Borsite trocanterica: che cos’è e come si cura

Dagli anni sessanta, le infiltrazioni a base di corticosteroidi sono la terapia d'elezione per la borsite trocanterica.

Dolore al bacino

La borsite trocanterica è l’infiammazione che colpisce la borsa del trocantere, la sporgenza situata sulla parte superiore del femore. La borsa è una sacca piena di liquido che agisce da cuscinetto tra i muscoli, i tendini, le ossa e le articolazioni.

Nel bacino sono presenti due borse che più facilmente si irritano e si infiammano: la borsa che copre il grande trocantere e la borsa dell’ileo psoas, presente nella parte interna del bacino. L’infiammazione di quest’ultima dà luogo alla condizione chiamata borsite dell’ileopsoas. Il dolore, in questo caso, tende a irradiarsi in tutta l’area inguinale. Si tratta di un’infiammazione meno comune della prima, ma trattata in modo simile.

Fattori di rischio e cause

Protesi dell'anca

La borsite trocanterica può colpire chiunque, ma è più comune nelle donne e nei soggetti di mezza età o anziani.

Esistono alcuni fattori di rischio che ne facilitano la comparsa. Tra questi:

  • Lesioni da uso eccessivo. Le cause scatenanti possono essere la corsa, salire le scale o altre attività che comportano movimenti ripetitivi.
  • Lesione dell’anca da carico eccessivo, da trauma diretto o dopo essere rimasti sdraiati sullo stesso lato per un periodo prolungato.
  • Disturbi della colonna vertebrale, come la sclerosi, l’artrite o altre patologie.
  • Dismetria degli arti inferiori. Sono molte le persone ad avere una gamba più corta dell’altra.
  • Chirurgia. Un intervento nell’area del bacino o la presenza di un impianto protesico possono irritare i tessuti e dare luogo alla borsite.
  • Speroni ossei o depositi di calcio: possono svilupparsi nei tendini che collegano i muscoli al trocantere. Possono irritare la borsa e causare infiammazione.

Sintomi della borsite trocanterica

Il sintomo tipico è il dolore nella parte laterale del bacino, nell’area del grande trocantere. La sensazione dolorosa può anche estendersi alla gamba, fino a raggiungere il ginocchio seguendo il percorso della bandelletta ileotibiale.

Potrebbe interessarvi anche: Esercizi per dolori al nervo sciatico, bacino e schiena

Questo sintomo può diventare più intenso quando il paziente si sdraia o si siede sul lato coinvolto, quando accavalla le gambe, quando sale le scale, dopo aver fatto sport o dopo essere stato a lungo seduto o sdraiato.

Diagnosi

Per effettuare la diagnosi, il medico deve procedere prima di tutto a un esame fisico, accertando mediante palpazione l’origine del dolore.

Può, inoltre, richiedere altri esami che servono a scartare altri tipi di lesione o a evitare complicanze. Tra le prove diagnostiche troviamo:

  • Raggi X. Di solito non sono specifici. Nel 40% dei casi vengono rilevate microcalcificazioni nella zona trocanterica o irregolarità nel contorno del grande trocantere che non sembrano avere significato clinico. Sono utili per escludere una coxopatia o una trocanterite di tipo infettivo.
  • TAC: permette di individuare alterazioni ossee e depositi calcarei perilesionali.
  • Risonanza magnetica.
  • Scintigrafia.
  • Ecografia.

Trattamento della borsite trocanterica

Borsite trocanterica, paziente e fisioterapista

Dagli anni sessanta, le infiltrazioni a base di corticosteroidi sono state la terapia d’elezione per la borsite trocanterica.

Esistono, tuttavia, diversi approcci a questo disturbo, di tipo chirurgico e non chirurgico.

Terapie non chirurgiche

In molti casi è già possibile avvertire sollievo apportando alcuni cambiamenti nelle abitudini di vita, come:

  • Modificare le attività che causano o peggiorano i sintomi.
  • Terapia a base di farmaci FANS – come l’ibuprofene – che servono a calmare l’infiammazione e il dolore.
  • Utilizzo di ausili per la deambulazione come il bastone.
  • Sarà altrettanto utile la fisioterapia per rafforzare e aumentare la flessibilità del bacino.
  • Come abbiamo anticipato, infine, si ricorre spesso alle infiltrazioni di cortisone che è ancora considerato il trattamento più efficace. È, tuttavia, importante limitare il numero di iniezioni visto che un uso prolungato può danneggiare i tessuti circostanti.

Leggete anche: Trattamento della borsite: quali alternative?

Terapia chirurgica

Questo trattamento si riserva ai casi più gravi. Se la borsa permane infiammata o continua a essere dolente dopo aver provato le terapie sopra menzionate, il medico può indirizzare verso la chirurgia.

La tecnica attualmente utilizzata è la rimozione artroscopica della borsa. Con questo metodo, viene rimossa la borsa da una piccola incisione sul fianco mediante artroscopio (strumento dotato di una piccola telecamera).

Bibliografia

Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.

  • Mas Garriga, X., & Barraquer Feu, M. E. (2013). Bursitis trocantéreas. FMC – Formación Médica Continuada En Atención Primaria. https://doi.org/10.1016/s1134-2072(02)75567-9
  • Zarco Montejo, P., Mazzucchelli Esteban, R., & Quirós Donate, F. J. (2000). Técnicas de infiltración en cadera y pie. Medifam (Madr.).
  • Capote, N., Escudero, M., Aranda, C., Martín, N., & Calvo, C. (2011). Tratamiento de la Bursitis Trocantérea con iontoforesis. ULPGC.
Torna in alto