Il tumore alla mammella è una malattia cronica che si verifica quando le cellule del tessuto mammario crescono in maniera incontrollata. Queste formano un ammasso di cellule noto come tumore, e che può essere benigno o maligno, a seconda del modo in cui si sviluppano.
Se le cellule continuano a crescere e si diffondono ad altre parti del corpo, si produce un tumore alla mammella di tipo maligno.
Tipologie di tumore alla mammella
Il tumore alla mammella può svilupparsi in forma invasiva o non invasiva. La forma invasiva è quella che si diffonde nei tessuti vicini, mentre quella non invasiva si sviluppa solo nei condotti del latte e nei lobuli del seno.
A seconda della zona del seno in cui si forma il tumore, se ne possono distinguere diverse tipologie:
Carcinoma duttale
È il tipo più comune di tumore alla mammella. Ha origine nelle cellule che rivestono l’interno dei condotti del latte. Se si localizza solo nel condotto è noto come carcinoma duttale in situ (DCIS). Se invece si diffonde all’esterno del condotto, viene chiamato carcinoma duttale invasivo.
Vedi anche: I 9 sintomi del tumore al seno che ogni donna deve conoscere
Carcinoma lobulare e altre tipologie
Si tratta di un cancro che ha origine nei lobuli della mammella. In alcuni casi, la cui incidenza è significativamente inferiore rispetto a quelli sopra citati, il tumore alla mammella può essere: midollare, mucinoso, tubolare, metaplastico o papillare.
Cause del tumore alla mammella
Come accade con altri tipi di tumore, le cause sono il risultato di mutazioni dovute a fattori genetici, imprescindibili per il corretto funzionamento del ciclo cellulare: gli oncogeni e i protoncogeni.
È importante sottolineare che il rischio di tumore al seno aumenta a partire dai 50 anni di età, soprattutto se ci sono dei precedenti in famiglia di cancro ovarico e menopausa tardiva.
In accordo con gli esperti di breastcancer.org i fattori di rischio comunemente associati sono:
- Età.
- Obesità.
- Tabagismo.
- Alcolismo.
- Stile di vita sedentario.
- Uso della terapia ormonale sostitutiva.
- Esposizione a radiazioni ionizzanti prima dei 30 anni.
- Comparsa precoce delle prime mestruazioni.
Sintomi del tumore alla mammella
Nella maggior parte dei casi, il tumore alla mammella non si manifesta con sintomi evidenti nelle sue fasi iniziali.
A causa di ciò, è essenziale sottoporsi a controlli ginecologici periodici ed esaminare il seno regolarmente, sia in casa (auto-palpazione) sia con l’aiuto di un professionista.
A seconda del decorso della malattia, i sintomi possono includere:
- Nodulo duro sotto l’ascella, con bordi irregolari, indolore.
- Variazioni di dimensione e forma del seno o del capezzolo.
- Comparsa di un nodulo palpabile, di solito indolore.
- Fluido maleodorante che fuoriesce dal capezzolo, il quale può essere sanguinolento, giallognolo o verdastro.
Negli uomini, il tumore alla mammella può causare dolore e sensibilità, così come comparsa di noduli.
I sintomi del carcinoma mammario avanzato includono:
- Ulcere della pelle.
- Dolore osseo.
- Dolore al seno.
- Debolezza e stanchezza.
- Notevole perdita di peso.
- Infiammazione dei gangli linfatici sotto l’ascella.
Diagnosi
Il processo di diagnosi del tumore alla mammella inizia con un esame fisico che include il controllo di entrambi i seni, le ascelle e la zona del collo e del torace. Si consiglia di realizzare una auto-palpazione del seno ogni mese per rilevare eventuali anomalie.
Se si sospetta la presenza della malattia o se la paziente presenta fattori di rischio significativi, lo specialista può prescrivere una serie di esami per confermare o meno la diagnosi. Questi possono includere:
- Mammografia. Per rilevare tramite i raggi X le aree anomale del seno.
- Risonanza magnetica del seno. Consiste in un esame radiologico che utilizza l’azione di un campo elettromagnetico per ottenere immagini, e che mira a identificare più precisamente il tumore o a valutare un cambiamento anormale della mammografia.
- Ecografia al seno. È un esame complementare alla mammografia e permette di distinguere se il tumore è liquido o solido.
- Biopsia della mammella. Utilizzando metodi come la biopsia aspirativa, guidata da ecografia, stereotattica o aperta.
- TAC. Serve a determinare se il cancro si è diffuso al di fuori del tessuto mammario.
- Biopsia del ganglio linfatico sentinella. Il suo obiettivo è quello di individuare se le cellule tumorali si sono diffuse ai gangli linfatici.
Da tenere in considerazione: gli esperti affermano che nel caso degli uomini, la diagnosi si esegue nello stesso modo previsto per le donne.
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Trattamento
Il trattamento del tumore alla mammella viene effettuato tenendo conto di fattori quali il tipo di cancro, lo stadio, la sensibilità a certi ormoni e se la malattia causa o meno eccesso di una proteina chiamata HER2/neu.
Alcuni dei trattamenti più importanti sono:
- Chemioterapia. Metodo nel quale vengono utilizzati certi farmaci per uccidere le cellule tumorali.
- Radioterapia. L’obiettivo è quello di distruggere il tessuto canceroso.
- Intervento chirurgico per rimuovere il tessuto canceroso. Tumorectomia se si estirpa il tumore al seno o mastectomia se si rimuove l’intera mammella ed eventualmente alcune strutture vicine.
- Terapia mirata. La terapia ormonale ne è un esempio. Serve a bloccare alcuni ormoni che stimolano la proliferazione delle cellule maligne. Utilizza farmaci per attaccare i cambiamenti dei geni nelle cellule tumorali.
Dopo aver ricevuto il trattamento più appropriato, alcune donne devono continuare ad assumere farmaci per un certo periodo. Tutti i pazienti devono sottoporsi a controlli medici per effettuare gli esami atti a verificare il ritorno del cancro o lo sviluppo di un altro tumore alla mammella.
Nota: per saperne di più sui trattamenti contro il cancro alla mammella e su altri aspetti della malattia, potete accedere al portale dell’Airc.
Bibliografia
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