Tromboflebite: cause, sintomi e trattamento

La flebite è un processo infiammatorio causato dalla presenza di un coagulo in una vena o in un gruppo di vene, superficiali oppure interne. Il trattamento è in genere semplice, ma deve essere tempestivo. 
Tromboflebite: cause, sintomi e trattamento

Ultimo aggiornamento: 28 gennaio, 2021

La flebite, chiamata anche tromboflebite, è un processo infiammatorio causato dalla formazione di un coagulo di sangue che va a ostruire una o più vene, di solito della gamba. Esistono due tipi principali di flebite: superficiale (vicino alle aree più esterne della pelle) e profonda (all’interno del muscolo).

È una patologia piuttosto comune: si stima che colpisca, nel corso della vita, dal 3 all’11% della popolazione, ma è più frequente nelle donne dopo i 60 anni di età.

Sintomi principali della tromboflebite

La flebite si divide in due categorie: superficiale e profonda (nota anche come trombosi venosa profonda o TVP). I segni clinici dipendono quindi dal tipo di flebite. Secondo quanto riportato dal portale National Library of Medicine, i sintomi generali sono:

  • Gonfiore della parte coinvolta, di solito la gamba.
  • Dolore.
  • Arrossamento cutaneo: non sempre presente.
  • Calore con aumento della sensibilità della vena ostruita.

La tromboflebite superficiale è accompagnata da arrossamento cutaneo e le vene assumono le sembianze di un cordoncino duro e gonfio. La TVP è meno evidente ed è caratterizzata da dolore e gonfiore generalizzati.

Tromboflebite e coagulo di sangue nella vena.
La formazione di coaguli di sangue ostruisce il flusso sanguigno, con gravi conseguenze.

Cause della tromboflebite

La tromboflebite si presenta quando un coagulo di sangue si deposita in una o più vene, facendole gonfiare. Tra le cause più comuni troviamo:

  • Lesione della vena.
  • Disturbo della coagulazione ereditario.
  • Restare immobile a lungo, come in caso di degenza in ospedale.
  • Applicazione di un pacemaker attraverso una vena a livello dell’inguine.
  • Gravidanza e parto nei sei mesi precedenti.
  • Obesità e sovrappeso.

In genere i coaguli venosi si formano quando il flusso sanguigno risulta rallentato o alterato. Qualsiasi malattia che abbia questo effetto indesiderato (dall’obesità ad alcune procedure chirurgiche) può causare flebiti superficiali o profonde.

Diagnosi

È possibile formulare una diagnosi attraverso una valutazione diretta della parte interessata. Tuttavia, per identificare in modo preciso la causa, si possono eseguire una venografia, tecnica che utilizza i raggi x, o un’ecografia. Completano la diagnosi esami della coagulazione del sangue e test genetici.

Categorie a rischio e complicanze della tromboflebite

L’età tipica dei pazienti con flebite è over 60, soprattutto nelle donne. Il 90% delle flebiti superficiali colpisce chi già soffre di vene varicose, mentre nel 10% dei casi le vene sono sane. I maggiori fattori di rischio sono:

  • Obesità: è un importante fattore di rischio per numerose malattie cardiache. Un eccesso di massa corporea è associato a malattie cardiovascolari, insufficienza cardiaca e morte improvvisa.
  • Tabagismo: predispone alla formazione di trombi nelle arterie e nelle vene.
  • Terapia ormonale: le pillole anticoncezionali e la terapia sostitutiva ormonale possono aumentare la tendenza a formare coaguli nel sangue in alcune pazienti.
  • Immobilità prolungata dovuta a ricovero ospedaliero o uno stile di vita eccessivamente sedentario.

Oltre a questi fattori comuni, la tromboflebite può essere favorita dalla presenza di un pacemaker nelle vene centrali, una storia familiare di disturbi della coagulazione del sangue o di accidenti cerebrovascolari e numerosi altri quadri clinici. In definitiva, qualunque patologia che alteri il flusso venoso può tradursi in flebite. 

Per quanto riguarda le complicanze, se identificata in modo tempestivo, la tromboflebite può essere facilmente trattata. Al contrario, se non affrontata nel modo corretto, può portare alla formazione di un coagulo di sangue nei polmoni, evento che prende il nome di embolia polmonare.

Medico esamina donna incinta.
In gravidanza aumenta il rischio di tromboflebite: la gestazione migliora infatti la capacità di coagulazione del sangue.

Terapia

L’angiologo e il chirurgo vascolare sono le figure professionali a cui rivolgersi in caso di flebite. I casi meno gravi di solito si risolvono con analgesici, fluidificanti del sangue e antitrombotici per sciogliere il coagulo.

Nei pazienti con un quadro clinico più complicato, si può considerare la rimozione della vena ostruita, se superficiale, oppure realizzare un bypass venoso, ma si tratta di procedure molto meno comuni.

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Per prevenire la flebite: movimento

La tromboflebite è una condizione piuttosto comune, soprattutto nelle persone anziane con vene varicose. Si tratta in genere di un quadro clinico con una buona prognosi, ma se non affrontato in tempo può aggravarsi.

Per prevenire la flebite, l’ideale è condurre uno stile di vita sano: muoversi, fare attività fisica, non fumare ed evitare i cibi ipercalorici. L’obesità è fonte di diverse complicazioni, tra cui la formazione di trombi.


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