Un nuovo studio sull’importanza di un sonno di qualità è stato reso noto dalla rivista scientifica Plos one lo scorso 19 febbraio. Secondo questo studio, ci sarebbero prove sul fatto che dormire adeguatamente aiuterebbe a prevenire le malattie del cervello.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori del progetto Barcelona Brain Health Initiative (BBHI), ed è stato finanziato dall’Institut Guttmann y La Caixa, a Barcelona (Spagna). Questi scienziati sono partiti da dati raccolti attraverso questionari online e compilati da volontari tra i 40 e i 65 anni, che non presentavano alcun problema di salute di natura neurologica.
In totale sono state monitorate 4500 persone nell’arco di un anno. In tal modo è stato possibile stabilire che un sonno di qualità è decisivo per ridurre il rischio di malattie neurologiche o neuropsichiatriche e che, a loro volta, queste malattie interferiscono con il normale riposo.
La ricerca
Gli studi sul sonno di qualità e sui suoi effetti sulle malattie del cervello sono stati avviati nel 2017, con 4500 volontari. Tra questi, 2353 hanno continuato ad apportare dati per un anno intero. Alla fine, 73 di loro hanno ricevuto diagnosi di nuove malattie neurologiche e neuropsichiatriche.
A guidare questo studio scientifico è stato il dottor Alvaro Pascual-Leone, che nella relazione conclusione ha messo in luce l’importanza di uno stile di vita sano. I risultati dello studio hanno dimostrato che quest’ultimo aspetto è decisivo per preservare il benessere cerebrale. La scarsa attività fisica, ad esempio, è un fattore determinante per il sonno.
D’altra parte, la dottoressa Gabrielle Cattaneo, una delle autrici dello studio, ha segnalato che le donne che non godono di un sonno di qualità manifestano un rischio maggiore di soffrire di depressione. Oltre a ciò, è stata messa in evidenza una relazione tra la cattiva qualità del sonno e la presenza di altre malattie, quali l’epatite e l’ipertensione.
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Sonno di qualità: un fattore decisivo per la salute cerebrale
La ricerca del progetto Barcelona Brain Healt Initiative (BBHI) non è stata la prima ad affrontare il rapporto tra un sonno di qualità e la prevenzione delle malattie neurologiche. Nell’aprile del 2019 gli esperti riunitisi in occasione del XXVII Congresso della Società Spagnola del Sonno avevano evidenziato dati simili.
Nel corso dell’evento gli specialisti discussero e dibatterono sulla qualità del riposo e sulle malattie cerebrali. A fine evento, giunsero alla conclusione che negli ultimi anni sono in effetti emerse numerose prove a sostegno di una possibile relazione bidirezionale tra i disturbi del sonno e le malattie neurodegenerative. Tra queste patologie le più comuni sono il Parkinson e il morbo di Alzheimer.
Al tempo stesso, misero evidenziarono che in molti casi i disturbi del sonno si manifestano alcuni anni prima della comparsa dei primi sintomi di diverse forme di demenza. Proprio per questo, tale fattore andrebbe trattato come un campanello di allarme.
Oltretutto, chi è affetto da malattie cognitive peggiora più in fretta se soffre anche di disturbi del sonno. La dottoressa Sandra Giménez Badia, neurofisiologa clinica dell’Ospedale de la Santa Creu y Sant Pau di Barcelona (in Spagna), ha riportato un dato sconvolgete: fino al 70% dei pazienti affetti da una forma di demenza presenta anche disturbi del sonno.
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Il sonno e l’Alzheimer
La Fondazione Pasqual Maragall, specializzata nella ricerca sull’Alzheimer, ha pubblicato uno studio sulla rivista Alzheimer’s Research and Therapy. Dopo aver analizzato 1638 persone, è possibile affermare che chi soffre di disturbi del sonno presenta un minore volume nelle aree cerebrali come il precuneo o la corteccia cingolata posteriore.
Queste aree del cervello sono determinati per la memoria e il rendimento cognitivo. Si tratta inoltre delle aree in cui si presentano i primi sintomi di declino, soprattutto nelle fasi iniziali dell’Alzheimer.
Sono stati evidenziati anche dei cambiamenti nella sostanza bianca del cervello e degli effetti più pesanti dell’insonnia nei portatori della variante genetica APOE-ε4. Ciò significa che esiste un legame tra l’insonnia e il rischio di soffrire di Alzheimer. Non sono ancora evidenti i dettagli di tale nesso, ma se ne parla nello studio.
Sulla base di quanto già detto, se una persona non gode di un sonno di qualità, è esposta a diversi problemi di salute. L’insonnia, il sonno discontinuo e qualsiasi forma di riposo insufficiente non vanno presi alla leggera. Tutte queste sono condizioni che necessitano di un consulto medico per garantire un monitoraggio approfondito.
Bibliografia
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Echávarri, C., & Erro, M. E. (2007). Trastornos del sueño en el anciano y en las demencias. In Anales del Sistema Sanitario de Navarra (Vol. 30, pp. 155-161). Gobierno de Navarra. Departamento de Salud.