Diverse ricerche indicano che l’alimentazione è collegata alle malattie e patologie di cui soffriamo ogni giorno. Nel caso del cancro è stato provato che seguire una dieta squilibrata e carica di sostanze chimiche favorisce la sua comparsa. Per questo motivo vi consigliamo di leggere questo articolo per scoprire quali sono gli alimenti che aumentano le probabilità di sviluppare il cancro.
Tra i tumori che risentono di più della quantità e della qualità dei cibi ci sono ovviamente i tumori dell’apparato gastrointestinale, e in particolare quelli dell’esofago, dello stomaco e del colon-retto: si calcola che fino a tre quarti di questi tumori si potrebbero prevenire mangiando meglio a tavola. Per questo motivo, è importante informarsi ed eliminare dalla dieta tutti gli alimenti possono aumentare le possibilità di sviluppare il cancro.
Alimenti che aumentano il rischio di sviluppare il cancro
Studi recenti hanno messo in evidenza che l’azione del cibo sul rischio di cancro è molto più estesa di quanto considerato negli anni passati.
Il tipo di alimentazione influisce infatti non solo direttamente sullo sviluppo della malattia, ma indirettamente sullo stato di infiammazione che può predisporre a ogni forma di cancro e sull’equilibrio ormonale, che può favorire od ostacolare lo sviluppo dei tumori della prostata nell’uomo e del seno, dell’ovaio e della superficie interna dell’utero, l’endometrio, nella donna.
1. L’alcol
L’azione locale di alcune sostanze, come ad esempio l’etanolo contenuto nelle bevande alcoliche, può favorire lo sviluppo di tumori della bocca, della gola, dell’esofago e della laringe.
Una recente analisi pubblicata sul British Medical Journal, sempre basata sui dati dello studio EPIC su un campione di circa 100.000 abitanti di otto paesi europei, ha dimostrato che il 10% dei decessi per cancro tra gli uomini e il 3% tra le donne si possono attribuire all’abuso di alcol.
Pertanto, l’alcol è il primissimo ingrediente da ridurre drasticamente, se non eliminare, se si vuole ridurre la probabilità di sviluppare una patologia tumorale grave.
2. Le carni rosse e processate
Tutti i prodotti di carne processati, come gli insaccati, il lardo, le salsicce, la mortadella, ecc. contengono conservanti chimici per farli apparire freschi e invitanti, ma l’altro lato della medaglia è che questi possono aumentare le probabilità di sviluppare il cancro.
Il nitrito e il nitrato di sodio vengono associati ad un aumento significativo del rischio di soffrire di questa malattia, soprattutto del cancro al colon. Un eccessivo apporto di carni rosse mette a rischio soprattutto l’intestino, ma varie ricerche mostrano che aumenta la possibilità di sviluppare anche altre forme di cancro, per esempio alla vescica o allo stomaco.
Se si vuole mangiare carne, è meglio scegliere prodotti di carne non trattata con nitrati e preferibilmente di animali che sono stati nutriti solo al pascolo o con mais.
3. Latticini
Seecondo quanto riportato dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC),due studi condotti presso l’Università di Harvard, negli Stati Uniti, hanno correlato un eccessivo consumo di formaggi grassi e latticini fin dall’infanzia a un rischio aumentato di sviluppare un cancro della prostata.
Ci sono invece indicazioni preliminari che un consumo regolare di probiotici contenuti negli yogurt e nel latte fermentato possa contribuire a proteggere l’intestino.
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4. Acrilammide, ovvero il nemico che arriva dalla cottura ad alte temperature
L’acrilammide è una sostanza chimica che si forma naturalmente negli alimenti amidacei durante le usuali cotture ad alta temperatura (frittura, cottura al forno e alla griglia, e anche trasformazione industriale a più di 120°C e bassa umidità). In poche parole, è la reazione chimica che conferisce l’aspetto abbrustolito ai cibi e li rende più gustosi.
Una volta ingerita, l’acrilammide viene assorbita dal tratto gastrointestinale, distribuita a tutti gli organi e ampiamente metabolizzata. La glicidammide è uno dei principali metaboliti che risultano da questo processo ed è la più probabile causa di mutazioni genetiche e tumori riscontrati in studi su animali.
6. Lo zucchero
Secondi gli studi più recenti, è probabile – e abbastanza sicuro per quel che riguarda il cancro del seno – che una dieta troppo ricca di zuccheri possa favorire la malattia attraverso il mantenimento di un ambiente infiammato attorno al tumore.
Fate attenzione agli alimenti ricchi di fruttosio, come lo sciroppo di mais (presente in molti prodotti reperibili al supermercato), che sono piuttosto pericolosi per l’organismo. A contenerlo sono biscotti, pasticcini, succhi, torte, salse, cereali e bibite. In pratica, quindi, un consumo moderato di zuccheri è non solo accettabile, ma necessario per il buon funzionamento dell’organismo.
Per dolcificare non c’è niente di meglio che la stevia (comprate la pianta essiccata) o il miele (biologico).
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7. Gli oli idrogenati e gli acidi grassi trans
Sono utilizzati per poter conservare gli alimenti trattati, in modo che si mantengano “stabili”. Tuttavia, hanno un risvolto negativo, ossia alterano la struttura e la flessibilità delle membrane cellulari del corpo. Ciò può causare malattie debilitanti, ossia cancro, tra le altre.
Gli acidi grassi trans si trovano in una grande quantità di alimenti che compriamo e consumiamo ogni giorno. Questi composti si formano in seguito a idrogenazione dei grassi vegetali, un processo necessario anche per produrre la margarina. Sebbene molti produttori oggi li sostituiscano con alternative più sicure, come l’olio di palma, resta ancora un lungo cammino da percorrere. Vi consigliamo, dunque, di non comprare prodotti le cui informazioni nutrizionali indicano acidi grassi trans.
8. I pesticidi presenti nella frutta e verdura di origine industriale
Come può succedere che la frutta più salutare possa causare il cancro? In realtà, il problema non sta nell’alimento in sé, bensì nel modo in cui viene trattato prima di essere consegnato ai diversi supermercati. Il 98% della frutta e della verdura è contaminato da pesticidi che possono provocare il cancro.
Nel 2013, l’EFSA ha pubblicato una relazione che ha evidenziato una relazione tra esposizione a pesticidi e conseguenze sulla salute come cancro al fegato, cancro al seno, diabete di tipo 2, leucemia infantile e morbo di Parkinson. Tra i frutti più “a rischio” ci sono le mele, seguite dall’uva, dalle fragole, dal coriandolo e dalle patate. I prodotti che vengono sparsi sulle coltivazioni per evitare piaghe e malattie, fanno poi ammalare le persone che le consumano.
L’ingestione da parte delle donne in età fertile può avere a sua volta come conseguenza problemi nei figli, come l’avere un quoziente intellettivo inferiore o disturbi dell’attenzione. Per evitare ciò, scegliete prodotti biologici o certificati come “privi di pesticidi”. Recatevi ai mercati locali.
Considerazioni finali
Spesso i bambini sono più esposti a determinate sostanze a causa dei loro livelli di consumo più elevati in rapporto al peso corporeo. Questa è la ragione per cui è necessario curare l’alimentazione, fin dai primissimi mesi di vita, in modo tale da ridurre i potenziali rischi ed instaurare sane abitudini che verranno conservate nella vita adulta.
Curare l’alimentazione è il primo passo per la prevenzione di malattie gravi e per ridurre la probabilità di sviluppare il cancro.
Bibliografia
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