Anisakis: cos'è e quali pesci lo contengono?

I pesci contaminati da anisakis possono provocare gravi intossicazioni alimentari. Quali pesci sono privi di questo parassita? Scopritelo!
Anisakis: cos'è e quali pesci lo contengono?
Saúl Sánchez Arias

Scritto e verificato il nutrizionista Saúl Sánchez Arias.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Alcuni pesci non hanno il parassita anisakis al loro interno, quindi il loro consumo è considerato sicuro. L’anisakis è un nematode che può essere molto dannoso quando si introduce nel corpo umano.

Secondo le informazioni pubblicate dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), provoca una malattia nota come anisakiasi, che può scatenare gravi reazioni digestive e allergiche nell’organismo.

La stessa fonte informa che il modo migliore per prevenire questa patologia è evitare di mangiare pesce crudo o calamari poco cotti. Oltre a conoscere i pesci che non hanno l’anisakis, vedremo alcuni consigli per ridurre il rischio di infezione.

Pesci che non contengono l’anisakis

L’anisakis è un parassita che, secondo una pubblicazione dell’International Journal of Parasitology, può essere presente in diversi ceppi che influenza la successiva reazione dell’organismo umano.

È in genere presente nei cefalopodi, ma anche in pesci come il nasello, il sugarello, la sardina o il merluzzo. Tuttavia, non tutti questi pesco ospitano questo nematode.

I pesci che vivono in acque dolci di solito non hanno questo parassita. La trota e il salmone d’allevamento sono alimenti sicuri da questo punto di vista.

Va notato che si tratta di un parassita la cui ingestione può innescare un processo di anafilassi, come indicato in un articolo pubblicato sulla rivista Internal Medicine. È dunque importante conoscere i pesci che lo contengono e, nel caso in cui si scelga di consumarli, come debellarlo.

Trota al forno che non contiene anisakis.
I pesci di acqua dolce come la trota sono privi di anisakis. Il loro consumo non rappresenta dunque un rischio di infezione.

Modi per eliminare l’anisakis

Anche se un pesce può contenere anisakis, ci sono alcuni metodi che neutralizzano la sua presenza. Uno di questi è immergerlo in salamoia o metterlo sotto sale. Per esempio, il merluzzo potrebbe contenere questo parassita, ma è considerato sicuro quando viene conservato sotto sale.

Un altro metodo per uccidere questo pericoloso organismo è il congelamento. Uno studio pubblicato sulla rivista Parasitology Research indica che per garantire la distruzione del parassita il pesce deve essere sottoposto a una temperatura inferiore a -15°C per 24 ore.

Per questo motivo, si consiglia di congelare il pesce prima di consumarlo crudo. Ciò riduce notevolmente il rischio di intossicazione alimentare. È quindi possibile preparare in modo sicuro pietanze come il sushi senza il rischio di problemi successivi.

Cucinare il pesce per eliminare i parassiti

Oltre al congelamento, esistono altri metodi per prevenire l’avvelenamento da anisakis. Un’opzione efficace è quella di sottoporre il pesce ad alte temperature. Sia la frittura sia la cottura al forno riducono al minimo il rischio di contaminazione da parte del parassita.

L’affumicatura o la marinatura non sono metodi sufficienti per uccidere l’organismo che causa queste infezioni. Per garantire la salubrità del pesce affumicato, è consigliabile congelarlo in seguito; in caso contrario, il suo consumo potrebbe non essere sicuro.

Va notato che l’ingestione di nematodi può essere molto pericolosa, in quanto la maggior parte della gente ignora di essere allergica o meno. Se per alcune persone può causare una semplice, ma sgradevole, intossicazione, per altre rappresenta una patologia acuta con rischi seri per la salute.

È quindi fondamentale essere sicuri dell’assenza di anisakis nel pesce prima del consumo. Se adottiamo le misure necessarie per eliminare il parassita, possiamo stare abbastanza tranquilli.

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Donna che mangia pesce.
Un’adeguata cottura del pesce aiuta ad evitare le intossicazioni alimentari.

Non tutti i pesci contengono l’anisakis

L’anisakis può rappresentare un grave rischio per la salute. Ora sapete quali sono i pesci meno propensi a ospitare al loro interno questi parassiti. In caso di dubbio, ricordate che i pesci di fiume o d’allevamento in genere non contengono questo nematode.

È inoltre necessario assicurarsi di cuocere adeguatamente il pesce per garantire l’uccisione di eventuali agenti patogeni.


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