Ho un vuoto dentro di me che non so quando si è formato. Mi fa sentire incompleto, insufficiente… Ho bisogno di colmarlo, con qualcosa, qualsiasi cosa. Mi sento svuotato e questo mi rende triste. Il vuoto emotivo è un’esperienza che, a volte, proviamo dopo la morte di una persona cara, una rottura amorosa o una delusione.
Dobbiamo prestarvi la dovuta attenzione perché, se si protrae nel tempo e iniziamo a riempirlo con persone o cose, staremo solo applicando un cerotto sul vero motivo per il quale il vuoto emotivo si presenta.
L’infinito vuoto emotivo
Molte persone cercano di sopperire a questo vuoto emotivo che le tormenta rifugiandosi nelle cose materiali. Si inizia a comprare in maniera compulsiva, sentendosi in colpa.
Spendere soldi è solo una sorta di via di fuga, l’intento di distrarsi da qualcosa che ci provoca tanto dolore. Tuttavia, in questo modo non risolveremo il problema.
Altri optano per riempire il vuoto emotivo che provano con persone a cui si legano, che manipolano e utilizzano per non sentirsi sole. Questo è un grave errore, perché ferisce, sia gli altri sia la persona in questione, causando situazioni distruttive e negative.
Il vuoto emotivo provoca esasperazione e ci spinge ad afferrarci a ciò che ci può portare un sollievo immediato.
Spesso le persone che ne soffrono ricorrono all’assunzione compulsiva di cibo o all’autolesionismo, poiché la sensazione diventa così insopportabile da non trovare altri modi per evadere dal problema.
Le origini nell’infanzia
L’infanzia, come ben sappiamo, è molto importante, poiché è in questa fase che si creano tutte le carenze e i problemi affettivi ed emotivi che ci causano tante difficoltà in età adulta.
Se si è cresciuti in una famiglia divisa, se i nostri genitori non avevano una relazione sana, probabilmente non ci hanno dato ciò di cui avevamo bisogno.
Da bambini ci adattiamo a tutto. Per questo, qualsiasi cosa ci accada, non avrà un impatto forte finché saremo piccoli.
Ciò nonostante, quando cresceremo, tutti i nodi verranno al pettine. Ciò che abbiamo vissuto irrompe nelle nostre vite più forte che mai, manifestando quanto ha influito su di noi e come ci complica la vita attualmente.
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A volte non ricordiamo davvero quello che ci è capitato durante l’infanzia e che ci ha provocato tanto dolore. Per questo, rivolgersi ad un professionista è fondamentale.
Grazie alla terapia, riusciremo a risalire alla radice del problema e il terapeuta ci fornirà gli strumenti necessari per poter iniziare a percorrere il sentiero del benessere.
Il vuoto emotivo genera altro vuoto
Per quanto cerchiamo di trovare una soluzione, se è esterna, vale a dire se cerchiamo di colmare il vuoto con persone, cibo o vestiti, il vuoto continuerà ad essere presente.
Possiamo stare insieme a quel partner che abbiamo reso responsabile della nostra felicità, e anche così sentirci vuoti. Possiamo comprare tante cose e, nel momento in cui le possediamo, sentire che quel vuoto non è stato riempito.
Non servono a nulla, si trasformeranno solo in un circolo vizioso che non farà altro che causarci ansia e malessere.
A volte abbiamo paura o dubitiamo se chiedere aiuto, quando, in realtà, sarebbe l’opzione migliore.
Non possiamo affrontare sempre tutto da soli. Anche sapendo cosa ci accade, a volte non possediamo gli strumenti necessari per smettere di camminare su quel sentiero pieno di pietre.
È giunto il momento di smettere di riempire quel vuoto con cose inutili e di incolpare i nostri genitori, perché loro hanno fatto il meglio che hanno potuto.
La responsabilità del nostro benessere presente è solo nostra, quindi afferriamoci a quest’idea e chiediamo aiuto.
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Ci servirà solo una spinta, un “non sei solo” per ritrovare la retta vita. Perché in qualche momento ci siamo persi, ma questo non significa che non possiamo ritrovarci.
Il vuoto emotivo continuerà a farvi sentire vuoti se non inizierete a riempirlo di amor proprio.
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Bibliografia
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