Uno dei punti-chiave per tenere sotto controllo i sintomi di ipotiroidismo è migliorare il più possibile la dieta. Anche se si dovranno seguire altre raccomandazioni di tipo medico, il cibo gioca un ruolo davvero importante nella regolazione delle funzioni tiroidee. Per aiutarvi in questo, abbiamo stilato un elenco di alimenti da evitare in caso di ipotiroidismo.
Questa malattia causa la perdita di controllo sui processi ormonali fondamentali per il metabolismo. Per questo motivo, chi ne soffre tende a prendere peso, persino mantenendo abitudini salutari. Quali sono gli alimenti che andranno evitati?
La dieta dei pazienti con questo problema deve essere pianificata dallo specialista. Tuttavia, in linea di massima, ci sono alcuni piatti il cui consumo va limitato per evitare problemi di salute. Scoprite quali sono!
Che cos’è l’ipotiroidismo?
L’ipotiroidismo (o ghiandola tiroidea ipoattiva) è una malattia della tiroide caratterizzata da una bassa produzione di ormoni da parte della stessa. Partecipando al funzionamento metabolico, della salute cardiovascolare e di altri importanti processi vitali, si scatenano delle reazioni negative nel corpo a causa dello squilibrio ormonale.
Il disturbo è molto comune nelle donne di circa 60 anni, a causa dei cambiamenti ormonali tipici di questa età. Tuttavia, in generale, chiunque può soffrirne, persino durante la fase adolescenziale. Sebbene vari da un’area geografica all’altra, si stima che ne soffra tra il 3% e il 7% della popolazione mondiale. Non sempre i sintomi si manifestano e in questi casi si parla di ipotiroidismo subclinico.
L’ipotiroidismo non controllato può portare a una serie di complicazioni per la salute. Ad esempio, è noto che può causare malattie cardiache, infertilità, disturbi neurologici, disturbi muscolo-scheletrici e alterazioni dello sviluppo cerebrale nei bambini. Sebbene le cause siano molteplici, molti casi sono riconducibili a un disturbo autoimmune e a una carenza di iodio.
Sintomi dell’ipotiroidismo
Nelle fasi iniziali dell’ipotiroidismo non ci sono grandi manifestazioni cliniche che ne facilitino la diagnosi. Tuttavia, man mano che la condizione avanza senza che si prendano i dovuti accorgimenti, possono verificarsi:
- Sensazione di affaticamento.
- Pelle secca.
- Aumento di peso.
- Sensibilità al freddo.
- Indebolimento dei capelli.
- Dolore e rigidità muscolare.
- Gonfiore degli arti.
- Diminuzione della frequenza cardiaca.
- Aumento del colesterolo nel sangue.
Potrebbero anche insorgere difficoltà di concentrazione, stati di irritabilità e disturbi dell’umore (come la depressione). Nel caso delle donne, ciclo mestruale irregolare.
Alimenti da evitare in caso di ipotiroidismo
Gli alimenti sconsigliati per i pazienti affetti da ipotiroidismo vengono denominati “gozzigeni”. Sono quelli che dopo essere stati assimilati dall’organismo interferiscono con la normale produzione degli ormoni tiroidei.
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La dieta è una componente centrale della gestione e del controllo dell’ipotiroidismo. Nonostante ciò, e come avvertono gli esperti, la maggior parte dei pazienti non apporta modifiche alla propria dieta dopo la diagnosi.
Spesso viene consigliata una dieta antinfiammatoria per affrontare una diagnosi di ipotiroidismo autoimmune. Anche se è vero che i fattori genetici giocano un ruolo fondamentale nel suo sviluppo, i fattori ambientali sono necessari per la stabilizzazione del sistema immunitario. Con queste riflessioni vi lasciamo con 7 alimenti vietati in caso di ipotiroidismo.
1. Cereali con glutine
Il consumo di cereali dall’alto contenuto di glutine può rendere difficile l’assorbimento dei farmaci che sostituiscono gli ormoni della tiroide. È per questo motivo che gli specialisti raccomandano una dieta priva di glutine alle persone affette da malattie autoimmuni della tiroide.
Inoltre, il glutine viene identificato dal sistema immunitario come un antigene che bisogna attaccare. Per prevenire complicazioni alla tiroide e promuoverne il corretto funzionamento, la cosa migliore da fare è escludere questa varietà di alimenti dalla propria dieta:
- Prodotti processati a base di frumento.
