descriveremo alcune delle caratteristiche che possono aiutare a identificare un pedofilo. Tuttavia, si tratta solo di linee guida, ecco perché è importante rivolgersi a un professionista in questo ambito.

Profilo di un possibile pedofilo

Innanzitutto, il pedofilo cerca di relazionarsi con la famiglia e di andarvi d’accordo, è molto socievole, si prende cura dei bambini, li porta a spasso, a fare shopping.. Cerca di avvicinarsi il più possibile, di diventare amico dei bambini e di guadagnarsi la loro fiducia. Si tratta di una persona che si concentra molto sul piccolo, più che su tutto il resto.

Può accadere che il pedofilo sia un amico di famiglia.

Secondo questi dati, alcuni bambini vittime di violenza hanno subito l’abuso da parte di un parente. Inoltre, un’ elevata percentuale di loro è stata vittima di un adulto che conoscevano e una piccola percentuale è stata vittima di uno sconosciuto. In generale, queste persone hanno alle spalle una storia di abusi, fisici o sessuali. Alcune di loro soffrono di disturbi psichici o della personalità.

Secondo uno studio pubblicato su una rivista specializzata in Psichiatria, il comportamento di un adulto aggressore verso un minore non è, in genere, violento. Solitamente riesce a diventare affidabile, facendo leva sull’innocenza del piccolo, che è un essere manipolabile. Inoltre, questi soggetti tendono a essere riservati dal punto di vista sociale e temono l’umiliazione. Questo li porta a sentirsi più a loro agio con i bambini, visto che gli adulti generano in loro ansia.

Di conseguenza, questo schema di comportamento sessuale prende il nome di paidofilia o pedofilia. Inoltre, è complicato risolvere la questione da soli. In genere è necessario l’intervento psichiatrico. Tuttavia, ricordiamo che il pedofilo non è la vittima, pur facendosi vedere sotto questa luce. Colui che abusa dei bambini lo fa in modo consapevole ed è guidato da una condizione psicopatologica.

Volete saperne di più? Leggete: Segnali di abuso sui minori e come intervenire

In che modo si avvicinano alla vittima?

Molto spesso trascorrono molto tempo con i bambini. Si tratta di allenatori, bambinaie, professori, per esempio. Dichiarano di dedicare la propria vita ai bambini e di amarli. In questi casi usano strategie, attività e giochi per guadagnarsi la fiducia dei bambini.

In alcuni casi l’aggressore chiede al piccolo di tenere un segreto e lo minaccerà nel caso in cui volesse sfogarsi con un adulto.

I giochi che propone saranno a contenuto sessuale, con dimostrazioni di affetto, baci, palpeggiamenti inopportuni, per esempio. Proverà a esporre il piccolo a materiale pornografico, minacce e a corromperlo. Ma tutto questo si mescola ad affetto e amore, per confondere e isolare il piccolo.

L’abuso di bambini e adolescenti via Internet è in aumento. L’abusante conquista la fiducia del bambino attraverso Internet per ottenere concessioni sessuali. Si tratta di cyberbullismo o grooming, quando si cerca di danneggiare il bambino con attacchi personali con connotazioni sessuali; o attraverso il sexting, che è l’invio di contenuti erotici o pornografici attraverso i telefoni cellulari.

La pericolosità di questo mezzo è data dalla facilità di accesso da qualsiasi luogo, dall’anonimato, dall’invisibilità, dall’assenza di percezione del rischio e dalla dissociazione tra ambiente naturale e virtuale, che determina una maggiore disinibizione.

Approfittando di queste caratteristiche, l’abusante sconosciuto (o conosciuto/conosciuto) usa l’inganno e la corruzione, offrendo denaro o beni materiali. I bambini che non hanno il controllo dei genitori sui loro dispositivi possono diventare facili vittime di chi abusa di loro.

Alcune caratteristiche del pedofilo

Altre caratteristiche dei pedofili sono le seguenti:

  • Custodiscono ricordi, vestiti, libri e giocattoli. Non si concentrano solo su un bambino, possono avere vari obbietti e possono abusare di vari bambini contemporaneamente.
  • Non si sentono in colpa per le loro azioni. Vengono definiti sociopatici, poiché non provano empatia né rimorsi per le azioni che compiono.
  • Molte volte le vittime sono considerate come oggetti. Alcuni pedofili sostengono che il loro atteggiamento sia motivato dalla voglia di evitare ai bambini la sofferenza che loro hanno vissuto da piccoli.
  • Di solito i pedofili sono stati vittime di abusi o maltrattamento durante l’infanzia. Alla base del disturbo di questi individui vi sono sesso esperienza sessuali traumatiche e violente.

Consigli per prevenire un possibile “attacco” da parte di un pedofilo

  • Non lasciare soli i bambini. Per strada, al parco, in piscina, durante un’attività, ai corsi o in palestra. Fate attenzione a chi sono i professori, quando i bambini entrano e quando escono, e accompagnateli sempre.
  • Parlate loro dei pericoli. Spiegate i limiti che devono imporre, che nessuno, nemmeno un familiare, può toccare le loro parti intime, che nessun adulto deve chiedere loro qualcosa da non poter poi raccontare ai genitori, perché se è così, è sbagliato.
  • Identificare gli sbalzi d’umore nei bambini. Se stanno zitti, se sono depressi, tristi, se si rinchiudono nella loro stanza, potrebbero essere segnali di un abuso ricevuto. Ecco perché è fondamentale parlare con loro.
  • Tenete sotto controllo i social network. Fare attenzione che non pubblichino foto che possano attirare l’attenzione di un pedofilo. Attenzione anche che non divulghino informazioni personali.
  • I genitori devono possedere i dati di accesso ai social network. È necessario avere le credenziali delle loro reti sociali per gestire i messaggi privati e le richieste di amicizia. I pedofili potrebbero essere sia uomini sia donne.

I bambini devono sentirsi emotivamente sostenuti

Padre e figlio.

I bambini che non si sentono sostenuti sono facili prede per i pedofili. Parlate con i vostri figli, create una relazione di amicizia e fiducia, una relazione aperta, che permetta loro di parlarvi dei loro problemi o del loro stato d’animo.

Uno studio condotto dall’Università di Malaga ha concluso che la pedofilia comporta lo sviluppo di diverse problematiche emotive, sociali, comportamentali e fisiche. Ecco perché è molto importante che sappiano di poter chiedere aiuto se ritengono di essere in pericolo. In ogni paese esistono istituzioni o fondazioni che aiutano i familiari che devono affrontare problemi di abuso infantile.

È fondamentale chiedere aiuto e, in caso di sospetto fondato, prestare attenzione alle persone che circondano i piccoli.

Concludiamo dicendo che il consiglio è rompere il silenzio e denunciare il caso. I bambini vanno protetti fino a quando non diventeranno persone autosufficienti.


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