Velocità di eritrosedimentazione: in cosa consiste?

La velocità di eritrosedimentazione è un esame di laboratorio utilizzato per confermare la presenza di malattie infiammatorie e neoplastiche. Vi spieghiamo in cosa consiste e in quali casi va prescritto.
Velocità di eritrosedimentazione: in cosa consiste?
Leidy Mora Molina

Revisionato e approvato da l'infermiera Leidy Mora Molina.

Ultimo aggiornamento: 11 ottobre, 2022

I test clinici di laboratorio sono molto importanti in ambito medico. In alcuni casi rappresentano l’unico modo per confermare la presenza di una malattia. Tra gli esami che vengono eseguiti più spesso ritroviamo la velocità di eritrosedimentazione.

Nota anche come come velocità di sedimentazione degli eritrociti, VES o ESR (dall’acronimo inglese) è un esame che misura la velocità a cui i globuli rossi si depositano sul fondo di un’apposita pipetta. Una velocità di sedimentazione maggiore o minore del solito indica la presenza di diverse patologie.

In condizioni normali, gli eritrociti o globuli rossi hanno una carica negativa, il che li porta a respingersi l’uno con l’altro, visto che la loro velocità di sedimentazione è di 10 millimetri (mm) all’ora. Tuttavia, questo tasso può variare in base al soggetto e al suo stile di vita.

Perché sottoporsi a un esame VES

La velocità di eritrosedimentazione è un esame di cui lo specialista si serve per verificare la presenza di malattie. A questo proposito può essere utile in presenza di una delle seguenti condizioni:

  • Febbre di origine sconosciuta.
  • Alcuni tipi di artrite.
  • Sintomi a carico dei muscoli.

Il medico dovrà valutare il quadro clinico presentato dal paziente, non solo i risultati degli esami di laboratorio, per poter elaborare una diagnosi corretta. D’altro canto, la VES può essere un importante strumento diagnostico in caso di due patologie: la polimialgia reumatica e l’arterite temporale, entrambe molto rare e tipiche di soggetti con più di 50 anni.

La polimialgia reumatica è una patologia infiammatoria che colpisce i muscoli prossimali degli arti e del tronco, causando dolore e limitando i movimenti. Mentre l’arterite temporale provoca cefalea, abbassamento della vista, febbre, claudicazione mandibolare e anemia.

Mal di schiena.
Il VES è un esame che il medico può richiedere in presenza di dolori muscolari o ossei.

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Come devo prepararmi a questo esame?

Si tratta di un esame piuttosto semplice e veloce, per cui non sarà necessaria alcuna particolare preparazione. Se si esegue solo un’analisi della velocità di sedimentazione degli eritrociti non è un requisito fondamentale essere a digiuno; se però ci si sottopone ad altre analisi in contemporanea, andranno presi i relativi accorgimenti.

Per potersi sottoporre a questo esame bisognerà estrarre il sangue venoso con una siringa. La puntura verrà eseguita su un braccio, per cui si potrebbe avvertire un lieve dolore o un fastidio che potrebbe durare per tutta la giornata. Ciò tuttavia non impedisce di svolgere le attività quotidiane.

Questa analisi del sangue è molto semplice e di solito si esegue con il metodo Westergreen, che prevede di mescolare 2ml di sangue con 0,5 ml di citrato in una pipetta graduata; viene quindi misurata la distanza priva di eritrociti. A distanza di un’ora viene nuovamente calcolata la distanza in mm dell’area senza globuli rossi per individuare la velocità alla quale si sono sedimentati.

Interpretazione di alti valori della velocità di eritrosedimentazione

Quando la velocità di eritrosedimentazione risulta al di sopra dei valori normali si sospettano patologie infiammatorie e neoplasie. Secondo alcuni studi, questo valore tende a aumentare a distanza di 24 ore e di solito non rientra nei valori normali perfino dopo la risoluzione del problema.

Queste patologie aumentano la concentrazione di svariate proteine presenti nel plasma. Tutte queste, in particolare il fibrinogeno, influiscono sulla carica della superficie dei globuli rossi favorendone una più rapida discesa.

Diverse condizioni, tuttavia, favoriscono l’aumento di fibrogeno nel sangue, come la gravidanza, il diabete o l’insufficienza renale in fase terminale; in seguito a ciò, aumenta la velocità di sedimentazione degli eritrociti. Tra le varie cause possiamo menzionare le seguenti:

Significato di bassa velocità di eritrosedimentazione

Nella maggior parte dei casi la bassa velocità di sedimentazione non ha grande rilevanza dal punto di vista medico: può scendere a 0 mm in soggetti in condizioni normali, motivo per cui preoccupa gli specialisti.

Tuttavia, una velocità di eritrosedimentazione bassa (ovvero che rientra in valori tra 0 mm e 3 mm) è associata a diversi problemi di salute, tra i quali i principali sono:

  • Poliglobulie o grande quantità di globuli rossi.
  • Malformazioni dei globuli rossi.
  • Sindrome di iperviscosità.
  • Tabagismo.
  • Insufficienza cardiaca.

Come se non bastasse, malattie infettive come il dengue possono provocare una leggera riduzione della velocità di sedimentazione. Questo fatto è stato dimostrato da uno studio in cui la VES dei soggetti affetti dalla patologia è risultata molto bassa rispetto ad altri con sindromi febbrili acute.

Zanzare da febbre dengue.
Anche se raramente, un basso tasso di VES può essere dovuto alla febbre dengue, malattia tropicale infettiva trasmessa da una zanzara.

Un esame semplice, ma efficace

La velocità di eritrosedimentazione non è un esame complesso, tuttavia è molto utile quando si indaga sulla presenza di malattie a carattere infiammatorio. Può orientare il medico e aiutarlo a elaborare la giusta diagnosi.

Per quanto riguarda il paziente, non deve seguire accorgimenti particolari in fase di preparazione all’esame. Inoltre, dopo la procedura sarà possibile proseguire senza problemi con le proprie attività quotidiane.


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