Il cardo benedetto (Cnicus benedictus) è una pianta da fiore che appartiene alla famiglia delle Asteraceae/Compositae. Proviene dalla regione mediterranea, anche se oggi è distribuito nelle regioni degli Stati Uniti, dell’Australia e del Sud America.
La pianta si caratterizza per le sue particolari foglie pelose, che ricordano i denti di leone. Ha anche uno stelo ramificato e fiori gialli sfocati che sono spesso usati per scopi medicinali. Non va confuso con il cardo mariano (Silybum marianum), che viene spesso utilizzato come coadiuvante nei disturbi del fegato. Allora a cosa serve? Nello spazio seguente lo dettagliamo.
Proprietà e usi del cardo benedetto
Una revisione nel 2016 descrive in dettaglio che il cardo benedetto contiene glicosidi lattonici sesquiterpenici, triterpenoidi, lignani, flavonoidi, tannini, oli essenziali, oligoelementi e altre sostanze con potenziale farmacologico. Per questo motivo gli vengono attribuite proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie, cicatrizzanti e digestive.
Tra l’altro possiede un composto attivo chiamato cnicina, che oltre a dargli il suo sapore amaro, agisce come antibiotico, ipoglicemizzante, diuretico, colagogo e antitumorale. Tuttavia, non ci sono studi clinici sufficienti per determinare l’efficacia di questa pianta contro molte delle malattie in cui viene utilizzata. Pertanto, dovrebbe essere usato con cautela.
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Allattamento al seno
Nella medicina naturale, il cardo benedetto è spesso suggerito come galattagogo, cioè stimolante del latte materno. Secondo la letteratura popolare, la pianta stimola la produzione di prolattina o ossitocina, ormoni chiave per l’allattamento. Anche così, non ci sono studi medici che dimostrino questo meccanismo.
Una recensione condivisa su The Ochsner Journal discute la storia d’uso del cardo benedetto come possibile galattagogo. Tuttavia, conclude che sono necessari più studi clinici per determinare se funziona davvero.
Digestione
Per il suo contenuto di cnicina, questa pianta potrebbe essere un coadiuvante contro le difficoltà digestive. Come spiegato da uno studio condiviso sul Journal of the Serbian Chemical Society , tale sostanza stimola la produzione di saliva e acido gastrico. Pertanto, il suo consumo potrebbe contribuire al processo digestivo e alla prevenzione dei disturbi di stomaco.
Tosse
I tannini, come gli oli essenziali volatili della pianta, sembrano agire da espettorante. Per questo motivo il cardo benedetto viene utilizzato come alleato per far sciogliere il catarro in eccesso. Al riguardo, non ci sono dati scientifici. Tuttavia, si ritiene che possa essere un coadiuvante contro le infezioni respiratorie.
Infezioni batteriche
Le proprietà antimicrobiche del cardo benedetto sono utilizzate per la prevenzione e la cura delle infezioni batteriche. La ricerca suggerisce che possono inibire la crescita di batteri comuni, come lo Staphylococcus aureus.
Allo stesso modo, uno studio condiviso sul Journal of Medicinal Chemistry afferma che la cnicina contenuta nella pianta rallenta la proliferazione batterica, poiché blocca gli enzimi che ne consentono la replicazione.
Altri possibili usi
Per tradizione, il cardo benedetto ha altre applicazioni nella medicina alternativa. Tuttavia, per ora non ci sono prove concrete su questi effetti:
- Diarrea.
- Cancro.
- Aumento del flusso di urina.
- Diabete.
- Artrite.
- Pressione sanguigna alta.
Rischi ed effetti collaterali
Ad oggi non ci sono abbastanza informazioni sui possibili effetti collaterali del cardo benedetto. È considerato sicuro se usato come tè.
Tuttavia, consumare più di 6 grammi al giorno può causare mal di stomaco, nausea e vomito. Lo stesso vale per le sue presentazioni in integratori e tinture.
Per la sua composizione, non è raccomandato nei seguenti casi:
- Pazienti con malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn e colite ulcerosa).
- Donne incinte.
- Bambini.
- Pazienti che assumono farmaci diuretici o antiacidi.
- Allergia all’ambrosia o piante correlate.
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Raccomandazioni per l’uso
Non esiste una linea guida specifica per il corretto utilizzo del cardo benedetto. Gli integratori sono spesso disponibili in dosaggi che vanno da 300 a 450 milligrammi. Non superare le dosi superiori a 5 grammi, poiché può essere irritante per lo stomaco.
In generale, il tè viene preparato con uno o due cucchiaini di erba essiccata per tazza di acqua calda. Altre presentazioni sono la tintura, a base di alcol o aceto, e le capsule.
Da ricordare
Le proprietà del cardo benedetto non sono state ancora studiate in dettaglio. Pertanto, i rimedi derivati dalla pianta non sono approvati dalla Food and Drug Administration (FDA). Bisogna fare attenzione quando si acquistano questi rimedi sul mercato.
Allo stesso modo, se hai malattie di base o sei sotto trattamento medico, è meglio consultare uno specialista. Non va ignorato che i composti vegetali possono interagire con i farmaci o causare alcune complicazioni.
Bibliografia
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