Apnea del sonno nel neonato: sintomi e trattamento

L'apnea del sonno nel neonato è un problema di salute a cui dobbiamo prestare molta attenzione. Si tratta, di fatto, di un grave disturbo respiratorio.

Apnea del sonno nel neonato e dormire a bocca aperta.

Quando possiamo parlare di apnea del sonno nel  neonato? Quando il bambino presenta sin dalla nascita difficoltà respiratorie durante le ore dedicate al riposo.

Ci troviamo in presenza di apnea ostruttiva del sonno nel neonato se la respirazione del piccolo si interrompe per un istante. Questa interruzione può essere parziale, con un passaggio di aria residuo, oppure totale, senza scambio di ossigeno.

Ne consegue che si tratta di un grave disturbo che richiede attenzione e trattamento. In assenza di ossigeno, molte funzioni fisiologiche, tra cui quelle cerebrali, subiscono un’alterazione. Nelle righe che seguono offriamo informazioni più approfondite su questa condizione e i suoi possibili trattamenti.

Cause dell’apnea del sonno nel neonato

La causa di questo disturbo nei neonati risiede nella conformazione delle vie respiratorie. Il condotto attraverso cui transita l’aria è più piccolo nei bambini rispetto agli adulti: presenta a un diametro limitato e talvolta può collassare a causa della flessibilità della trachea.

Alcuni neonati presentano vie respiratorie più strette per ragioni anatomiche o a causa di infezioni che si ripetono. In anatomia, è ben diverso presentare una trachea più ristretta a causa di poca cartilagine o di tonsille di grandi dimensioni.

Una delle cause più comuni di apnea notturna, di fatto, è l’ipertrofia adenotonsillare. Le tonsille in questo caso sono più grosse e ciò impedisce il corretto ingresso dell’aria nel corpo, soprattutto in posizione distesa.

Anche la forma della mascella inferiore rappresenta un fattore di rischio. Se il bambino presentano le ossa del viso di dimensioni più ridotte, il passaggio dell’aria verso l’interno del corpo diventa più difficile.

I neonati in sovrappeso, inoltre, presentano un doppio fattore di rischio. Da un lato, il grasso che si accumula nel collo esercita una pressione sulla trachea; dall’altro, la lingua si ingrossa e in posizione supina si sposta all’indietro ostacolando la respirazione.

Un caso particolare è rappresentato dai bambini affetti da paralisi cerebrale. Questa patologia è caratterizzata da un tono muscolare più rilassato che agevola l’ostruzione delle vie respiratorie.

Neonato che dorme tranquillo.
Esistono diversi fattori di rischio associati all’apnea del sonno nel neonato. Il sovrappeso e l’obesità rientrano tra questi.

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Sintomi evidenti del disturbo

I sintomi dell’apnea notturna nel bene riguardano l’apparato respiratorio. Il più evidente è che il piccolo russa eccessivamente, emettendo suoni tipici di un individuo adulto.

Oltre a russare, in genere si verifica un’interruzione del respiro. Questo fenomeno rappresenta l’apnea vera e propria; in altre parole, quando non avvengono né inspirazione né espirazione e la meccanica polmonare si interrompe per un istante.

A volte, i genitori o chi accudisce il neonato si accorge di tale fenomeno, ma in molti altri casi quest’ultimo passa inosservato. Ciò non significa che sia necessario controllare costantemente il sonno dei piccoli, ma che è bene fare attenzione ogni tanto, soprattutto ai suoni emessi.

Il neonato con apnea ostruttiva del sonno tende a respirare con la bocca, perché agevola l’ingresso di un volume maggiore di aria. Questo fenomeno secca le mucose orali e nasali, provocando un aumento della sete e dei risvegli notturni.

Effetti a lungo termine dell’apnea del sonno nel neonato

Quali sono le conseguenze di un riposo di cattiva qualità e dallo scarso ingresso di ossigeno durante il sonno? I neonati affetti da questo disturbo tendono a essere iperattivi durante la giornata, cosa che comporta un consumo calorico superiore. A sua volta, se questo dispendio energetico non viene integrato nel modo adeguato, può ritardare la corretta progressione del peso.

In caso di apnea ostruttiva si corre il rischio di problemi precoci alla dentatura. Secondo un articolo pubblicato sulla Revista de la Asociación Dental Mexicana, il bruxismo, o digrignamento dei denti, è più frequente nei bambini che soffrono di disturbi del sonno.

Chi ha sofferto di apnea del sonno da neonato, durante l’adolescenza e l’età adulta è maggiormente incline a soffrire di ipertensione arteriosa e malattie cardiovascolari. Questo aspetto è particolarmente evidente nel caso dei bambini obesi.

Neonato che sbadiglia perché ha sonno.
I neonati affetti da apnea ostruttiva del sonno sono più iperattivi durante il giorno. Di conseguenza, il loro dispendio energetico risulta maggiore.

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Possibili trattamenti

Le opzioni disponibili per trattare l’apnea del sonno nel neonato sono diverse, ma i medici non sempre concordano su quale sia la migliore in ogni situazione. Tra le strategie disponibili vi sono:

  • Corticosteroidi nasali: farmaci a uso topico per la congestione della mucosa nasale. Risultano efficaci in caso di rinite e devono sempre essere prescritti dal medico.
  • Intervento chirurgico alle adenoidi: la adenoidectomia è la scelta adeguata per i bambini con ipertrofia adenotonsillare.
  • Misure igieniche e dietetiche: nei casi lievi, la situazione può essere migliorata correggendo alcune abitudini. Per esempio, la posizione in cui dorme il bambino, l’orario della messa a letto, la distribuzione dei pasti e consumarli almeno due ore prima di andare a dormire.
  • CPAP: nei casi gravi che non presentano miglioramenti con nessuna delle alternative precedenti, si procede con l’impiego dell’apparecchiatura CPAP, che consiste nell’immissione nelle via aeree di un flusso costante di aria pressurizzata per garantir che la giusta quantità di ossigeno raggiunga i polmoni. Si tratta dell’ultima opzione, in quanto l’uso è cronico.

Dobbiamo allarmarci se il bambino soffre di apnea ostruttiva?

Se riceviamo questa diagnosi non dobbiamo entrare nel panico, ma agire nel migliore dei modi. Intervenire durante lo sviluppo del neonato è molto importante, perché questa fase segnerà il resto della sua vita.

Correggere i disturbi che si presentano in questo periodo consente di prevenire gravi problemi di salute futuri. Il pediatra potrà consigliare i trattamenti migliori e cosa fare ogni giorno per migliorare la situazione.

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