La resilienza è un termine che ha una radice etimologica molto antica ed interessante: deriva infatti dal participio latino resiliens, che significa tornare indietro, rimettersi in piedi, rimbalzare.
È bene ricordare che l’impiego di questa parola trae origine dal mondo della fisica, là dove si riferisce a quei materiali che hanno la naturale proprietà di piegarsi senza rompersi e di tornare poi alla loro forma originale.
Pensiamo, ad esempio, ad un arco, a come si lascia piegare quando dobbiamo scagliare la freccia per poi tornare velocemente al suo stato iniziale, una volta che la freccia è stata finalmente scoccata.
Vi interesserà sapere anche che la parola resilienza è stata resa popolare dal neurologo, etologo e psichiatra Boris Cyrulnik, conosciuto soprattutto per il suo libro “I brutti anatroccoli. Le paure che ci aiutano a crescere”.
Parliamo, senza dubbio, di una strategia essenziale che va oltre la semplice crescita personale: è uno strumento di vita, un trampolino che dovrebbe servire a risollevarci nei momenti di debolezza, di sconforto e, soprattutto, quando veniamo colpiti dalle avversità.
Ecco, quindi, 8 consigli per cominciare ad approfondire e potenziare questa dimensione, presente in ognuno di noi. Basta solo risvegliarla, nutrirla, per poter finalmente stare meglio con noi stessi e con gli altri.
1. Ascoltare le proprie emozioni per sviluppare la resilienza
Non soffocate le vostre paure e frustrazioni, non cercate di nascondere la tristezza o la rabbia. Cercate invece di provare a canalizzare queste emozioni, riconoscendole, innanzitutto, e comprendendole in seguito.
Il tentativo è cercare una via di mezzo: non sforzarci di nascondere le emozioni negative, ma non permettere che prendano il controllo della nostra vita. Per accrescere la nostra resilienza e per imparare a conoscerci bene, è necessario diventare ottimi gestori del nostro vasto e complicato universo emotivo.
Leggete anche: Vittimismo cronico: persone che si lamentano sempre
2. Riportare alla memoria un momento passato in cui si è superata una difficoltà
Tutti, almeno una volta nella vita, siamo stati “eroi” di un’avversità; siamo usciti a testa alta da un momento difficile, una delusione, un abbandono, una malattia o una sfida. Quasi senza sapere come, ce l’abbiamo fatta.
In quel momento ci è venuta in soccorso una forza interiore inaspettata che ha reso facile ciò che sembrava impossibile, una risorsa personale che non sospettavamo di possedere… Tenete cari questi istanti passati che vi hanno visto vittoriosi, sono motivo di ispirazione per il momento presente.
3. Camminare tutti i giorni per sviluppare la resilienza
Cosa c’entra la resilienza con l’andare a camminare? Un esercizio fisico leggero, ma quotidiano, genera cambiamenti positivi nel cervello: libera endorfine, genera calma e ossigena il cervello.
Inoltre, riduce il livello di cortisolo nel sangue e aiuta a vedere la realtà da più punti di vista. Questo equilibrio interiore che si viene a creare migliora le emozioni e ci permettere di diventare più flessibili e resistenti.
4. Coltivare amicizie positive
Una persona con cui parlare di tutto, qualcuno di fiducia con cui condividere le proprie preoccupazioni e aprire il proprio cuore sentendosi compresi e rispettati è, senza dubbio, un aiuto formidabile. Trovare un sostegno quotidiano è una potente radice che nutre la nostra capacità di resilienza.
5. Un po’ di solitudine
Concedersi una giornata o un paio di ore di solitudine per ritrovare il contatto con noi stessi, con i nostri pensieri e i nostri bisogni è una strategia che ci aiuta a gestire meglio il nostro mondo interiore. Gli spazi personali e privati che appartengono solo a noi sono boccate d’aria fresca che nutrono l’anima.
Leggete anche: Rispettare gli spazi altrui e proteggere i nostri: la saggezza e il coraggio
6. Svolgere attività significative
A volte, quando le cose non vanno molto bene, il semplice fatto di fare qualcosa che ci piace e ci appassiona, che ci identifica o che ci definisce è un modo per canalizzare lo stress e tirar fuori la nostra resilienza.
Se vi piace il vostro lavoro, se avete un interesse che vi appassiona, è importante recuperare queste attività nei momenti in cui vi sentite scoraggiati o tristi. Per quanto possa sembrare strano, a volte la routine funziona come un propulsore che ci aiuta ad andare avanti.
7. Scrivere, tenere un diario: potenzia la resilienza
Abbiamo spesso parlato dei benefici che si ottengono avendo un diario personale. È un modo terapeutico per sfogare le nostre emozioni, per riordinare le idee, progettare, decidere, riflettere e ritrovare la necessaria intimità con noi stessi.
8. Sentire sotto i piedi il contatto con la terra
L’immagine metaforica di “tenere i piedi per terra” fornisce, in realtà, una serie di spunti su cui riflettere.
- Abbiamo bisogno di radici da cui trarre nutrimento e forza: la nostra storia personale, l’autostima, le persone che ci vogliono bene.
- Dobbiamo mantenerci in equilibrio, sempre: forti, ma flessibili come il bambù, a contatto con il substrato emotivo che ci ispira e ci conforta.
- Siamo parte del tutto, siamo come alberi di un bosco e, come per gli alberi, le nostre radici diventano più forti durante la tempesta.
Cominciate a mettere in atto queste strategie e riflessioni, sviluppate la vostra resilienza!