Tecniche asettiche per la cura dei pazienti

Le tecniche asettiche prevedono un insieme di misure il cui scopo è ridurre al minimo il rischio di infezione nei pazienti.

Asepsi in ospedale.

Le tecniche asettiche sono un insieme di misure che riducono il rischio di infezione tra i pazienti e tra il personale sanitario; inoltre diminuiscono le probabilità di infezione o di contaminazione di un’area o di uno strumento clinico.

Rientrano tra le misure preventive adottate contro la possibilità di ingresso di microrganismi estranei nel nostro organismo. Proteggono sia i pazienti sotto trattamento medico sia i professionisti che lavorano nella struttura ospedaliera.

Per mettere in pratica questi metodi indispensabili, l’équipe sanitaria deve possedere precise conoscenze e competenze. È necessario osservare strettamente le norme di igiene e biosicurezza.

Tipi di infezione in base alle loro caratteristiche

Tecniche asettiche per igienizzare le superfici ospedaliere.
Le infezioni correlate all’assistenza si sviluppano in ambienti ospedalieri e sanitari durante la somministrazione di cure mediche.

Le tecniche asettiche hanno lo scopo di ridurre al minimo lo sviluppo di infezioni correlate all’assistenza. È così possibile migliorare la qualità del trattamento e garantire la sicurezza di pazienti e staff sanitario.

Vengono protette tutte le persone più vicine al paziente, dal momento che la diffusione dei microrganismi potrebbe avvenire durante pratiche invasive come gli interventi chirurgici. Il gruppo di specialisti, di fatto, entra in contatto diretto con i tessuti del paziente.

Classifichiamo le infezioni in endogene ed esogene a seconda che il microrganismo provenga dall’ambiente interno o esterno. Esistono anche altri criteri di classificazione, basati sul tipo di microrganismo, la modalità di contagio e il luogo nel quale si verifica l’infezione, che può essere intra o extraospedaliera.

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Tipi di tecniche asettiche

Il personale sanitario deve rispettare precise procedure per la corretta manipolazione degli strumenti medici. Ma tra le tecniche asettiche rientrano anche esatte linee guida per frenare il diffondersi delle infezioni; ne è un esempio l’isolamento.

Lo staff sanitario deve lavorare con materiali sterili, generalmente contenuti in involucri non sterile e in continuo contatto con l’ambiente esterno. Di conseguenza, il personale deve osservare speciali precauzioni durante la manipolazione di questi materiali per prevenirne la contaminazione.

Si dovrà pertanto aprire l’involucro con attenzione, evitando che lo strato esterno, non sterile, entri in contatto con il materiale sterile.

È inoltre necessario maneggiare gli strumenti indossando sempre guanti sterili. Dovrà essere evitato anche il contatto con un altro strumento contaminato o precedentemente esposto alle condizioni ambientali.

Altre misure importanti da adottare consistono nell’evitare di starnutire e di parlare sul materiale, così da evitarne in ogni modo la possibile contaminazione.

Tecniche asettiche per evitare la proliferazione batterica.
Il materiale chirurgico deve essere trattato impiegando tecniche asettiche per evitare il rischio di contaminazione batterica.

Igiene

Tra le norme igieniche abituali, è molto importante lavarsi sempre le mani. Come regola generale, bisogna farlo prima e dopo il contatto con un paziente, ma anche prima e dopo l’esecuzione di un qualunque procedimento sanitario.

D’altra parte, prima di usare sostanze mediche o strumenti clinici, bisognerà controllarne le condizioni. Per quanto riguarda i farmaci, si deve verificare sempre la data di scadenza e le condizioni richieste per la corretta conservazione.

Nel caso di materiale sterilizzato, il trattamento deve essere stato effettuato negli ultimi 8 giorni. Inoltre, l’involucro nel quale è contenuto deve essere integro e intatto, così da evitare il rischio di contaminazione. In caso contrario, il materiale non andrà usato.

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L’involucro, inoltre, deve essere conservato in un ambiente pulito, che presenti bassi livelli di umidità e un contatto ridotto con altre possibili fonti di contaminazione.

Se nel corso di un trattamento bisogna usare la mascherina, questa deve essere utilizzata per meno di due ore consecutive. Dopo questo lasso di tempo, il dispositivo inizia a perdere gran parte della sua efficacia. Infine, è necessario metterla nel giusto modo evitando di toccarla o di spostarla perché scivola sotto il mento.

Bibliografia

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