
L’ipocondria è nota anche con il nome di ansia da malattia. Si tratta di una condizione clinica a carattere psicologico…
L'HIV è un'infezione che si manifesta solo quando ha raggiunto uno stadio più avanzato. Questo causa un ritardo nel trattamento e una maggiore diffusione del virus. Scoprite quali sono le vie di trasmissione e i sintomi.
I sintomi dell’infezione da HIV (virus dell’immunodeficienza umana) sono diversi. Inizialmente l’infezione fa il suo decorso in modo asintomatico, motivo per cui è raro e difficile rilevarla con tempestività, nonostante gli attuali progressi dei metodi diagnostici.
Conoscere i sintomi della malattia è fondamentale per una diagnosi precoce e per avviare i trattamenti che migliorano notevolmente la qualità di vita del paziente e lo aiutano a far fronte alle complicanze.
Il virus dell’HIV appartiene a una speciale famiglia chiamata Retrovirus che contengono al loro interno una sola catena di RNA, o acido ribonucleico. Il virus è formato da un nucleo che reca tale informazione genetica e da un rivestimento lipidico dotato di diversi recettori.
I recettori consentono al virus di penetrare nelle cellule umane, in particolare nei linfociti CD4+, ovvero le cellule di difesa del corpo che hanno il compito di organizzare il sistema immunitario. Quando vengono attaccati dalle particelle virali HIV, i linfociti non riescono a svolgere la loro funzione e il corpo si trova esposto a varie infezioni.
La condanna sociale e la paura attorno a questa malattia hanno fatto sorgere una serie di false credenze sulle modalità di contagio. Alcune persone pensano ancora che si possa trasmettere attraverso l’aria o l’acqua, la puntura di un insetto o entrando in contatto con il sudore. La verità è che:
I fluidi corporei interessati sono:
Affinché avvenga la trasmissione, il fluido corporeo infetto deve entrare in contatto con le mucose o i tessuti lesionati dell’altra persona oppure essere iniettato nel sangue. Le donne con HIV possono trasmettere il virus al feto durante la gravidanza, il parto o attraverso il latte materno.
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I sintomi dell’infezione da HIV non si manifestano fino agli stadi più avanzati, quando cominciano a svilupparsi altre infezioni opportunistiche o neoplasie. Questa caratteristica rende difficile la diagnosi precoce e peggiora la prognosi.
Inizialmente, quando il virus entra nel circolo sanguigno e si replica, provoca sintomi simil-influenzali come febbre, stanchezza e dolori articolari. Nella maggior parte dei casi, quindi, i sintomi dell’infezione da HIV vengono scambiati per una comune influenza.
Questo quadro, che ricorda l’influenza, regredisce da solo e la persona contagiata tornerà a stare bene nel giro di poche settimane o giorni. Il virus tuttavia non scompare, ma rimane latente all’interno dei linfociti e dei linfonodi. Dopo alcuni anni, a seconda dei casi, esce dal suo stato di ibernazione e inizia a replicarsi.
Il corpo resta privo di difese e da ciò traggono vantaggio altri virus, batteri e funghi. Gli stessi microrganismi che in una persona sana non causano alcun disturbo, nella persona con HIV provocano gravi infezioni. Queste malattie vengono definite “opportunistiche”. Alcuni esempi sono:
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In assenza di sufficienti difese, qualunque infezione si diffonde a tutto il corpo ed è sempre grave nel soggetto con HIV. La mortalità dunque non è legata al virus dell’HIV, ma alle infezioni opportunistiche.
Alcune neoplasie, inoltre, si sviluppano in modo caratteristico. Si tratta di tumori poco frequenti che nei pazienti con HIV possono moltiplicarsi a causa di un deficit nel sistema di riconoscimento delle cellule anomale. Il caso più comune è il sarcoma di Kaposi.
Chiunque presenti marcatori positivi per l’HIV deve cominciare subito un trattamento antiretrovirale. La tempestività è determinante per prevenire la diffusione della malattia e per migliorare l’aspettativa di vita del paziente.
Il mancato trattamento non consente di tenere sotto controllo la malattia, dunque il sistema immunitario si indebolisce sempre più. Aumenta, inoltre, il rischio di contagio – per esempio in caso di rapporti sessuali non protetti – a causa dell’alta carica virale.
Eventuali sintomi sospetti devono mettere in allerta. Chiedere un test per lo screening non deve creare imbarazzo. La normativa italiana, infatti, prevede una serie di normative a tutela della privacy e chi si sottopone al test ha diritto all’anonimato.