
Il Voltaren è il nome commerciale dato a un principio attivo (sostanza chimica che scatena un effetto nell’organismo) conosciuto come…
Gli antiasmatici sono farmaci impiegati per trattare l'asma. Esistono diverse combinazioni di medicinali per questa malattia.
L’asma è una malattia respiratoria cronica: questo significa che il soggetto la presenterà per tutta la vita. Coinvolge i bronchi, ovvero le due ramificazioni principali nelle quali si divide la trachea dentro l’apparato respiratorio. Essi si infiammano e riducono il loro diametro, diminuendo così la quantità di aria che arriva ai polmoni a ogni inspirazione. Per contrastare questi effetti, è possibile ricorrere ai farmaci antiasmatici.
Si produce al contempo gonfiore a causa di un’anomala reazione allergica a certi stimoli. Questo perché i bronchi diventano più sensibili o presentano iperattività nei confronti dell’ambiente esterno.
In altre parole, in presenza di freddo, attività fisica moderata, fumo, etc. i bronchi si chiudono e impediscono al soggetto di respirare con normalità.
Anche se conosciamo i fattori scatenanti di una crisi d’asma, attualmente non è ancora stata individuata la causa esatta.
Tuttavia, si sa con certezza che la malattia presenta un fattore genetico, dato che è più frequente in pazienti con precedenti familiari.
Il paziente alterna periodi in cui non presenta nessun sintomo ad altri con possibili crisi d’asma.
Tra i sintomi più frequenti troviamo tosse, sibilo o suoni quando si respira e difficoltà a respirare (dispnea) persino a riposo. Altri sintomi comuni sono la presenza di muco, starnuti, etc.
Una volta diagnosticata la malattia, lo staff medico offrirà al paziente le migliori opzioni di trattamento. A tal proposito possiamo differenziare due terapie:
Questo termine medico si riferisce a un gruppo di farmaci impiegati per trattare l’asma. Possono essere assunti sia in caso di crisi d’asma sia come misura preventiva.
In funzione delle loro caratteristiche e dei loro effetti, possiamo distinguere diversi tipi di farmaci. In ogni caso, sarà il medico a informare il paziente dei possibili effetti collaterali.
Verranno monitorate anche l’efficacia e la durata del trattamento scelto.
Gli antiasmatici più usati sono:
Vengono somministrati per calmare la possibile infiammazione della mucosa dei bronchi. In genere si ricorre a corticoidi come fluticasone, budesonide o beclometasone.
Si possono consigliare anche farmaci cromoni come il sodico cromoglicato o nedrocromile sodico. Sono state sviluppate dosi che possono essere inalate o assunte per via orale. In entrambi i casi, riescono a mantenere la patologia asintomatica.
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All’interno di questa categoria di farmaci possiamo distinguere tra:
Questo gruppo di composti chimici riduce la sensibilità agli allergeni. Di conseguenza, inibiscono la anafilassi o l’iperattività dei bronchi nei confronti di freddo, fumo di tabacco, etc.
Grazie a questi farmaci, è possibile tenere sotto controllo i sintomi dell’asma, in particolar modo lacrimazione, starnuti, bruciore agli occhi e altri sintomi nasali.
Si applica a pazienti con forte allergia a un composto che scatena i sintomi. Di solito vengono somministrati composti o l’allergene in quantità minime.
In seguito, l’organismo del paziente si adatta regolarmente all’elemento in questione e vede ridotte le crisi d’asma. Tra le sostanze impiegate vi è l’omalizumab.
Anche gli antagonisti dei recettori per i leucotrieni agiscono come antinfiammatori delle vie respiratorie. In questo modo, è possibile calmare i possibili sintomi.
Si tratta di una tecnica la cui efficacia al giorno d’oggi è dimostrata. Consiste nell’applicazione controllata di calore nelle zone iperattive per calmare l’infiammazione causata dagli agenti esterni.