Trombosi venosa profonda: diagnosi e prevenzione

La trombosi venosa profonda può scatenarsi in conseguenza a un qualunque fenomeno che impedisce al sangue di circolare correttamente o di coagularsi.
Trombosi venosa profonda: diagnosi e prevenzione
Alejandro Duarte

Scritto e verificato il biotecnologo Alejandro Duarte.

Ultimo aggiornamento: 10 giugno, 2019

La trombosi venosa profonda (TVP), o flebotrombosi profonda, si verifica quando si forma un coagulo di sangue, detto trombo, in una o più vene profonde del corpo. Solitamente si forma nelle gambe, ma non significa che non possa colpire altre parti del corpo.

Questo disturbo può presentarsi in caso di malattie che interessano la coagulazione del sangue. Si può anche manifestare se non ci si muove per lungo tempo. Un esempio di queste situazioni può essere il periodo successivo a un intervento chirurgico o a un incidente.

La trombosi venosa profonda è un disturbo grave. I coaguli di sangue che si formano nelle vene possono staccarsi e spostarsi per mezzo del flusso sanguigno, fino a raggiungere i polmoni. Una volta lì, possono interrompere il flusso sanguigno causando un’embolia polmonare. 

Allo stesso tempo, i coaguli possono raggiungere il cuore. In queste situazioni si può produrre un infarto del miocardio.

Come si manifesta la trombosi venosa profonda?

Coaguli di sangue
Nella TVP le vene più lontane dal cuore, (quelle delle gambe) presentano difficoltà nel ritorno venoso, venendo interessate da accumulo di sangue, edema e gonfiore.

Il sangue che fluisce dal cuore ai piedi circola attraverso le arterie. Una volta raggiunto il piede, attraverso i capillari, il sangue risale verso il cuore. Proprio da lì si dirige ai polmoni per ossigenarsi.

Quando il sangue si coagula all’interno di una vena, il ritorno al cuore è impossibile. In questo modo, il sangue si accumula nella gamba, che quindi si gonfia e fa male. Il sangue si solidifica e ostacola o impedisce del tutto la normale circolazione.

I coaguli di sangue della trombosi venosa profonda si possono verificare in conseguenza a qualunque fenomeno che impedisca al sangue di circolare correttamente o che stimoli la coagulazione.

Ad esempio, dopo un intervento chirurgico, a causa dell’assunzione di determinati medicinali o dei movimenti limitati. Tuttavia, esistono una serie di fattori di rischio che favoriscono la patologia. Tra di essi possiamo menzionare:

  • Genetica: alcune persone ereditano un disturbo che prevede problemi di circolazione.
  • Riposo prolungato: ad esempio, per un ricovero.
  • Lesioni o intervento chirurgico, come già detto.
  • Gravidanza.
  • Fumo.
  • Sovrappeso o obesità.
  • Altro.

Come riconoscere la trombosi venosa profonda?

Analisi del sangue trombosi venosa profonda
Esistono diversi esami per diagnosticare la TVP: dalla diagnostica per immagini fino alle analisi del sangue.

Esistono altre malattie che si manifestano con sintomi e segnali simili a quelli della trombosi venosa profonda. Per esempio, l’embolia polmonare, le lesioni muscolari, la cellulite o l’infiammazione delle vene che si trovano proprio al di sotto della pelle.

Per distinguere questa malattia dalle altre, è importante sottoporsi a esami specifici, utili a individuare i coaguli nelle vene. A seguire, descriveremo alcuni di questi esami.

Ecodoppler

Si tratta di un esame che si serve di onde sonore per generare immagini, allo scopo di osservare il flusso sanguigno attraverso le vene. Può individuare blocchi o coaguli del sangue nelle vene profonde. Si tratta dell’esame per immagini standard per diagnosticare la trombosi venosa profonda.

Test del D-dimero

Questo esame consiste in un’analisi del sangue che misura una sostanza che si libera nel sangue quando un coagulo si disintegra. Nel caso in cui il risultato sia negativo, se ne deduce che probabilmente il paziente non soffre di questa malattia e viceversa.

Flebografia

Si tratta dell’esame più preciso per individuare i coaguli di sangue. Tuttavia, si tratta di un procedimento invasivo, il che significa che richiede che i medici utilizzino strumenti per manipolare il corpo.

Si tratta di un tipo speciale di radiografia in cui il materiale di contrasto o tintura viene iniettato in una vena grande del piede o della caviglia, in modo che il medico possa vedere le vene profonde attraverso questo arto.

Risonanza magnetica o tomografia computerizzata

Sono due esami che offrono immagini di supporto, utili ai medici per diagnosticare e intervenire su diverse malattie. Nelle immagini elaborate si possono osservare le vene e i coaguli. Tuttavia, non vengono particolarmente utilizzate per la diagnosi di questa malattia, ma sono una valida risorsa in caso ce ne fosse bisogno.

Prevenire la trombosi venosa profonda

Smettere di fumare
Eliminare i fattori di rischio è il modo migliore per fare prevenzione. Tra questi eliminare il tabacco e l’alcol e trattare l’ipertensione arteriosa.

La prevenzione della TVP si basa sul miglioramento del flusso di sangue che ritorna al cuore. Per riuscirci, è importante rivolgersi al proprio medico, in modo che possa consigliarci una serie di esercizi.

Si raccomanda di tenere le gambe sollevate per favorire la circolazione. In tal senso, potreste sollevare la parte del materasso su cui riposano le gambe, in modo da dormire con le gambe in posizione leggermente sopraelevata.

Si siete fumatori, cercate di abbandonare il fumo. Il tabacco è un fattore di rischio per diverse malattie. Inoltre, si consiglia di fare attività fisica per almeno 30 minuti, 3 volte a settimana.

In caso di bisogno, il medico può prescrivere l’assunzione di farmaci anticoagulanti per prevenire problemi di questa portata.


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