Alimentazione in caso di cirrosi: cosa si può mangiare?

La cirrosi è una malattia che non ha cura, per cui bisogna essere consapevoli del giusto stile alimentare e di quali aspetti vanno tenuti in considerazione. Approfondiamo l'argomento in questo articolo.
Alimentazione in caso di cirrosi: cosa si può mangiare?
Florencia Villafañe

Scritto e verificato la nutrizionista Florencia Villafañe.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Gli alimenti concessi a chi soffre di cirrosi dipenderanno dalla fase della malattia. In ogni caso, considerando che questo disturbo non ha cura, è fondamentale porsi obiettivi a lungo termine, in quanto dovranno essere tollerati per mesi o per anni. Oggi parliamo dell’alimentazione in caso di cirrosi.

Questa patologia è l’epilogo di danni epatici divenuti cronici. Secondo l’American College of Gastroenterology, negli Stati Uniti ne soffrono circa 5,5 milioni di persone. Proprio in queste zone, la malattia causa 26.000 persone ogni anno.

Cos’è la cirrosi?

La cirrosi è una malattia cronica che consiste nella morte delle cellule epatiche in alcune zone del fegato; in seguito a ciò, si forma la fibrosi, una sorta di cicatrice. Il tessuto epatico viene così sostituito da noduli, il che induce a un’alterazione della struttura e delle funzionalità dell’organo.

Secondo diversi studi, la principale causa di questa patologia è un consumo eccessivo di alcol. Altre cause sono l’ostruzione biliare, l’epatite cronica B o C e altre malattie del fegato. L’eziologia è fondamentale per elaborare un piano alimentare, visto che gli alcolisti non potranno ingerire gli stessi alimenti di altri pazienti, per esempio.

Alimentazione in caso di cirrosi al fegato.
Il fegato è l’organo interessato dalla malattia della cirrosi.

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Fasi della malattia

Sono due le fase principali della cirrosi. Quella iniziale è nota come cirrosi compensata che, in assenza di terapia o di ispezione, sopraggiunge quella avanzata o scompensata, che si verifica quando la distruzione cellulare si protrae nel tempo. In quest’ultimo caso compaiono i seguenti sintomi per cui l’alimentazione deve essere rigorosa:

  • Ittero: con colorazione giallastra della pelle e delle mucose a causa dell’eccesso di bilirubina.
  • Ascite: accumulo di liquido nell’addome a causa dell’alterata pressione interna dei vasi sanguigni.
  • Encefalopatia: provoca confusione mentale in presenza di sostanze tossiche nel cervello.
  • Emorragie digestive.

Incidenza di malnutrizione

La malnutrizione è un sintomo molto diffuso tra questi pazienti. Diversi studi suggeriscono che fino al 25% dei cirrotici compensati e fino all’80% di quelli scompensati presentano questo sintomo. In linea di massima, insorgono perdita di massa muscolare (più grave negli uomini) e di tessuto adiposo.

Negli alcolisti la via della denutrizione è ambivalente. Da un lato, la malattia epatica ha effetti deleteri, ma a ciò bisogna aggiungere la mancanza di varietà degli alimenti consumati a causa delle cattive abitudini date dalla dipendenza.

Alimentazione in caso di cirrosi

In genere si giunge alla diagnosi di cirrosi quando la malattia è già in fase avanzata, per cui lo scopo principale a livello dietetico è apportare i nutrienti di cui il paziente ha bisogno, prevenendo carenze. Bisogna sempre tenere a mente che le persone con questa malattia dovrebbero seguire una dieta epatoprotettrice.

A questo proposito, nello studio Nutritional care for patients with liver cirrhosis viene evidenziato che chi soffre di cirrosi compensata ed è stabile presenta fabbisogni nutrizionali simili a quelli degli individui sani. La dieta deve offrire tutti i gruppi alimentari ed essere a basso contenuto di grassi.

Linee guida per l’alimentazione in caso di cirrosi

Secondo le linee guida trasmesse dalle Associazioni di gastroenterologia di diversi Paesi, la dieta deve includere i seguenti alimenti:

  • Carni bianche e rosse, con opzioni a basso contenuto di grassi.
  • Pesce.
  • Uova.
  • Frutta e verdura.
  • Cereali e amido.
  • Olio a crudo e con moderazione.
  • Legumi.
  • Frutta secca in porzioni limitate.
  • Semi.
  • Latticini scremati.

È tuttavia necessaria una valutazione caso per caso. Diverse ricerche in questo ambito sostengono che l’apporto proteico debba corrispondere a circa 1-1,5 grammi per chilogrammo di peso corporeo. Al tempo stesso, si consiglia di consumare 5 pasti al giorno in porzioni limitate.

L’alcol e tutte le sostanze tossiche andranno eliminate dalla dieta. Quando la patologia è causata da un abuso di etanolo, eliminarlo del tutto ne rallenta il decorso e migliora notevolmente la prognosi.

Fegato malato e triste.
In caso di cirrosi la struttura e l’anatomia del fegato subiscono dei cambiamenti, il che ne altera il funzionamento.

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Alimentazione in caso di cirrosi e sintomi propri della malattia

Nella fase scompensata insorgono le complicazioni descritte. In questa fase la varietà di cibi che la persona cirrotica può consumare si riduce. Bisogna quindi adattare la dieta, secondo un articolo pubblicato sulla rivista Farmacia Profesional, che spinge a considerare quanto segue:

  • Limitare il consumo di liquidi a 1,2 litri al giorno.
  • Ridurre l’apporto di sodio, visto che favorisce l’accumulo di liquidi e aggrava l’ascite.
  • Ridurre il consumo di proteine, in modo da non sovraccaricare il fegato, che è l’organo responsabile di metabolizzarle.

La limitazione delle proteine può andare da 0,5 grammi per chilogrammo di peso corporeo nei pazienti con encefalopatia per poi aumentare a poco a poco fino a tornare alla normalità non appena questa sarà sparita. Adottando questa misura, bisognerà compensare integrando amminoacidi a catena ramificata, in modo da prevenire gravi danni.

Può essere tenuta in considerazione anche l’introduzione di complessi vitaminici. In particolare, sono necessari gli integratori di vitamina B e K. La prima previene il decorso delle neuropatie, la seconda riduce gli episodi di sanguinamento causati da difetti della coagulazione.

L’opzione del trapianto di fegato

Quando la malattia è in stato avanzato, il trapianto di fegato può essere un’opzione di trattamento. Non dobbiamo dimenticare gli elevati rischi associati all’intervento chirurgico, oltre al fatto che questa misura non rappresenta una soluzione definitiva, poiché richiede trattamenti successivi non indifferenti.

Chi si sottopone a questa misura avrà bisogno di prendere farmaci a vita per prevenire il rigetto del nuovo organo. Questi farmaci possono causare effetti indesiderati, molti dei quali di tipo epatico.

Cosa dovremmo tenere a mente sull’alimentazione in caso di cirrosi?

In caso di cirrosi, stabile o instabile, l’attività del fegato è deficitaria, il che provoca un accumulo di sostanze tossiche nell’organismo. Bisognerà dunque essere rigidi nell’alimentazione, in modo da evitare l’insorgenza di complicazioni.

L’ideale sarebbe consultare il medico e il nutrizionista, in modo che possano valutare lo stato generale di salute e indicare la dieta più adatta da seguire. Sara necessario anche assumere precisi farmaci, poiché la complessità della patologia non prevede un unico approccio.


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