Ulcere da pressione: consigli e trattamento
Le ulcere da pressione sono lesioni dovute a una prolungata permanenza nella stessa posizione, con un lato del corpo schiacciato contro una superficie solida. In genere si presentano quando si è costretti a rimanere a letto per lungo tempo, ma non solo.
La maggior parte delle ulcere da pressione può essere evitata con semplici misure precauzionali. In seguito a ciò, in diversi Paesi la comparsa di queste lesioni ha implicazioni giuridiche per chi lavora come badante.
Le ulcere da pressione possono provocare diverse complicazioni che, nei casi più gravi, possono mettere a rischio la vita. Queste lesioni tendono a presentarsi tra i 71 e i 90 anni di vita, con un’incidenza maggiore tra le donne.
Cosa sono le ulcere da pressione?
Le ulcere da pressione sono una forma di necrosi (o morte del tessuto) che interessa la pelle e il tessuto sottocutaneo. Si verificano quando la cute subisce la pressione da due elementi: le ossa della persona e una superficie solida, come un letto o una sedia.
Questa pressione costante riduce l’apporto di ossigeno e nutrienti all’area cutanea interessata perché i vasi sanguigni rimangono schiacciati. Quando la pelle non riceve per diverso tempo l’ossigeno e i nutrienti di cui ha bisogno, il tessuto muore. Le conseguenze sono una o più ulcere da pressione.
Oltre ai lunghi periodi a letto, un processo di cicatrizzazione delle ferite difficoltoso è un’altra causa di lesioni da decubito. Compromettono notevolmente la qualità di vita della persona e richiedono cure particolari.
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Cause e tipi di ulcere da pressione
Quando si è costretti, per un qualsivoglia motivo, a rimanere molto tempo immobile, è necessario adottare le dovute precauzioni per prevenire la comparsa di lesioni cutanee. In caso contrario, possono presentarsi quattro tipi di ulcere da pressione a seconda dell’aspetto e della gravità:
- Grado I. Compaiono circa due ore dopo l’inizio della compressione. Dall’aspetto simile a un eritema o di un arrossamento cutaneo che non svanisce facilmente.
- Grado II. Danneggiano l’epidermide e il derma. Hanno l’aspetto di vesciche o lacerazione.
- Grado III. Danneggiano il derma, l’epidermide e il tessuto sottocutaneo. Presentano un liquido sieroso. Se infettate, drenano un liquido purulento.
- Grado IV. Colpiscono il muscolo, le ossa, le cartilagini e le viscere. Il tessuto molto spesso è visibile a occhio nudo.
Misure preventive
Bisogna controllare lo stato della pelle almeno una volta al giorno. Le aree più soggette a pressione sono la schiena, i glutei, i talloni, la nuca e i gomiti. La pelle deve essere sempre pulita e asciutta.
La pulizia va eseguita con una spugna morbida o con un panno pulito. In caso di sporcizia, è necessario pulire l’area interessata con sapone neutro e acqua tiepida. Vanno evitati i prodotti che contengono alcol.
In seguito alla pulizia, si applica una crema idratante e si aspetta la pelle le assorba. Allo stesso modo, si consiglia di indossare pigiami in tessuto naturale e abiti sempre asciutti e puliti. Oltretutto, si consiglia di ricorrere a bendaggi appositi per proteggere l’area soggetta a compressione.
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Ulteriori consigli
Se una persona è costretta a restare a letto per lungo tempo, dovremo aiutarla a muoversi o a cambiare posizione ogni due – tre ore. Se deve stare seduta, la posizione va cambiata ogni 12-30 minuti.
È importante evitare lo sfregamento delle prominenze ossee (ginocchia, caviglie, ecc). Quando succede, si consiglia di usare un cuscino, una protezione o simili per tenere separate le due parti. Si sconsiglia di trascinare la persona per farla muovere.
L’area soggetta a pressione non deve mai rimanere umida. In presenza di sudore, urina, feci e suppurazione, bisogna pulire la pelle e asciugarla picchiettandola per evitare la frizione. In caso di incontinenza, andranno utilizzati pannoloni, catetere o vasi da notte.
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