Sintomi dell'infezione da HIV: cosa c'è da sapere

L'HIV è un'infezione che si manifesta solo quando ha raggiunto uno stadio più avanzato. Questo causa un ritardo nel trattamento e una maggiore diffusione del virus. Scoprite quali sono le vie di trasmissione e i sintomi. 
Sintomi dell'infezione da HIV: cosa c'è da sapere
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

I sintomi dell’infezione da HIV (virus dell’immunodeficienza umana) sono diversi. Inizialmente l’infezione fa il suo decorso in modo asintomatico, motivo per cui è raro e difficile rilevarla con tempestività, nonostante gli attuali progressi dei metodi diagnostici.

Conoscere i sintomi della malattia è fondamentale per una diagnosi precoce e per avviare i trattamenti che migliorano notevolmente la qualità di vita del paziente e lo aiutano a far fronte alle complicanze.

Che cos’è il virus dell’HIV?

Il virus dell’HIV appartiene a una speciale famiglia chiamata Retrovirus che contengono al loro interno una sola catena di RNA, o acido ribonucleico. Il virus è formato da un nucleo che reca tale informazione genetica e da un rivestimento lipidico dotato di diversi recettori.

I recettori consentono al virus di penetrare nelle cellule umane, in particolare nei linfociti CD4+, ovvero le cellule di difesa del corpo che hanno il compito di organizzare il sistema immunitario. Quando vengono attaccati dalle particelle virali HIV, i linfociti non riescono a svolgere la loro funzione e il corpo si trova esposto a varie infezioni.

La condanna sociale e la paura attorno a questa malattia hanno fatto sorgere una serie di false credenze sulle modalità di contagio. Alcune persone pensano ancora che si possa trasmettere attraverso l’aria o l’acqua, la puntura di un insetto o entrando in contatto con il sudore. La verità è che:

  • L’HIV si trasmette attraverso alcuni fluidi corporei come il sangue o il liquido seminale, ma non può essere trasportato dal sudore, le lacrime o la saliva. Abbracciare, dare la mano, condividere il bagno o baciare un amico contagiato non rappresenta un rischio.
Tecnico di laboratorio con microscopio e provette.
Una diagnosi precoce dell’infezione da HIV è fondamentale per una migliore qualità di vita del paziente.

Come si trasmette quindi?

I fluidi corporei interessati sono:

  • Sperma e liquido pre-eiaculatorio. È importante sapere che il coito interrotto non impedisce il contagio da HIV. Solo l’impiego di misure profilattiche come il preservativo è efficace.
  • Secrezioni vaginali e rettali.
  • Sangue. Il virus può essere contratto attraverso le trasfusioni sebbene attualmente il tasso di incidenza legato a questa via è trascurabile, poiché i test sui donatori sono molto rigidi. D’altra parte, la condivisione di siringhe tra i tossicodipendenti rappresenta un problema crescente.

Affinché avvenga la trasmissione, il fluido corporeo infetto deve entrare in contatto con le mucose o i tessuti lesionati dell’altra persona oppure essere iniettato nel sangue. Le donne con HIV possono trasmettere il virus al feto durante la gravidanza, il parto o attraverso il latte materno.

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Sintomi dell’infezione da HIV

I sintomi dell’infezione da HIV non si manifestano fino agli stadi più avanzati, quando cominciano a svilupparsi altre infezioni opportunistiche o neoplasie. Questa caratteristica rende difficile la diagnosi precoce e peggiora la prognosi.

Inizialmente, quando il virus entra nel circolo sanguigno e si replica, provoca sintomi simil-influenzali come febbre, stanchezza e dolori articolari. Nella maggior parte dei casi, quindi, i sintomi dell’infezione da HIV vengono scambiati per una comune influenza.

Questo quadro, che ricorda l’influenza, regredisce da solo e la persona contagiata tornerà a stare bene nel giro di poche settimane o giorni. Il virus tuttavia non scompare, ma rimane latente all’interno dei linfociti e dei linfonodi. Dopo alcuni anni, a seconda dei casi, esce dal suo stato di ibernazione e inizia a replicarsi.

La mortalità è legata alle infezioni opportunistiche

Il corpo resta privo di difese e da ciò traggono vantaggio altri virus, batteri e funghi. Gli stessi microrganismi che in una persona sana non causano alcun disturbo, nella persona con HIV provocano gravi infezioni. Queste malattie vengono definite “opportunistiche”. Alcuni esempi sono:

  • Polmonite da Pneumocystis jirovecii. Provoca una grave polmonite che colpisce entrambi i polmoni. I sintomi sono febbre continua e sensazione di soffocamento. Non è presente espettorazione o dolore al petto.
  • Ripetute infezioni da pneumococco.
  • Tubercolosi polmonare ed extra polmonare. Il corpo in condizioni normali riesce a bloccare il batterio responsabile e il suo decorso, ma in presenza di infezione da HIV le difese immunitarie non sono sufficienti.
  • Toxoplasmosi cerebrale. Il toxoplasma è un parassita presente nella carne cruda e nelle feci del gatto. L’essere umano entra spesso in contatto con il parassita senza sviluppare la malattia. In una situazione di immunodepressione, tuttavia, si riattiva installandosi nel cervello.
  • Candida gastrointestinale. Uno dei sintomi dell’infezione da HIV a carico dell’apparato digerente è la gastroenterite causata da funghi come la candida.

In assenza di sufficienti difese, qualunque infezione si diffonde a tutto il corpo ed è sempre grave nel soggetto con HIV. La mortalità dunque non è legata al virus dell’HIV, ma alle infezioni opportunistiche. 

Alcune neoplasie, inoltre, si sviluppano in modo caratteristico. Si tratta di tumori poco frequenti che nei pazienti con HIV possono moltiplicarsi a causa di un deficit nel sistema di riconoscimento delle cellule anomale. Il caso più comune è il sarcoma di Kaposi.

Mappamondo e fiocchetto rosso.
L’infezione da HIV è diffusa in tutto il mondo e la possibilità di trasmissione resta alta. La diagnosi precoce è un fattore chiave.

Cosa fare in presenza di sintomi di infezione da HIV?

Chiunque presenti marcatori positivi per l’HIV deve cominciare subito un trattamento antiretrovirale. La tempestività è determinante per prevenire la diffusione della malattia e per migliorare l’aspettativa di vita del paziente.

Il mancato trattamento non consente di tenere sotto controllo la malattia, dunque il sistema immunitario si indebolisce sempre più. Aumenta, inoltre, il rischio di contagio – per esempio in caso di rapporti sessuali non protetti – a causa dell’alta carica virale.

Eventuali sintomi sospetti devono mettere in allerta. Chiedere un test per lo screening non deve creare imbarazzo. La normativa italiana, infatti, prevede una serie di normative a tutela della privacy e chi si sottopone al test ha diritto all’anonimato.


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