L’ascaridiasi è un’infezione causata dal parassita intestinale Ascaris lumbricoides. È l’infezione umana da parassiti intestinali più comune al mondo.
È molto più frequente nei paesi in via di sviluppo con scarse condizioni igieniche e sanitarie e nelle aree in cui si utilizzano feci umane come compost. Quando si ingeriscono le uova del parassita, queste raggiungono l’intestino, dove si schiudono e diventano larve.
Come si trasmette l’ascaridiasi?
L’infezione inizia quando le uova di Ascaris vengono ingerite, veicolate di solito da alimenti contaminati. Il cibo, a sua volta, viene contaminato attraverso il contatto con il suolo contaminato da feci umane contenenti uova.
Le uova di Ascaris sono resistenti e possono sopravvivere nel terreno per anni. Una volta ingerite, si schiudono e rilasciano le larve nell’intestino. Ogni larva migra dalle pareti dell’intestino tenue e viene trasportata attraverso i vasi linfatici e il flusso sanguigno ai polmoni.
Le larve poi tornano nell’intestino tenue, dove maturano per poi diventare parassiti adulti; questo processo richiede da 2 a 3 mesi. I parassiti adulti sono lunghi 15–50 cm e hanno un diametro di 0,25–0,5 cm; vivono 1 o 2 anni.
Le uova deposte dai vermi adulti vengono escrete con le feci, si sviluppano nel terreno e riprendono quindi il ciclo infettivo se vengono ingerite di nuovo.
Sintomi
La maggior parte delle persone affette da ascaridiasi non presenta sintomi. Ciò nonostante, l’ascaridiasi può provocare una sintomatologia diversa a seconda della parte del corpo affetta.
Ascaridiasi polmonare
Una volta ingerite le uova, queste si schiudono nell’intestino tenue. Le larve viaggiano quindi attraverso il flusso sanguigno o il sistema linfatico fino ai polmoni.
Possono verificarsi sintomi simili all’asma o alla polmonite, inclusi tosse persistente, fiato corto e respiro sibilante. Dopo 6 o 10 giorni, le larve migrano verso la gola.
Potrebbe interessarvi anche: Presenza di parassiti intestinali: quali sono i sintomi?
Ascaridiasi intestinale
All’interno dell’intestino tenue, le larve maturano in vermi adulti che di solito vivono nell’intestino fino alla morte. Nell’ascaridiasi lieve o moderata, l’infestazione intestinale può causare i seguenti sintomi:
- Dolore addominale lieve.
- Nausea e vomito.
- Diarrea o sangue nelle feci.
Nei casi più gravi, possono comparire sintomi come forte dolore addominale, affaticamento, vomito, dimagrimento e presenza di vermi nelle feci e nel vomito.
Il trattamento dell’ascaridiasi
Il trattamento prevede la somministrazione di farmaci antiparassitari con albendazolo, mebendazolo o ivermectina, da assumere per via orale per eliminare i parassiti intestinali. Le feci devono essere analizzate circa 3 settimane dopo il trattamento per verificare l’assenza di uova.
Talvolta è necessario rimuovere chirurgicamente i vermi, in particolare nei casi di ostruzione intestinale, ostruzione delle vie epatiche o infezione addominale. Per evitare possibili re-infestazioni, si raccomandano le seguenti precauzioni:
- Lavare, sbucciare e cuocere tutta la frutta e la verdura prima del consumo. Soprattutto nel caso di prodotti coltivati in aree in cui le feci umane vengono utilizzate come compost.
- Effettuare un corretto lavaggio delle mani, soprattutto dopo aver defecato, urinato e prima dei pasti.
- Portare regolarmente gli animali domestici dal veterinario per verificare l’assenza di parassiti intestinali.
- Tenere le unghie corte e pulite.
- Lavare ad alta temperatura gli indumenti contaminati, come pigiami e biancheria da letto.
Leggete anche: Infezioni da parassiti: 6 rimedi naturali per combatterle
Possibili complicazioni dell’ascaridiasi
I casi lievi di ascaridiasi di solito non causano complicazioni. Tuttavia, se l’infestazione è massiccia, le complicazioni possono essere pericolose. Tra queste, ricordiamo le seguenti:
- Ritardo della crescita: l’inappetenza e lo scarso assorbimento del cibo digerito comportano una nutrizione insufficiente che può ritardare la crescita.
- Blocco e perforazione intestinale: se l’infestazione è significativa, la massa dei vermi può bloccare una parte dell’intestino. Può causare crampi addominali e vomito. Il blocco può persino perforare la parete intestinale o l’appendice. Per questo motivo, si potrebbero sviluppare emorragie interne e appendicite.
Bibliografia
Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Querol Gutiérrez, J. J., Querol Gutiérrez, J. C., & Martínez Bagur, I. (2005). Ascaridiasis. FMC Formacion Medica Continuada En Atencion Primaria. https://doi.org/10.1016/S1134-2072(05)71272-X
- van Severen, M., Lengele, B., Dureuil, J., Shapira, M., & Dive, C. (1987). Hepatic ascaridiasis. Endoscopy. https://doi.org/10.1055/s-2007-1018261
- González-Miguel, J., Marcos-Atxutegi, C., de Castello, R. B., Carpani, S., Morchón, R., & Simón, F. (2013). Proteomic analysis of Ascaridia galli. Identification of immunoreactive proteins in naturally and experimentally infected hens. Veterinary Parasitology. https://doi.org/10.1016/j.vetpar.2013.03.013