- Orzo.
- Segale.
- Farro.
- Kamut.
In uno studio pubblicato sulla rivista Elsevier si è osservato il rapporto tra la celiachia e l’ipertiroidismo primario, i cui sintomi, in un primo momento, erano stati considerati una conseguenza del mancato adempimento della dieta senza glutine.
2. Broccoli
I broccoli e altre varietà di crucifere, incluso il cavolo, contengono delle sostanze conosciute come gozzigeni. Una volta assimilate, queste ultime ostacolano l’assorbimento dello iodio. Si tratta di un principio nutritivo essenziale per la produzione degli ormoni tiroidei e, pertanto, bisogna garantirne il corretto assorbimento.
I gozzigeni perdono le loro proprietà quando le verdure che li contengono vengono cucinate. Se proprio le si vuole includere nella dieta, dunque, si consiglia di consumarle cotte al vapore.
È noto che un’assunzione moderata è sicura nei modelli animali, ma il problema sorge quando viene consumata regolarmente o in modo eccessivo. Questo è il caso di altri alimenti vietati nell’ipotiroidismo, quindi la raccomandazione è di moderarne il consumo.
3. Soia
La soia e tutti i suoi derivati contengono isoflavoni, un fitoestrogeno che altera la funzione della ghiandola tiroidea, soprattutto nei pazienti con carenza di iodio. È stato suggerito che gli alimenti a base di soia, inibendo l’assorbimento, possono aumentare la dose di ormone tiroideo richiesta dai pazienti ipotiroidei.
È necessario regolare il consumo in qualsiasi sua forma:
- Latte di soia.
- Formaggio di soia.
- Salsa di soia.
- Proteine di soia.
4. Zucchero
I pazienti affetti da ipotiroidismo soffrono di continui squilibri nei livelli di glucosio. Quindi se la situazione non viene tenuta sotto controllo può prodursi l’insulino-resistenza. Quando la funzione metabolica viene alterata, possono facilmente manifestarsi sovrappeso e diabete.
- È necessario controllare l’assunzione di tutti gli alimenti zuccherati.
- Lo stesso vale per gli zuccheri biologici che possono ugualmente influire in modo negativo sulla glicemia.
5. Oli vegetali
Una grande varietà di oli vegetali comporta il rischio di soffrire di problemi metabolici. Infatti il loro consumo blocca la funzione degli ormoni tiroidei e riduce il loro utilizzo da parte delle cellule.
Per evitare quelli controproducenti, è consigliabile utilizzare solo i seguenti:
- Cocco.
- Girasole.
- Avocado.
- Olio extravergine di oliva.
Su quest’ultimo punto, è dimostrato che l’uso moderato di olio d’oliva può avere un impatto sul controllo della tiroide nei pazienti diagnosticati.
6. Cibi ricchi di iodio
È consigliabile evitare un consumo eccessivo di alimenti ricchi di iodio, poiché possono peggiorare sia l’ipotiroidismo che l’ipertiroidismo.
Gli alimenti più ricchi di iodio sono: formaggi, latte, gelati, uova, alghe, pesci d’acqua salata e, naturalmente, sale da cucina iodato.
Per approfondire: Ipotiroidismo e attività sportiva: gli esercizi più indicati
7. Insaccati
Ricchi di nitriti, nitrati e di altre sostanze chimiche aggiunte, gli insaccati e la carne rossa sono i nemici numero uno della salute della tiroide. Inoltre, se consumati troppo spesso e senza alcun controllo, possono causare ipotiroidismo e generare complicazioni metaboliche e per la salute cardiovascolare.
A questo proposito, è dimostrato che una dieta vegana e vegetariana è associata a un minor rischio di sviluppare e complicare episodi di ipotiroidismo. Come abbiamo già avvertito, oltre a evitare del tutto i cibi proibiti per l’ipotiroidismo, l’ideale sarebbe optare per la moderazione.
Soffrite di ipotiroidismo? Seguite i consigli del medico
Avete un problema alla tiroide? Ricordate che, oltre a limitare l’assunzione di questi alimenti, dovreste anche migliorare il vostro stile di vita in generale. Seguite le indicazioni del medico, adottate una dieta equilibrata, adatta alle vostre esigenze ed evitate la sedentarietà, l’alcol e il fumo.
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