Ascessi intra-addominali: cosa sono?

Gli ascessi intra-addominali si formano principalmente a seguito di intervento chirurgico, di trauma o di malattie che causano un'infezione o un'infiammazione addominale.
Ascessi intra-addominali: cosa sono?

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

Gli ascessi intra-addominali sono accumuli di pus concentrati all’interno della cavità addominale. Possono formarsi in qualunque punto dell’addome.

Si formano principalmente a seguito di un intervento chirurgico, di un trauma o di malattie che comportano un’infezione o un’infiammazione addominale, in particolare quando si manifesta una peritonite o una perforazione.

Cause degli ascessi intra-addominali

Uomo con dolore addominale

Alcune delle cause degli ascessi intra-addominali sono le seguenti:

  • Infezioni causate dall’infiammazione di organi come la colecisti e l’appendice, o dalla perforazione dell’intestino tenue o crasso.
  • Traumi addominali gravi.
  • Infezioni che insorgono nella fase post-operatoria della chirurgia addominale.

Sintomi

I sintomi più frequenti di ascessi intra-addominali sono malessere generale, febbre e dolore addominale. A volte, quando si esegue l’esplorazione fisica, è possibile avvertire al tatto delle masse nell’addome.

Gli ascessi intra-addominali possono formarsi nel giro di una settimana dalla perforazione o dalla peritonite. Tuttavia, gli ascessi post-operatori possono comparire fino a 2-3 settimane dall’intervento chirurgico e, raramente, fino a diversi mesi dopo.

Sebbene i sintomi possano variare, la maggior parte degli ascessi si presentano con febbre e dolore addominale. I sintomi possono essere lievi o intensi, sono frequenti nausee, anoressia e perdita di peso. Altri ascessi, come quello del Cavo del Douglas, possono provocare diarrea. Inoltre, la prossimità alla vescica può causare minzione urgente e pollachiuria.

Anche gli ascessi subfrenici possono causare sintomi toracici, come tosse secca, dolore subfrenico toracico e dispnea. In generale, c’è dolore alla palpazione del punto in cui si trova l’ascesso. Gli ascessi più di grandi appaiono come una massa al tatto.

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Tipologie di ascessi intra-addominali

Gli ascessi intra-addominali si dividono in intraperinoteali, retroperitoneali o viscerali. Molti ascessi intra-addominali si manifestano a seguito della perforazione di una viscera o di tumore del colon.

Altri si formano a causa della diffusione dell’infezione o di un’infiammazione successiva a quadri come appendicite, diverticolite, morbo di Crohn, pancreatite, malattia pelvica infiammatoria o qualunque disturbo provochi una peritonite generalizzata.

 La chirurgia addominale, in particolare quella afferente all’apparato digerente, è un altro fattore di rischio significativo. Il peritoneo può infettarsi durante o dopo l’intervento chirurgico.

Gli ascessi intra-addominali non drenati possono danneggiare le strutture e i vasi adiacenti, il che può provocare emorragie o trombosi. Possono anche rompersi nell’intestino o nel peritoneo e formare persino una fistola cutanea o genitourinaria. Tuttavia, un accesso addominale inferiore può scendere verso la coscia.

Diagnosi di ascessi intra-addominali

La diagnosi viene elaborata a seguito di una tomografia assiale computerizzata. Questa tecnica, inoltre, permette di scegliere il modo migliore per eseguire un drenaggio e trattare l’infezione.

La risonanza magnetica è un altro esame diagnostico per immagini altamente preciso, e che viene eseguito in casi specifici. Ma esistono altri esami più semplici, come l’ecografia addominale, che però non offre immagini di qualità come gli altri esami.

Qual è il trattamento medico adatto?

Intervento chirurgico

Il trattamento prevede la somministrazioni di antibiotici e il drenaggio percutaneo o chirurgico. Quasi tutti gli ascessi intra-addominali richiedono drenaggio, che sia mediante cateteri percutanei o tramite chirurgia.

Il drenaggio con catetere può essere indicato quando le cavità nell’ascesso sono di grandi dimensioni e quando la via del drenaggio non attraversa l’intestino, e quando né organi né pleura o peritoneo sono infetti. Oltretutto, risulta necessario quando l’origine dell’infezione è sotto controllo e il pus è sufficientemente liquido, tanto da riuscire a fluire attraverso il catetere.

Gli antibiotici possono limitare la diffusione dell’infezione attraverso il sangue e vanno somministrati prima e dopo l’intervento. La terapia richiede farmaci che reagiscono a contatto con la flora intestinale, come la gentamicina e il metronidazolo.

Per riassumere, il trattamento degli ascessi intra-addominali consiste nel drenaggio del pus, cui segue la somministrazione di antibiotici. Il drenaggio va eseguito attraverso la pelle (drenaggio percutaneo) e può essere eseguito sulla base di esami di diagnostica per immagini, come l’ecografia. In alcuni casi più gravi, potrebbe essere necessario eseguire un drenaggio chirurgico, che richiede un intervento in sala operatoria.


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