Anestetici generali: tipologie e caratteristiche

Gli anestetici generali possono essere somministrati per inalazione o per endovena e possono essere applicati solo da uno specialista. È possibile andare incontro a effetti collaterali da tenere sotto controllo per evitare complicanze.

Anestesia in sala operatoria

Gli anestetici generali sono un gruppo di farmaci somministrati in sala operatoria allo scopo di indurre l’anestesia generale. Questa condizione è caratterizzata da depressione progressiva e controllata delle funzioni del sistema nervoso centrale.

Quando una persona si trova sotto effetto di diversi anestetici generali, tende a perdere coscienza e capacità di reazione agli stimoli dolorosi. Entrambi gli effetti sono reversibili.

A tal fine – e a seconda dello scopo – si ricorrerà a un diverso anestetico generale. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, tramite questi farmaci si desidera provocare:

  • Insensibilità al dolore
  • Perdita di riflessi
  • Amnesia globale, relativa a tutto ciò che riguarda l’intervento chirurgico
  • Rilassamento dell’apparato muscolo-scheletrico
  • Perdita di coscienza

Questi effetti hanno origine in punti diversi del sistema nervoso centrale e ottenerli con un solo farmaco richiederebbe concentrazioni molto elevate. Vengono dunque somministrate diverse combinazioni al fine di evitare una depressione irreversibile delle aree cerebrali cosiddette vitali.

Caratteristiche dell’anestesia generale

Nonostante i grandi progressi nel campo dell’anestesia, non sappiamo ancora con esattezza quali sono le strutture coinvolte e su quali molecole intervengono questi farmaci. Sappiamo, ovviamente, che producono sedazione e ipnosi, modificando profondamente diversi processi e vie. 

Alcune delle ipotesi formulate dai professionisti sono:

  • Gli anestetici generali hanno un’azione aspecifica sulle proprietà della membrana neuronale.
  • Teoria della liposolubilità di Meyer e Overton: questi farmaci agiscono sui centri lipidici, ovvero i grassi, dunque la loro potenza dipende dal livello di solubilità nei grassi.
  • Si tratta di farmaci che agiscono sulle proteine dei recettori o canali ionici.
  • Sono coinvolti nell’azione dei canali voltaggio-dipendenti e dei canali ionici che dipendono dalle connessioni.

D’altra parte, quando si tratta di somministrare un anestetico generale bisogna considerare soprattutto tre fattori:

  • Velocità con cui l’anestesia diventa efficace
  • Durata di una dose specifica
  • Potenza, profondità e intensità dell’anestesia
Anestetici generali
Gli anestetici generali possono essere somministrati per inalazione o per endovena

Anestetici generali per inalazione

Si tratta di sostanze che, una volta inalate, inducono l’anestesia generale. Non sono farmaci che provocano irritazione e tendenzialmente vengono utilizzati per mantenere l’anestesia, insieme agli induttori endovenosi.

La potenza anestetica di questi farmaci dipende dalla pressione parziale (o tensione) indotta sul cervello. Di solito si avvicina sempre alla pressione parziale nel sangue. Alcuni esempi di questi anestetici generali sono:

  • Protossido di nitrogeno.
  • Alotano.
  • Isoflurano.
  • Desflurano.
  • Sevoflurano.

Tutti questi vengono assorbiti e attraversano le mucose fino a raggiungere il cervello. Tale assorbimento (o diffusione) avviene in tre fasi:

  1. Fase polmonare di inalazione: i meno solubili avranno una maggiore velocità di induzione e i più solubili indurranno l’anestesia più lentamente.
  2. Distribuzione dei tessuti.
  3. Eliminazione.

Leggete anche: Intossicazione da farmaci: cosa fare?

Anestetici generali endovena

Anestesia generale
La somministrazione dell’anestesia generale viene applicata esclusivamente dal medico specialista.

Esistono anestetici generali somministrati per endovena allo scopo di indurre e mantenere l’anestesia prima di un intervento chirurgico. Si tratta di sostanze dalle proprietà ipnotiche, analgesiche, ansiolitiche e rilassanti per la muscolatura.

L’anestesia per endovena promuove una rapida induzione dello stato di incoscienza, ma è molto meno controllabile rispetto all’anestesia generale somministrata per inalazione. Gli anestesisti usano il parametro della velocità di infusione (VIM) nella somministrazione dei requisiti dell’anestesia clinica.

Alcuni esempi di anestetici generali per endovena sono:

  • Tiopental sodico.
  • Propofol.
  • Etomidato. 
  • Ketamina.

Tutti questi farmaci possono indurre una serie di effetti indesiderati. Ricordiamo depressione respiratoria, apnea, rigidità muscolare, vista offuscata e sbalzi di umore, ad esempio.

Potrebbe interessarvi leggere: Penthotal: somministrazione e controindicazioni

L’anestesia come procedura medica

L’anestesia generale è una procedura delicata, e bisogna essere molto cauti nella scelta dei farmaci. In particolar modo alle dosi somministrate, visto che un eccesso potrebbe provocare la morte del paziente.

Allo stato attuale abbiamo a disposizione un’ampia varietà di analgesici generali che ci permettono di ridurre gli effetti indesiderati e i rischi a essi associati.

Bibliografia

Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.

  • Penna S. A, Gutiérrez R. R. Neurociencia y anestesia. Rev médica Clín Las Condes. 2017;28(5):650–60.
  • Deile M, Damm M, Heller AR. Inhaled anesthetics. Anaesthesist. 2013 Jun;62(6):493-504.
  • Gilsanz F, Guasch E, Brogly N. Mecanismos de acción de los anestésicos en el sistema nervioso central. Anales de la Real Academia de Doctores de España. 2021;6(2):261-318.
  • Bharioke A, Munz M, Brignall A, Kosche G et al. General anesthesia globally synchronizes activity selectively in layer 5 cortical pyramidal neurons. Neuron. 2022 Jun 15;110(12):2024-2040.e10.
  • Senhadji L, Wodey E, Claude E. Monitoring approaches in general anesthesia: a survey. Crit Rev Biomed Eng. 2002;30(1-3):85-97.
  • Brown EN, Pavone KJ, Naranjo M. Multimodal General Anesthesia: Theory and Practice. Anesth Analg. 2018 Nov;127(5):1246-1258.

 

Torna in alto