
La fisiologia dell’orgasmo femminile è più complessa rispetto a quello maschile. L’orgasmo è la risposta neurovegetativa prodotta dall’organismo a seguito…
Si tratta di una malattia poco conosciuta che influenza seriamente la relazione di coppia e la fiducia dell'uomo.
La sindrome da malessere post orgasmico (POIS) è una rara malattia scoperta di recente e che colpisce solo gli uomini. Dopo l’eiaculazione, il soggetto presenta sintomi simili a quelli dell’influenza.
Secondo gli esperti, al momento non esiste alcun rapporto che indichi la diffusione della sindrome da malessere post orgasmico, dato che i pochi casi conosciuti sono stati rilevati solo da qualche anno.
Si stima tuttavia che molti uomini possano soffrirne senza saperlo, a causa della scarsa informazione al riguardo. Questa malattia è stata scoperta nel 2002 dal Dottor Marcel Waldinger, primario del Reparto di Neurosessuologia presso l’Ospedale di Leyenburg, nei Paesi Bassi.
Sebbene questa malattia non rappresenti un grave pericolo per la salute, è molto problematica per la stabilità emotiva dell’uomo e della partner. La sindrome da malessere post orgasmico, di fatto, riduce il desiderio sessuale di chi la soffre, che vede l’orgasmo come preludio al disagio e non come un momento piacevole.
I sintomi possono manifestarsi subito dopo l’eiaculazione oppure diverse ore dopo e durare dai 3 ai 7 giorni
Sono stati rilevati due gruppi di sintomi che di solito coesistono, ma a seconda dei casi possono prevalere gli uni sugli altri:
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Non sono ancora note le cause della sindrome da malessere post orgasmico, anche se ci sono diverse teorie in fase di studio. Non vi è alcun indizio che faccia pensare che si tratti di una malattia genetica o contagiosa. Gli studi indicano problemi ormonali e neuropsicologici dovuti a squilibri chimici o disturbi immunitari.
Sembra che non esista nemmeno una relazione tra questa malattia e l’eiaculazione precoce, dato che solo il 25% dei casi analizzati ha riferito di aver eiaculato meno di un minuto dopo l’inizio del rapporto sessuale o della masturbazione.
Questa teoria indica una risposta anomala al rilascio di ossitocina dopo l’orgasmo. Altri studi cercano una relazione tra la sindrome da malessere post orgasmico e bassi livelli di testosterone sulla base di sintomi come l’affaticamento e la difficoltà di concentrazione.
Subito dopo l’orgasmo, i livelli di prolattina aumentano e rimangono alti piuttosto a lungo. Una nuova teoria ritiene che la prolattina possa alterare i neuroni dopaminergici, causando una produzione insufficiente di dopamina.
Questa teoria si basa sul fatto che la mancanza di dopamina produce sintomi psicologici simili a quelli della sindrome da malessere post orgasmico.
Una teoria più recente ritiene che possa attivarsi una reazione autoimmune in seguito alla produzione del liquido seminale. Gli studi del Dottor Marcel Weldinger su 45 uomini presentano alcune prove di questa possibilità.
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Al momento attuale si ricorre agli antistaminici, agli antidepressivi SSRI e agli ansiolitici per calmare i sintomi, ma non si tratta della soluzione definitiva alla sindrome da malessere post orgasmico.
Il Dottor Waldinger ha sperimentato la terapia di iposensibilizzazione dello sperma. Questa tecnica consiste nell’inoculare ai pazienti il proprio liquido seminale. La terapia funziona come una sorta di vaccino volto a provocare una reazione immunitaria all’allergia allo sperma.
L’iposensibilizzazione ha riportato un graduale miglioramento dei sintomi, ma i riscontri sono bassi e non sufficienti per trarre conclusioni.
Sono stati provati anche altri trattamenti che hanno ottenuto un discreto successo. Per esempio, esistono delle terapie naturali come il trattamento a base di Serenoa repens e vitamina B3. Sono stati utilizzati anche metodi più invasivi, come la resezione della prostata o l’applicazione di tecniche per prevenire l’eiaculazione.
Esistono gruppi di sostegno che facilitano lo scambio di esperienze e che permettono di mettersi in contatto con i professionisti che stanno studiando questa condizione. Sul web è possibile iscriversi anche a forum e pagine.
In ogni caso, è meglio consultare il medico o uno specialista, poiché saranno in grado di fornire l’aiuto più appropriato.