Acido salicilico: proprietà e usi più comuni

Gli effetti dell'acido salicilico, appartenente al gruppo degli agenti analgesici, antipiretici e antinfiammatori, sono stati descritti per la prima volta nel XVIII secolo dal reverendo Richard Stone. Il pastore inglese osservò che gli infusi a base di corteccia di salice bianco comune potevano curare la febbre.
Acido salicilico: proprietà e usi più comuni

Ultimo aggiornamento: 30 novembre, 2020

L’acido salicilico è una sostanza dalle proprietà cheratolitiche e antimicrobiche. Viene ampiamente impiegato in settori come la dermatologia per la sua capacità di desquamare la pelle e prevenire la contaminazione da batteri e funghi opportunisti.

È in grado di regolare l’oleosità della pelle e di agire come potenziale antinfiammatorio. In questo senso, l’acido salicilico è considerato un ingrediente molto utile per migliorare l’aspetto della pelle invecchiata.

Da dove proviene l’acido salicilico?

Acido salicilico che scorre da una foglia

La corteccia del salice bianco, Salix alba, contiene una sostanza nota come salicina. Da questa si può ottenere l’acido salicilico. Questo idrossiacido, tuttavia, si può trovare anche in altre piante come la betulla e le foglie della gaultheria.

Gli effetti dell’acido salicilico, appartenente al gruppo degli agenti analgesici, antipiretici e antinfiammatori, sono stati descritti per la prima volta nel XVIII secolo dal reverendo Richard Stone. Il pastore inglese osservò che gli infusi a base di corteccia di salice bianco comune potevano curare la febbre.

Bisognerà attendere il 1899 per vedere sintetizzata la molecola destinata a sostituire il chinino nel controllo della febbre e del dolore. Uno dei suoi metaboliti era appunto l’acido salicilico, adatto all’uso topico.

Azione ed effetti dell’acido salicilico

Gli effetti topici offerti da questa sostanza sono legati al suo impatto nella struttura della cute. L’acido salicilico agisce sulla coesione dei cheratinociti – un tipo di cellule – e causa desquamazione.

In questo modo, come abbiamo detto, agisce come cheratolitico (esfoliante) e antimicrobico, in concentrazioni dal 5 al 10%. Gli si attribuisce anche un effetto antinfiammatorio diretto, sebbene non ancora confermato. In concentrazioni più basse, dall’1 al 3%, agisce come cheratoplastico.

Si definiscono sostanze cheratoplastiche quelle che stimolano la rigenerazione dello strato corneo e normalizzano una cheratinizzazione difettosa. I cheratolitici, invece, sono sostanze che provocano la caduta dello strato corneo o ne riducono lo spessore.

È importante specificare che l’acido salicilico è liposolubile; questo significa che si può miscelare e sciogliere con i grassi dell’epidermide e con il materiale sebaceo che talvolta si trova intrappolato nei follicoli.

In breve, una volta a contatto con le strutture lipidiche della pelle, provoca esfoliazione e desquamazione.

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Effetti

Epidermide e derma

Possiamo evidenziare 9 usi principali per questa sostanza.

  • Cheratolitico: nelle concentrazioni indicate per il trattamento di verruche comuni, piatte e plantari.
  • Cheratoplastico: allo 0.5%, da applicare sui bordi di alcune tipologie di ulcera.
  • Per riparare le lesioni da esposizione solare. Da solo (in concentrazioni dal 10 al 15% sotto forma di unguento o crema) o insieme ad AHA (alfa idrossiacidi) o acido retinoico. Trova impiego nella cheratosi attinica e in caso di macchie solari sul dorso delle mani e degli avambracci.
  • Fotoprotettore: funziona come filtro chimico.
  • Antimicotico: favorisce la penetrazione dei farmaci antimicotici a uso topico rimuovendo lo strato corneale.
  • Anestetico: interviene nella sintesi delle prostaglandine, sostanze mediatrici del dolore. È, ad esempio, utilizzato per calmare il dolore delle ferite ulcerate.
  • Analgesico: alcuni derivati dell’acido salicilico sono utili per alleviare il dolore causato da borsiti e dolori muscolari.
  • Antipruriginoso: allevia il prurito.
  • Antinfiammatorio: come descritto nell’effetto analgesico e anestetico, l’azione antinfiammatoria deriva dalla sua capacità di inibire la sintesi delle prostaglandine.

Effetti avversi dell’acido salicilico

Come avviene con tutti i farmaci e le sostanze chimiche, l’acido salicilico può scatenare alcuni effetti indesiderati. Tra i più comuni possiamo citare:

  • Tossicità per assorbimento sistemico. Quando passa nel sangue, può causare effetti come nausea e vomito.
  • Effetto antimicotico e teratogeno: agisce sulla divisione delle cellule e colpisce il feto. Il suo uso, pertanto, non è raccomandato alle donne in gravidanza.
  • Reazioni allergiche. Può portare a gravi complicazioni nelle persone allergiche a questa sostanza.
  • Disturbi psichici. Un effetto colalterale poco frequente.

Conclusioni

L’acido salicilico continua a essere in uso per le indicazioni tradizionali e nuovi usi, con un buon profilo di efficacia e sicurezza.


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