Mammografia, 7 cose da sapere sulla prima analisi

Di solito ci si sottopone alla prima mammografia intorno ai 40 anni. Naturalmente il tutto dipende dai propri precedenti familiari e medici

La prima mammografia

Il cancro al seno è il secondo tumore più frequente al mondo (oltre che il più comune fra le donne) e, se diagnosticato in tempo, le probabilità di guarigione sono elevate. Il miglior modo per scoprirlo è sottoporsi ad una mammografia o ad esami clinici presso uno specialista.

La mammografia non è consigliata alle donne di età inferiore ai 45 anni in quanto la densità del loro tessuto mammario rende più difficile l’interpretazione dei risultati e, di conseguenza, anche la rilevazione di un eventuale problema.

Per di più, il rischio di avere un cancro al seno a quest’età è considerevolmente basso.

Se siete donne tra i 35 e i 40 anni e state per effettuare la vostra prima mammografia, prendete in considerazione questi consigli.

1. Avvertirete una compressione al seno per nulla piacevole

 Fare una mammografia

Per ottenere mammografie di ottima qualità, evitando il più possibile di esporre il paziente alle radiazioni, durante la mammografia è necessaria una leggera compressione del seno. 

In alcune donne questo può provocare dolore, in altre solo un leggero fastidio.

Questi sintomi di per sé non sono negativi; è solo una variazione di sensazioni molto comune perché ogni donna ha una soglia del dolore differente.

Se avvertite dolore, ricordate che durerà solo pochi minuti e poi tutto sarà finito.

Leggete anche: 8 consigli per prevenire il seno cadente

2. Evitate di prenotare la vostra mammografia alcuni giorni prima del ciclo mestruale

La mammografia deve essere realizzata preferibilmente durante la seconda o terza settimana del ciclo mestruale. In questo periodo vi è minore densità di tessuto ghiandolare delle mammelle, e ciò permette un esame più dettagliato e meno fastidi.

Oltre a questo, nel periodo della mestruazione e nelle settimane successive, il seno è più sensibile a causa delle alterazioni ormonali. Questo può aumentare la sensazione di fastidio avvertendo dolore durante l’esame.

3. Avvisate il medico se avete una protesi in silicone

Donna con protesi di silicone per il seno

La protesi in silicone può interferire con la corretta visualizzazione della mammella nella radiografia. Per questo motivo, è estremamente importante comunicare al tecnico radiologo che eseguirà l’esame se vi siete sottoposte ad una mastoplastica additiva.

Quest’ultimo, infatti, dovrà regolare le dosi delle radiazioni in modo da visualizzare nel miglior modo possibile le ghiandole del seno. Noterete anche che la posizione da assumere sarà diversa, a seconda della grandezza della protesi.

4. Indossate abiti che si possano togliere facilmente

Per procedere alla mammografia, dovrete togliere la parte superiore dei vostri vestiti ed indossare un camice usa e getta che vi fornirà il radiologo.

Vi consigliamo, dunque, di evitare vestiti o capi difficili da togliere.

Nel giorno dell’esame l’ideale sarebbe indossare una camicia, facile da togliere e da rimettere. Pensate che indossando più capi, e difficili da togliere, potete perdere tempo.

Per accelerare i tempi, dunque, indossate abiti pratici.

5. Evitate qualsiasi cosmetico nelle ascelle

Il giorno dell’esame la paziente non deve passare nessun tipo di prodotto sul seno e nelle ascelle.

Questi potrebbero alterare l’immagine radiografica, depistando il medico che potrebbe dare una diagnosi sbagliata.

Dovete prestare particolare attenzione ai prodotti che possono lasciare residui, come creme, deodoranti o borotalco.

A scanso di equivoci, chiedete al vostro medico se il deodorante che utilizzate abitualmente potrebbe causarvi qualche problema.

Se fate la mammografia nel pomeriggio e non volete passare tutto il giorno senza deodorante, potete andare in bagno prima dell’esame per lavarvi le ascelle. Un volta terminata la radiografia, applicate di nuovo il deodorante e sarete pronte per uscire.

6. Mettetevi comode

Donna che fa una mammografia

Al momento dell’esame permettete al radiologo di aiutarvi ad adottare la posizione corretta e avvertitelo nel caso in cui vi sentiate a vostro agio.

La posizione delle mammelle nell’apparecchio per la mammografia è importantissima affinché tutta la ghiandola mammaria venga esaminata attentamente. Affinché questo avvenga, è necessario che la paziente si senta a suo agio e rilassata.

Gli specialisti affermano che qualsiasi cambiamento di posizione durante l’esame può pregiudicare il risultato. Per questo motivo, è importante parlare con il radiologo e decidere insieme la migliore posizione da assumere nel corso della vostra prima mammografia.

Dovreste comunicargli qualsiasi vostro eventuale limite, come rigidità muscolare o difficoltà ad alzare le braccia.

Ad ogni modo, se adottare la posizione adeguata, vi risulta impossibile (cosa che accade raramente), si può ricorrere ad atri tipi di esami come quello ad ultrasuoni.

7. Solo lo specialista può leggere il risultato dell’esame

Lettura dei risultati della mammografia

È importante sapere che il radiologo è il tecnico che realizzerà la vostra mammografia, dunque non potrà interpretare i risultati.

Il radiologo può solo esaminare la mammografia, utilizzando termini specifici per ogni eventuale tipo di lesione.

Senza dubbio, solo il vostro medico specialista può spiegarvi in modo più dettagliato il risultato. Non preoccupatevi se leggerete termini strani!

Date il tempo al vostro medico di esaminare i risultati e di spiegarvi la situazione reale.

Volete saperne di più? Leggete anche: 4 autoesami che potrebbero salvarvi la vita

State tranquille durante la vostra prima mammografia

Prima di sottoporvi alla mammografia, potete sentirvi ansiose in quanto non sapete cosa vi aspetta.

Se volete godere di una vita di ottima qualità, è una realtà dalla quale non potrete scappare ed è importante prevenire qualsiasi fattore di rischio, soprattutto se vi trovate nella fascia d’età dei 40 anni.

Prendete in considerazione tutto ciò che dovete aspettarvi da questo esame, abbandonate le preoccupazioni e chiedete al vostro medico qual è il momento opportuno per realizzare quest’esame.

Bibliografia

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