Quando una persona abbandona l’alcol può succedere che continui a mostrare condotte simili a quelle che aveva durante la dipendenza. In questi casi si parla di sindrome da ubriachezza secca.
È frequente vedere amici e familiari sorpresi perché la persona non cambia atteggiamento nonostante abbia smesso di bere. A tal proposito, la migliore spiegazione che si può dare è che l’individuo in realtà non è riuscito ad abbandonare gli schemi mentali del consumatore.
Per intenderci meglio; quando una persona dipendente smette di consumare una sostanza, deve cambiare alcuni modelli di pensiero. Se questo non accade, il recupero è parziale.
Quali sono i sintomi della sindrome da ubriachezza secca?
Le persone che smettono di consumare alcol pensano di essersi liberate del tutto dalla dipendenza. In realtà non è così semplice. Uno dei principali sintomi della sindrome da ubriachezza secca è l’immaturità emotiva. In altre parole, l’individuo non si comporta in base alla sua età anagrafica.
Si ha infantilismo quando un adulto adotta comportamenti di uno stadio di sviluppo precedente. Per esempio, uomini che hanno già superato la trentina, ma continuano ad avere le priorità di un adolescente. L’immaturità emotiva e l’infantilismo vanno di pari passo, sebbene siano diversi.
Per immaturità emotiva intendiamo la difficoltà o impossibilità di gestire le proprie emozioni. Le persone con scarsa tolleranza alla frustrazione pensano che tutto sia loro già concesso. Quando non possono avere qualcosa che desiderano, si irritano.
Nello stesso ordine di idee, il segnale più rilevante di questa sindrome è l’egocentrismo. Chi aveva una dipendenza tende a sviluppare l’idea per cui è superiore agli altri, in uno scenario che prevede conforto e ammirazione.
Perché si verifica?
La sindrome da ubriachezza secca è un imprevisto nel percorso di riabilitazione. È opinione diffusa che la riabilitazione sia efficace quando il paziente interrompe il consumo della sostanza; in realtà vanno considerati molti altri fattori.
Il soggetto dipendente presenta un modello di pensiero compulsivo. Questo implica che, indipendentemente dal fatto che non vi sia consumo della sostanza, continuerà ad avere gli stessi comportamenti. Non ha dunque bisogno di consumare alcol per essere irresponsabile.
In sintesi, potremmo riassumere le cause della sindrome di ubriachezza secca nella scarsa conoscenza delle dipendenze. Pensare che la dipendenza si basi solo sul consumo di alcol induce molte persone a non cercare aiuto professionale quando smettono di bere per conto proprio.
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Consigli per superare la sindrome di ubriachezza secca
Assodato che la dipendenza dall’alcol va oltre il bere, è possibile godere di una riabilitazione completa che tenga lontani dalla sostanza e che promuova anche un cambiamento a livello comportamentale.
1. Concentrarsi sul cambiamento a partire dal pensiero
Il vero cambiamento proviene sempre dal modo di pensare. Quando siamo capaci di modificare gli schemi di pensiero, anche il comportamento cambierà. La priorità, dunque, è rimodellare i pensieri verso un’ideologia di adattamento sociale.
2. Accettare che ci vorrà diverso tempo
Nutrire aspettative irrealizzabili complica il percorso. Bisogna capire che i cambiamenti sono progetti a medio e lungo termine. In questo modo, l’ansia si dissipa e i piccoli successi vengono apprezzati maggiormente. Credere che quando si smette di bere finiranno i problemi è un’idea semplificatrice.
3. Cercare l’aiuto di un professionista
Affinché la riabilitazione sia efficace, bisognerà rivolgersi a uno specialista. Lo psicologo offrirà gli strumenti necessari per modificare e mantenere nel tempo gli schemi mentali.
Come aiutare una persona con sindrome di ubriachezza secca?
Il modo migliore per dimostrare il proprio supporto a una persona che manifesta la sindrome di ubriachezza secca è mostrarle che i suoi problemi continuano a influenzare la sua vita. In alcuni casi, non è facile accettare la sua situazione.
Nelle persone che hanno abbandonato l’alcol può attivarsi un meccanismo di negazione più intenso rispetto a chi continua ad assumerlo. L’aiuto, pertanto, non dev’essere forzato. L’ideale è educare all’importanza di cambiare le vecchie abitudini.
In maniera progressiva bisogna cercare di avvicinarsi alla persona creando un rapporto di fiducia. Bisogna sempre evitare di emettere giudizi sulla sua vita e sulle sue decisioni. Lo scopo è promuovere un cambiamento effettivo che la veda protagonista. Per questo un’assistenza psicologica potrebbe essere necessaria.
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Le persone che soffrono di questa sindrome possono ricominciare a bere?
La risposta è sì. La sindrome da ubriachezza secca nasce dalla convinzione di essere guariti. Di conseguenza, sono possibili le ricadute. Tuttavia, non è detto che si ricominci con la stessa frequenza. Molto probabilmente si tratterà di episodi meno intensi e sporadici.
La sensazione di controllo e sicurezza ottenuta dopo l’abbandono dell’alcol diventa la nuova “sostanza” che ha sostituito gli effetti dell’alcol. La dipendenza viene dunque mantenuta, ma questa volta nei confronti del controllo.
Bibliografia
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