L’attaccamento infantile è un legame emotivo e comportamentale che si crea nelle prime tappe della vita di un essere umano e che determina le sue relazioni future.
Tuttavia, come sempre, l’equilibro è fondamentale: un eccessivo attaccamento, troppe coccole o un eccesso di protezione sono negativi tanto quanto l’assenza di abbracci, attenzione e dimostrazioni d’affetto.
Attaccamento infantile: un bisogno fondamentale
L’attaccamento infantile consente alla mente del bambino di svilupparsi in modo sano e naturale. Grazie all’attaccamento, infatti, si stabiliscono le dinamiche della relazione e della socializzazione con i nostri simili.
Se i genitori non si preoccupano dei figli, si allontanano da loro o vi è una relazione disfunzionale, è molto probabile che crescendo si mostrino insicuri nelle loro relazioni future.
Un clima di sicurezza durante i primi anni di vita è molto importante per poter mantenere, in futuro, delle relazioni sane, che non finiscano per generare una dipendenza emotiva dagli altri.
Ad esempio, i bambini soffrono molto se i genitori si separano proprio durante la fase di sviluppo dell’attaccamento infantile e si concentrano esclusivamente su di sé.
Questo si deve all’erronea e comune convinzione che, per via della tenera età, i bambini non si accorgano di nulla e siano dunque immuni ai problemi di ansia.
I diversi tipi di attaccamento infantile
1. L’attaccamento sicuro
Con questo attaccamento i genitori creano uno stretto legame con i propri figli, rispondendo alle loro esigenze emotive: non le ignorano, anzi, cercano sempre il contatto e dimostrano loro il proprio affetto.
La ricerca costantemente del contatto con i figli non si riduce solo a “dammi un bacio” o “abbracciami”.
Queste ultime situazioni, infatti, rappresentano una richiesta a cui il bambino può non voler rispondere, perché magari in quel momento non gli va.
2. L’attaccamento insicuro-ambivalente
Questo genere di attaccamento infantile è caratterizzato da genitori molto affettuosi che, però, non sanno come dimostrare il loro amore.
Per questo motivo il contatto con i figli è minore e non sono molto empatici con loro e si crea una certa distanza.
Bisogna anche sottolineare che in questo caso c’è sempre un atteggiamento negativo verso il bambino: si tende, cioè, a mettere in evidenza ogni comportamento negativo e non quelli positivi. Questa dinamica può arrivare a creare una mancanza di autostima nel bimbo.
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3. L’attaccamento insicuro-evitante
In questo caso, assistiamo a un vero e proprio rifiuto verso i figli, nei confronti dei quali i genitori si comportano in modo molto sgradevole.
Ne sono esempio i genitori adulteri, gli alcolizzati, i maltrattatori e lo stesso vale per tutte quelle situazioni in cui il bambino viene escluso, ignorato o persino considerato un peso.
Le condotte di rifiuto sono all’ordine del giorno, così come le punizioni. Il bambino capirà di essere un fastidio e di non essere amato: questa percezione si rifletterà nelle sue future relazioni, che lo deluderanno costantemente.
4. L’attaccamento disorganizzato
Questo attaccamento infantile è tipico delle situazioni in cui esistono manipolazione e violenza all’interno della famiglia, in particolare tra i genitori.
Il bambino si sente confuso poiché crea un vincolo con chi, in realtà, cerca di manipolarlo, sviluppando un attaccamento che nasce dal timore e che finisce per generare sentimenti incoerenti.
Il suo modo di rapportarsi con gli altri ne risentirà, poiché farà fatica a capire quello che vuole: incapacità di amare, controllo e manipolazione saranno tre costanti nelle sue relazioni future.
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Appare chiaro, quindi, che l’attaccamento infantile è una dinamica molto importante. Infatti è in esso che vanno ricercate le radici dei problemi che da adulti possiamo avere quando ci rapportiamo con gli altri.
È fondamentale sviluppare un attaccamento sano, perché è con i nostri genitori che inizia la nostra socializzazione e la creazione dei primi legami affettivi.
L’equilibrio, come dicevamo all’inizio, gioca un ruolo importante. Sia l’eccesso come la mancanza assoluta di contatto e di affetto sono situazioni ugualmente dannose.
La conseguenza più eclatante è la dipendenza emotiva dagli altri, non solo per ricevere affetto, ma anche per ottenere approvazione.
Non tutti, purtroppo, abbiamo vissuto un attaccamento positivo durante l’infanzia, ma per fortuna i danni non sono irreparabili.
È possibile, infatti, imparare a gestire le relazioni frustranti e dolorose che derivano da un’infanzia in cui non è stato possibile sviluppare un attaccamento adeguato.
Bibliografia
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